33.

153 11 1
                                        


ECATE


Mancavano poche ore alla festa e Ade era incazzato a morte da tutto il dannatissimo giorno e così anche Hypnos, quest'ultimo in particolare sembrava diventato ingestibile. Come se l'umore generale di prima non fosse stato già precario, era come se fossero arrivati a un punto di rottura, non ne capivo il motivo, ma quel pomeriggio, al sovrano degli Inferi era stato consegnato un pacchetto proveniente dall'Olimpo, nessuno aveva voluto dirmi di cosa si trattasse.

La cosa mi irritava e non poco.

In quel momento, comunque, non mi importava, qualsiasi questione di potere e lotta per chi ce l'aveva più grosso poteva aspettare. Tra poco avrei potuto rivedere Thanatos, le mani mi prudevano e mi tremavano, non sapevo come avrei reagito, ma dovevo assolutamente dirgli quanto avevo scoperto dalle Parche e poi c'era il messaggio da consegnare ad Ares, infine, avrei dovuto parlare anche con Alex.

Mi aspettava una serata piena di emozioni.

Eravamo compagni, ero ancora scombussolata da quella notizia, i giochi si erano chiusi, quella passione, quell'amore non sarebbe passato, avevo intenzione di farglielo sapere e insieme avremmo potuto risolvere tutto il resto.

Guardai l'armadio per l'ennesima volta, ero indecisa su cosa avrei indossato, dopo vari tentativi però ancora non riuscivo ad essere soddisfatta.

Sospirai risentita, di certo non avrei potuto fare un salto sulla terra per comprare qualcosa di accettabile.

Un lieve bussare alla porta mi fece inarcare un sopracciglio, ultimamente nessuno voleva avere a che fare con me, soprattutto dopo la settimana scorsa, quando avevo intenzionalmente aizzato i generali demoni, convincendoli a muovere battaglia contro l'Olimpo, Ade ci aveva bloccati ai cancelli. Effettivamente anche se non l'avesse fatto non saremmo potuti andare da nessuna parte, ma ormai li avevo caricati e per sedare la loro sete di sangue era servito tutto il pomeriggio e parecchia polvere dorata di Hyp.

Andai ad aprire, aspettandomi di trovare Minosse, sembrava l'unico abitante dell'Oltretomba che gradiva ancora la mia compagnia, ma così non fu.

Percy mi fissava intensamente, i suoi occhi verdi erano stati truccati in modo impeccabile con dei colori perfetti per il suo incarnato chiaro, aveva perso del tutto l'abbronzatura un mesetto prima, i capelli erano acconciati in una treccia sulla testa dove una grande corona svettava fiera sul suo capo, sembrava un intricato groviglio di spine nere e fiori dorati, un vestito aderente verde scuro intessuto con fili dorati che rilucevano la fasciava alla perfezione.

Era magnifica.

La regina dell'Oltretomba.

Sentii l'immediato impulso di inchinarmi dinnanzi alla mia amica, non so quando lo avessero deciso o semplicemente se non ne avessero nemmeno parlato, ma quella sera si sarebbe presentata al fianco di Ade nei panni non solo come Dea della Primavera o di sua compagna, ma di regina degli Inferi, quella era una questione enorme.

Il mondo non sarebbe stato più come prima dopo quell'evento.

"Non sei ancora pronta?" Mi rimproverò con lo sguardo, fissando con disgusto la mia tuta viola.

Feci una smorfia alle sue parole, aprendo la porta per farla passare. "Non ho nulla da mettermi." Mi lamentai io.

Lei irruppe in casa mia a passo di carica. "Non ci credo nemmeno se fossi sotto acidi." Strepitò, dirigendosi verso la mia camera.

Sbuffai mentre la seguivo. "Non ti ha mai detto nessuno che non sei per nulla spiritosa."

"Non ti preoccupare, il ruolo di buffone di corte è ancora tuo." Disse, gesticolando con le mani.

La Strega e La MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora