ECATE
Il giorno tanto atteso era arrivato, avevo le emozioni in subbuglio da una parte e non vedevo l'ora di poter dare il mio giudizio, ma mi accorsi, tra poche ore, questo mi avrebbe riavvicinato al momento in cui sarei dovuta tornare a casa.
Guardando il soggiorno pieno di Dei, lupi e altro personale umano mi fermai a pensare. La cosa che mi sorprese di più era fossimo arrivati tutti sani fino alla fine di quel percorso, cioè nessuno aveva uccido Ares, questa era una vera e propria vittoria soprattutto per lui.
Ero stata accompagnata al padiglione da caccia da Apollo e Dioniso, la loro partecipazione era sostanziale, in quanto il Dio del Sole ricopriva la carica di padrino per l'intera razza dei lupi e il Dio del Bivacco, supposi, fosse più di supporto morale.
Dioniso aveva indosso un pacchianissimo caftano dorato di seta, il trucco sugli occhi era pesante, ma nel complesso gli donava. Il suo compagno era molto più sobrio e sfoggiava una camicia di lino senza maniche del medesimo colore e dei pantaloni neri.
Per quella sera io avevo optato per dei pantaloni larghi neri, rubati dal guardaroba di Dioniso e un top a maniche lunghe lucido, avevo lasciato i capelli sciolti, le scarpe col tacco mi davano quei centimetri in più, ma erano scomodissime.
Guardai l'orologio alla parete, ero impaziente di iniziare, ma soprattutto mettere fine ai convenevoli. Fissai per l'ennesima volta la stanza gremita, Artemide sembrava volare più che camminare tanto era euforica, probabilmente era sicura dell'esito positivo del processo; Ares sembrava stranamente cupo, non stava parlando più di tanto né il suo abbigliamento era sgargiante, cosa del tutto imprevista; i lupi gironzolavano per la stanza nervosi, Alex continuava a cercare il mio sguardo, ci aveva provato per tutta la sera e io lo avevo ignorato di proposito; Ceto e Ty parlavano concitati tra loro, probabilmente era successo qualcosa nel regno di Poseidone; intravidi Atena parlare al telefono, il suo tono era talmente basso da non riuscire a cogliere nemmeno una parola, ma i gesti erano esasperati; della Morte ancora non vi era traccia.
Era tutto così strano, c'erano troppi Dei innervositi e taciturni. Riflettei sul perché, ma non mi riuscivo a dare una spiegazione.
Con una sensazione di pesantezza sulle spalle estrassi il mio telefono dalla tasca e velocemente digitai un messaggio a Percy.
Sai per caso se sta succedendo qualcosa di cui dovrei essere messa al corrente?
La risposta non tardò ad arrivare.
Non so ancora nulla, ma negli Inferi qualcosa si sta agitando e Ade sembra più rompipalle del solito. Tu ci hai capito qualcosa?
Restai ad osservare lo schermo per qualche minuto prima di alzare lo sguardo e cercare di captare qualche indizio.
A dirti la verità non ci sto capendo un cazzo.
Tienimi aggiornata.
Le scrissi velocemente.
Anche tu e stai attenta.
Ade incazzato non era mai un buon segno e se qualcosa si fosse mosso nell'Oltretomba avrei dovuto indagare, per prima cosa dovevo trovare Than, per capire se lui avesse qualche notizia su tutta quell'agitazione.
La porta d'ingresso sbatté, mi voltai per capire meglio di chi si trattasse.
Era.
Cazzo, se la regina dell'Olimpo era qui neanche questo era un buon segno. Mi scrollai quella sensazione di dosso, probabilmente era solo venuta ad assistere e ricordai a me stessa di avere un conto in sospeso con lei una volta finito il concilio.

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La Strega e La Morte
FantasySpin-off de "Il Dio dei Morti con gli occhi di ghiaccio" e "La Primavera e il Cacciatore". Ora che finalmente Ade ha ritrovato il suo amore e possono essere felici cosa ne sarà del Dio della Morte e del suo di amore per Ecate, Dea della Magia? Dopo...