ECATE
Dopo aver assistito alla scena di Thanatos che si caricava Ares in spalla in malo modo e dopo esserselo portato via dal soggiorno, non ero più riuscita a concentrarmi sulla conversazione.
Erano giorni, in cui il Dio non si faceva vedere e la cosa non mi aveva lasciata indifferente, piuttosto mi faceva incazzare.
Come poteva dichiarare di amarmi e poi sparire così?
Cosa cazzo gli frullava per testa?!
Strinsi i pugni tanto da rompere la bottiglia di birra stretta nella mia mano.
Dannazione!
Saltai su dalla poltrona facendo piombare il soggiorno nel silenzio.
Il lupo si alzò con me. "Tutto bene?" Mi chiese preoccupato.
"Sì." Mi affrettai a rispondere scavalcando Ector per dirigermi verso la cucina. Una volta giunta mi appoggiai al bancone sospirando.
Non andava bene proprio un cazzo. Non avrei mai pensato di ripensare alla mia vita noiosa negli Inferi ed esserne gelosa.
Quella situazione sembrava così maledettamente complicata, nessuna decisione, nessun scenario che mi ero figurata sembrava farmi stare meglio.
"Tutto questo mi fa solo venire voglia di ucciderlo." Le parole dure del lupo mi riscossero dai miei pensieri, mi voltai per fissarlo. Se uno sguardo avesse potuto uccidere il suo avrebbe sterminato un intero stato, forse non uno grosso, ma di certo avrebbe fatto molti danni ad uno piccolo. Il Lichtenstein doveva stare attento.
Risi dei miei pensieri, un suono ricco di nervosismo, Alexander inarcò un sopracciglio alla mia reazione e si avvicinò cautamente. "Cosa stai pensando Dea?" Mi chiese accarezzandomi delicatamente la guancia, i suoi occhi erano così luminosi, la parte dorata aveva quasi cancellato la parte verde, se non fossi stata attenta mi sarei potuta perdere in quello sguardo.
In quei giorni, avevo compreso che i suoi occhi cambiavano in seguito al suo umore, il verde era un segno di tranquillità e divertimento, mentre l'oro di inquietudine e passione.
"Allo sterminio di massa." Risposi alla sua domanda.
Alle mie parole il lupo proruppe in una risata genuina. "La tua risata risulta piuttosto fuori luogo allora." Io scrollai le spalle.
L'intensità di quel momento mi fece paura, mi scostai per mettere un po' di distanza. Il lupo sospirò al mio gesto. "So che non ti ho fatto nessuna promessa o dichiarazione d'intenti, ma voglio tu sappia quanto sono dannatamente serio quando dico che ti voglio nella mia vita." Disse appoggiandosi al bancone.
Nessuna promessa un cazzo. Aveva dichiarato apertamente il mio status di compagna e quanto quell'informazione avrebbe comportato per me e per lui.
Pressione, troppa pressione.
"Alexander non posso nascondere quanto tutto questo mi lusinghi, ma io sono un abitante degli Inferi e dopo il concilio tornerò a casa nell'Oltretomba senza possibilità di tornare a piacimento. Più precisamente tra tre giorni." La mia voce era dura, doveva capire che il suo concetto di costruire qualcosa con me aveva una data di scadenza più breve di quella di uno yogurt. Per quanto glielo dicessi, quell'informazione non sembrava toccarlo più di tanto, come se non ne capisse davvero le implicazioni.
Il suo corpo si mosse con falcate lente e provocatorie, questa volta non scappai dalla tensione, invece, gli andai incontro. "Se lo vorrai combatterò per averti." Mi disse solennemente con voce profonda, gli poggiai le mani ai lati del collo sentendo il suo calore al di sotto.

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La Strega e La Morte
FantasySpin-off de "Il Dio dei Morti con gli occhi di ghiaccio" e "La Primavera e il Cacciatore". Ora che finalmente Ade ha ritrovato il suo amore e possono essere felici cosa ne sarà del Dio della Morte e del suo di amore per Ecate, Dea della Magia? Dopo...