THANATOS
Il sole mi colpii il viso dandomi fastidio agli occhi, con un gemito provai a cambiare posizione, ma un dolore acuto alla schiena mi fece tornare nella posizione iniziale. Flash degli avvenimenti successi mi bombardarono la mente, per quanto ne sapevo potevano essere passate ore, interi giorni o persino anni.
Mi sentivo uno schifo.
Con ancora gli occhi serrati portai una mano verso le ali per capire il loro stato di guarigione, con le dita incontrai un primo strato di piumaggio, mi sorpresi, erano quasi guarite.
Aprii di scatto gli occhi per controllare l'ora e il giorno sul mio telefono, le mie mani trovarono l'oggetto sul comodino, mi sorpresi del fatto fossero passate solo diciotto ore.
Com'era possibile?
Sul comodino notai un pestello in marmo con dentro una poltiglia rappresa.
Ecate.
Doveva essere tornata e come ogni volta si era presa cura di me.
Senza riflettere mi tirai su di scatto dal letto, solo per ricaderci un secondo dopo con la testa che mi girava.
Pessima mossa.
Aspettai non molto pazientemente mi passasse il capogiro, nell'attesa guardai insistentemente la porta con la smania di catapultarmi fuori, una volta stabilizzato il circo nella mia testa alzai il culo, prendendo di sfuggita un paio di pantaloni della tuta appoggiati su una sedia.
Corsi per le scale senza badare particolarmente ai gemiti di disgusto degli inquilini che incontravo.
"Porca puttana, la vista del tuo culo bianco non era quello che speravo di vedere appena sveglio." La voce schifata di Ares mi raggiunse dal corridoio del terzo piano.
Lo ignorai, raggiungendo finalmente la mansarda, con gesti meccanici mi misi i pantaloni e andai diretto alla porta della stanza di Ecate.
Non persi tempo a bussare, entrai, la stanza era buia e silenziosa. Avevo una strana sensazione, era tutto così ordinato da sembrare surreale.
Ecate era la Dea più disordinata conoscessi e ora non sembrava nemmeno essere mai stata in quella stanza.
Con timore esplorai il luogo, andai in bagno, aprii gli armadi solo per scoprire non vi fosse più alcun oggetto personale.
Dove cazzo si era cacciata?
Cercai di racquistare la calma e senza pensare a tutti gli scenari apocalittici mi diressi verso il soggiorno, nonostante, la lontananza riuscivo a sentire gli inquilini ridere e parlare concitatamente, ma ancora una volta non riuscivo a percepire il suono della voce della Dea della Magia.
Una volta entrato in soggiorno perlustrai l'ambiente con lo sguardo. "Dov'è Ecate?" Chiesi a nessuno in particolare.
"La ragazza se l'è svignata. La cosa non mi stupisce, probabilmente si sarà stancata dei vostri rompimenti di cazzo." La voce di Ceto era divertita, una lieve sfumatura esasperata aveva intriso le sue parole.
"Come cazzo fai a saperlo?" Chiesi al limite della rabbia trattenuta.
Senza aggiungere altro Ty mi passò a fianco porgendomi un biglietto, dopo vari tentativi riuscii a decifrare gli scarabocchi scritti.
Mi serve una vacanza da voi imbecilli,
ci vediamo tra due giorni per il processo.
Baci.

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La Strega e La Morte
FantasySpin-off de "Il Dio dei Morti con gli occhi di ghiaccio" e "La Primavera e il Cacciatore". Ora che finalmente Ade ha ritrovato il suo amore e possono essere felici cosa ne sarà del Dio della Morte e del suo di amore per Ecate, Dea della Magia? Dopo...