THANATOS
"Cosa cazzo è appena successo? Spiegami Morte, per quale diavolo di motivo ti sei comportato in quel modo?!" La voce di Artemide era come una sparachiodi nel mio cranio.
Incrociai le braccia appoggiandomi alla parete, tanto valeva mettersi comodi, ero piuttosto sicuro che non sarebbe stata una chiacchierata breve né indolore.
La Dea sembrava visibilmente sconvolta e incazzata, di norma la sua carnagione dorata scintillava un po' come tutti gli Dei dell'Olimpo, una loro caratteristica, ma in quel momento sembrava aver perso quello scintillio per lasciare lo spazio ad un colorito grigiastro.
Gli Dei possono vomitare?
Forse lo avrei scoperto a breve.
"Pensavo avessimo un accordo." Continuò Artemide imperterrita.
"Hai pensato male." Gli dissi impassibile.
"Dimmi perché?" Sconsolata lei si sedette su una delle sedie libere nella sala in cui mi aveva trascinato una volta finita quella farsa.
Me lo aspettavo e a giudicare dallo sguardo assassino che mi aveva lanciato la Dea della Magia, avrei dovuto sostenere una conversazione simile anche con lei.
Come potevo spiegare a lei la mia avversione per il lupo senza aprire un vaso di Pandora di merda liquida?
"Dannazione, lo sai cosa c'è in gioco, non solo per Alexander, ma per Apollo, per Dioniso... per me!" I suoi discorsi racimola pietà non avrebbero funzionato con me, non amavo la violenza gratuita, ma nemmeno riuscivo a sentirmi leale verso un manipolo di Dei che nella maggior parte del loro tempo amavano disprezzare l'Oltretomba e i suoi abitanti.
"Questa non è una mia priorità." Risposi automaticamente, a quelle parole la Dea sollevò il capo fissandomi negli occhi e deglutì più volte.
"Allora falla diventare una priorità." Ed ecco il risentimento.
"So cosa ha fatto Apollo per Ade, gli deve tutto, pensavo avesse mandato il suo braccio destro per sdebitarsi."
Tutti gli Dei erano a conoscenza del servizio reso dal Dio del Sole per Ade, ma non era un mio problema.
Il Dio dei Morti era a conoscenza anche del mio rapporto contorto con la Dea della Magia e sicuramente il suo piano era stato mandare me per aiutare, ma forse nessuno si era preoccupato di avvisare il sovrano dell'Oltretomba dello sviluppo sul presunto status di compagna del cane nei confronti di Ecate.
Errore madornale.
Imprecai tra me e me, in qualche modo sapevo quanto fosse sbagliato il mio comportamento, ma cazzo non riuscivo a trattenermi, era stato più forte di me. La mia mente cercava di farmi ragionare in modo razionale, ma il mio corpo non sembrava avere più controllo, la voglia di uccidere il lupo, caricarmi Ecate sulle spalle e portarla via era così forte che dovetti fare violenza su me stesso per non attuare quel folle piano.
Un brivido mi percorse la schiena, forse i miei sentimenti non erano stati sotterrati così bene.
Una parte primordiale molto in profondità voleva il sangue dell'alfa sulle mani e in una coppa per offrirla in omaggio alla Dea della Magia per fargli capire di essere degno di lei.
Questo poteva essere un dannatissimo problema.
"Non ho avuto questo ordine da parte del mio sovrano." Le comunicai.
"Perché sei così contro queste richieste?" Mi chiese, il suo sguardo era penetrante, cercava di indagare le mie intenzioni come se io fossi la sua preda in una delle sue cacce.

STAI LEGGENDO
La Strega e La Morte
FantasySpin-off de "Il Dio dei Morti con gli occhi di ghiaccio" e "La Primavera e il Cacciatore". Ora che finalmente Ade ha ritrovato il suo amore e possono essere felici cosa ne sarà del Dio della Morte e del suo di amore per Ecate, Dea della Magia? Dopo...