8. Negare l'evidenza

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POV AMELIA

I miei occhi si illuminano appena qualcuno, nonché il cameriere, appoggia di fronte a me un piatto colmo di sushi.

Io e le ragazze abbiamo voluto mangiare fuori a cena, prima di dirigerci al luna park dove ci aspetteranno, o comunque ci raggiungeranno, i ragazzi. Compresi Ryle e il suo gruppo.

«Dovremmo smetterla di venire a mangiare qui prima di andare sulle giostre. Rischiamo di vomitare ogni volta.» borbotta Eveline, mangiando un pezzo di sushi dopo l'altro.

Ogni anno veniamo in questo ristorante vicino al luna park, e ogni anno andiamo alle giostre subito dopo. Eveline vomita sempre, soprattutto dopo le montagne russe.

Forse ha ragione, però è come una tradizione e nessuna di noi vuole spezzarla. Crystal invece si adatterà a questa tradizione, a partire da oggi, infatti sta mangiando beatamente. Spero solamente che non vomiti e che abbia uno stomaco forte, mi sentirei troppo in colpa poi. Io di solito non mi sento mai male.

Sbuffo una risata e guardo Eveline negli occhi blu. «Ammettilo che ami questo All you can eat, e ami anche venire qua ogni anno.»

Rotea gli occhi al cielo e sospira. «Si, però non voglio vomitare di nuovo.»

«Non continuare a ingozzarti di sushi, allora.» mi ammutolisco all'istante appena finisco di pronunciare quelle parole, Eveline e Alexis sanno perché e mi guardano, preoccupate.

Giro lo sguardo di lato, lentamente come una psicopatica. Guardo Kia che, con mio immenso stupore, sta mangiando abbastanza cibo, certo potrebbe mangiare di più, ma è sempre meglio di niente.

Gli anni scorsi non mangiava letteralmente niente... se solo io e le ragazze ci fossimo rese conto prima di quello che stava passando, forse non sarebbe successo tutto quello che è successo dopo.

Io cerco sempre di difendere le mie amiche, sono come una leonessa che è pronto a tirare fuori gli artigli e i denti per difendere i propri cuccioli. E con le mie amiche ho sempre fatto così.

Ma non mi sono mai accorta che, una di loro, non aveva bisogno di questo, aveva bisogno solamente di parlare con qualcuno. L'ho capito troppo tardi e non farò questo errore di nuovo, non per la terza volta di fila.

Tengo troppo a Kia e a tutte le mie amiche, non voglio vederle soffrire e, se fosse possibile, metterei la mia vita a rischio per loro, non scherzo, lo farei senza ripensamenti.

«Sembri... strana.» afferma Alexis parlando a Kia, assottigliando gli occhi azzurri e prendendo le sue guance tra le dita.

Kia arrossisce fortemente e continua a mangiare, lasciando che Alexis continui a toccarla e ispezionarla senza ritegno.

E poi, cavolo, Kia ha indosso un vestito. Un vestito diamine, lei non indossa mai vestiti. Certo, è largo dalla vita in giù, però è pur sempre un vestito che ha indossato di sua volontà, e lei di solito indossa sempre maglie e pantaloni larghi, nient'altro.

«È per via di James.» dice Crystal, tutte la guardiamo, sorride timidamente e prende degli spaghetti di soia con le bacchette. «Sono entrambi strani, in senso positivo, quindi suppongo sia per questo che Kia è così.»

Kia arrossisce ancora di più e abbassa lo sguardo. «Si... è per questo.»

Sorrido sinceramente e prendo il suo volto, facendomi guardare. Con una mano accarezzo i suoi capelli neri. «Ti piace James.»

Può sembrare una constatazione davvero stupida, ce ne siamo accorte tutte, stanno praticamente sempre insieme e li ho persino visti baciarsi a pausa, quando eravamo a scuola. Ma farlo dire a lei, sentirselo dire da lei, lo rende vero e più reale.

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