9. I feel at Home

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POV AMELIA

«Ho voglia di fare una pazzia.» dico, con un sorriso che va da un orecchio all'altro stampato in volto.

Chiudo l'armadietto e per poco non salto in aria quando mi trovo Will davanti alla faccia, che sorride complice, appoggiato con una spalla all'armadietto di Eveline.

Lui è il mio compagno di pazzie, se dobbiamo fare qualcosa che supera i limiti, qualcosa di davvero pazzo, lo facciamo, fregandocene delle conseguenze. Certo, di solito ci penso due volte prima di fare qualcosa di davvero spericolato, ma se decido di farlo c'è sempre William pronto a tendermi una mano, senza esitazioni di alcun tipo.

Beh, lui è il più spericolato tra me e i miei fratelli. Aidan pensa davvero troppo, Adam invece rimane serio, ma non tenta mai di fermare o me o William, come cerca di fare quasi sempre Aidan. Per questo quando ho voglia di superare una sfida, oppure ho bisogno di distrarmi con qualcosa, di solito chiamo sempre William.

E ora è arrivato, senza che lo chiamassi o pronunciassi il suo nome.

«Sai che anche io ho voglia di fare una pazzia.» ammette, posizionandosi al mio fianco.

Eveline e Alexis ci guardano e seguono mentre ci avviamo verso la palestra, stiamo andando li perché poco fa hanno annunciato che faremo un altro gioco, quindi, in sostanza, oggi sarà la giornata dedicata ai giochi e non faremmo nient'altro se non divertirci.

Ne ho davvero bisogno, soprattutto dopo sabato, quando sono stata male dopo che Britney mi ha spinta sulla giostra.

Non ho più parlato di ciò che è accaduto e non ho neanche più pensato a Ryle e a quello che ha fatto per me, e forse è meglio così, se né andato subito dopo senza dire niente e non mi ha ancora contattata per dirmi qualcosa riguardo ai soldi.

Non che mi importi qualcosa, anzi, ma mi aspettavo almeno una parola contraria da parte sua... forse non sa che sono stata io a infilargli i soldi nella tasca... ne dubito, lui sa sempre tutto, si accorge persino dei minimi dettagli.

«Di prima tu.» incito William, sono davvero curiosa di saperlo, anche se sono sicura non sarà una delle sue solite pazzie pericolose, sennò non me lo avrebbe detto così, con tutta questa calma... no, non è vero, lo avrebbe detto lo stesso come se fosse la cosa più normale al mondo, indipendentemente dal pericolo che avrebbe affrontato.

«Voglio tingermi i capelli....» ride a causa della mia faccia stupita, non si tocca mai i capelli. «...li voglio fare biondi, o blu, devo ancora decidere.»

«Scherzi!» sbotto, alzando una mano per toccare i suoi capelli morbidi e scuri. «Mi mancheranno, però secondo me stai bene biondo. Il blu no invece, mi ricorderebbe troppo di Lucciola, quando hai deciso di colorarlo di blu.» si l'ha fatto, per questo il mio gatto ha paura di praticamente tutte le persone che si avvicinano a lui.

«Grazie sorellina.» fa un occhiolino e ignora il commento su Lucciola, si sente ancora in colpa. Guarda qualcuno al mio fianco, nonché Eveline, e poco dopo ritorna a guardare me, scuotendo la testa come per riprendersi da qualcosa. «Tu invece che pazzia vuoi fare?»

Sorrido e saltello contenta. «Un piercing.»

«Piercing dove?» domanda una voce profonda dietro di me, Riki circonda la mia vita con le braccia e camminiamo insieme, incespicando un po'.

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