POV AIDAN«Io esco!» sbraita William, avvertendoci tutti quanti. Penso che grazie a questo urlo tutta Los Angeles ora è a conoscenza di quello che vuole fare Will.
«Stai attento!» urlo a mia volta, preoccupato. Non sento una risposta, sento solamente la porta che sbatte forte.
Sospiro e passo una mano in mezzo ai capelli mori, continuando a scrivere sul computer la ricerca di scienze.
Tendo spesso a preoccuparmi per William, soprattutto dopo ciò che è successo meno di un anno fa, quando si è procurato la cicatrice che ora porta come ricordo di quell'incubo. Io lo sentivo, sentivo come stava, siamo gemelli e quando ha iniziato a sentire dolore l'ho quasi sentito anche io, come se fossimo un unica persona. Era più una sensazione che un dolore fisico, il mio.
Non voglio rischiare che accada di nuovo e non voglio neanche stare qua a rimuginarci sopra, non aiuterebbe nessuno.
Scuoto la testa e riprendo a scrivere questa ricerca orrenda sulle parti del corpo umano. Io non vorrei fare questa cosa, purtroppo però sono costretto... e poi è un voto in più.
Scrollo le spalle e sospiro, bevo un sorso d'acqua dal mio bicchiere e inizio a mordicchiare il bordo con i denti, cercando di capire come andare avanti.
Ho come un blocco, è da dieci minuti che cerco di andare avanti e continuare a scrivere su questo maledetto foglio digitale, ma non riesco.
Sbuffo e chiudo gli occhi, lasciandomi andare contro lo schienale del divano, appoggio il bicchiere sul tavolino in vetro e poi decido che è arrivato il momento di una bella corsa rigenerante.
Mi alzo, tolgo gli occhiali e sfilo di dosso la maglietta, incastrandola nel bordo dei pantaloni, chiudo il pc e esco dalla parte della spiaggia, iniziando a correre vicino alla riva del mare.
Il sole colpisce il mio corpo, facendomi iniziare ad avere caldo, delle goccioline di sudore imperlano la mia fronte, appiccicandomi i capelli contro la pelle.
Prendo dalla tasca dei pantaloni le cuffiette Bluetooth e le infilo nelle orecchie, iniziando ad ascoltare delle canzoni di The weeknd. E ora sono veramente rilassato.
Io, la mia corsa e la mia musica, perfetto.
Tendo spesso a camminare o correre, lo trovo alquanto rilassante e stare all'aria aperta fa solo che bene, invece che restare chiuso in casa come fa Adam la maggior parte del tempo, esce solamente per gli allenamenti di football.
Mentre continuo a correre verso l'ignoto, nella mia mente si fa spazio l'immagine di qualcuno in particolare, qualcuno che non fa altro che guardarmi quando sono per i corridoi, in giardino a pausa, o anche in mensa.
I suoi occhi azzurri si insinuano nella mia testa come un'immagine perfetta, un'immagine che, infondo, non voglio se ne vada.
Sono belle le sue iridi, assomigliano al cielo, ed è bello lui, con quel sopracciglio bucato da un piercing e quel sorrisetto strafottente che ha sul volto ogni volta che mi guarda e che gli passo accanto.
Non so perché ma ogni volta che mi guarda è come se il mio intero corpo si scaldasse e il mio stomaco iniziasse a formicolare.
Non comprendo perché provo queste sensazioni strane quando sono con lui, però non mi dispiacciono neanche e poi Cris è simpatico, ci ho parlato quando lui e i suoi amici sono venuti a casa nostra.
Abbiamo parlato del più e del meno e anche di canzoni, ho scoperto che gli piacciono gli Arctic Monkeys. Non sono male effettivamente.
Sbatto contro qualcuno e mi ritrovo a fare qualche passo indietro a causa dell'impatto forte. Alzo lo sguardo di fronte a me e incontro l'unica persona che non mi aspettavo di vedere.

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DARKNESS INSIDE
Romance«In tutte le oscurità c'è uno spiraglio di luce, il problema è individuarlo. Non tutta l'oscurità, è buia come sembra.» Quando la loro scuola viene distrutta dalle fiamme, un gruppo chiamato Dark Serpents, composto da sei membri e considerato il più...