5. The voice

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POV RYLE

Riki. È lui che hanno preso per la caccia al tesoro di cui parlava Isabella. È scomparso più di mezz'ora fa e ciò mi fa pensare che sia lui la persona da trovare.

Io sono in classe, da solo siccome anche Cristian è stato scelto per essere nascosto.

Non capisco poi perché devono fare questi giochi strani, non hanno un senso, però sono punti in più per i voti perciò va bene, non che mi servano a qualcosa in realtà, tanto sono costretto a stare qui a Los Angeles, perciò voto in più o voto in meno non mi cambia.

Guardo fuori dalla finestra della classe, i miei occhi catturano una figura. Isabella. Sta camminando per il campo della scuola con Alexis al suo fianco. Le lezioni oggi non le fanno per dare spazio ai giochi, per questo probabilmente lei è fuori.

E all'improvviso mi ritorna in mente il giorno della festa, la mattina a scuola e poi la sera con lei, tutte le volte che siamo stati da soli...

Come mi è venuto in mente di proporle un aiuto in matematica!? Io non voglio starle vicino, è troppo... strana. Troppo calda. Accende un fuoco strano dentro il mio corpo, e non mi piace per niente.

Io sono fatto di oscurità e fiamme e se sto vicino a lei c'è un fuoco in più che si accende, uno che sta per i fatti suoi, ignorando il buio e il resto delle fiamme.

Non mi piace... lei non posso controllarla, non posso farle fare quello che voglio, e anche questo non mi piace.

Sta il fatto però, che le ho promesso un aiuto e ormai non posso tirarmi indietro, perciò l'aiuterò con matematica e basta, niente rapporto, niente discussioni, niente di niente.

Da ora in poi, da parte mia, ci sarà indifferenza. Non voglio avere nessun tipo di rapporto con lei, nonostante sia stata gentile.

E oltre a non volerlo, non posso permetterlo.

I miei occhi scattano sul mio banco, dove ora è presente una mano piccola con delle unghie affilate e rosse. Alzo piano lo sguardo ritrovandomi a fissare due occhi color cioccolato.

Britney.

Non mi piace e voglio fargliela pagare per le minacce rivolte a mia sorella, nessuno tocca lei e i miei fottuti amici, nemmeno una sgualdrina viziata.

Nonostante Isabella abbia già fatto la sua parte, la farò pagare a Britney, e forse qualcosa in mente ce l'ho già... devo solamente mettere in atto un piano.

«Ciao Blake.» sorride in modo innocente e provocatorio, tira in fuori il petto per far risaltare il seno piccolo e sodo.

È bella, non posso dire il contrario, ma è stronza e ha dato fastidio a mia sorella, quindi non potrei mai averci a che fare.

Inclino viso di lato e la guardo con indifferenza, prendo a giocare con l'anello intorno al mio dito anulare destro e non le rispondo, non la saluto, anzi, giro lo sguardo e la ignoro completamente.

Se lei sa del mio passato e quello di Crystal lo scoprirò, ma è alquanto impossibile, nessuno lo sa, figuriamoci lei.

«Eh dai, è per quello che ho fatto a tua sorella?» insiste nel conversare, riporto lo sguardo su di lei, si piega in avanti e sfiora il mio naso con la punta del suo. «Scherzavo, non ero seria.»

No, lei non sa un cazzo per davvero, lo so per certo, lo capisco dai suoi occhi. Non mi guarderebbe così normalmente se sapesse tutto, per non rischiare però, glielo farò dire.

Non ora sicuramente, ma succederà.

«Non me ne frega un cazzo, Britney.» prendo il suo polso con la mano, fermando il suo tentativo di toccarmi la spalla. Lo stritolo e lei fa una smorfia arricciando il naso, la strattono verso di me. «Nessuno minaccia mia sorella, nemmeno per scherzo. Osa rifarlo un'altra volta e te la vedrai con la mia furia, e non ti conviene. Ci siamo intesi!?» stringo ancora di più la presa.

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