POV JAMESTengo stretto nella mano il manico del trasportino bianco, cercando di non farlo muovere più del dovuto, per evitare di fare danni.
Nel mentre guardo fuori dal finestrino della macchina, muovendo la gamba con frenesia, impaziente di arrivare a destinazione.
«Ragazzo, sembri alquanto agitato.» mormora Jack, il padre di Kia.
«Sei sicuro che va bene?» domando, titubante, guardandolo di scatto.
Scruto il suo viso rivolto in avanti; il naso dritto, gli occhi neri uguali a quelli di Kia e il volto serio, tranne che per un piccolo sorriso che gli incurva le labbra.
«No, sono assolutamente contro alla tua idea.» dice, quasi con un tono arrabbiato.
«Torno a casa e lo lascio lì, al-»
«James...» mi interrompe, passa una mano in mezzo ai capelli scuri e con l'altra continua a guidare. «Non c'è nessun problema, ti ho detto. È la quinta volta che me lo chiedi, e per la quinta volta ti rispondo che va bene. L'importante è che ci badiate tu e lei, insieme.» mi tira uno sguardo veloce, guardandomi con dolcezza. «Non devi preoccuparti ragazzo, ne abbiamo già parlato l'altro giorno. E continuerò a ripeterti che apprezzo il tuo gesto e lo apprezzerà anche Kia, anzi, lei lo amerà. Stai tranquillo.»
Tiro un sospiro di sollievo e mi rilasso nuovamente sul sedile. «Sono contento. Almeno so che tu sei d'accordo.»
Scuote la testa e rotea gli occhi al cielo, esasperato. «Te lo avrò ripetuto almeno dieci volte al minuto da quando siamo ritornati in macchina. E siamo qui da mezz'ora.»
«Non esageriamo, non sono stato poi così tanto insistente.» ribatto.
Mi tira un'occhiataccia. «Si, invece.» scrolla le spalle e si addentra nel parcheggio dell'ospedale. «Ma non importa. Perché mi fa capire quanto tu tenga a Kia. A dire il vero, lo avevo già capito la prima volta che ti ho visto.» ferma l'auto e spegne il motore, poi prende a guardarmi negli occhi. «E l'ho capito ancora di più quando hai voluto comprarle tutti quei palloncini a forma di farfalla, per il suo compleanno, ma soprattutto quando, qualche giorno fa, mi hai chiesto come si dicesse ti amo in giapponese per dirglielo. Sai, ragazzo...» appoggia una mano sullla mia spalla. «...mi piaci e mi sei sempre piaciuto. Kia ti merita e tu meriti lei, vi completate a vicenda. Non hai niente a che vedere con le sue relazioni passate, e lo so. Tu sei molto meglio.» sorride lievemente. «Sono contento che Kia si sia innamorata di te. Sei una persona speciale, figliolo. Non lo dimenticare mai.»
Una stretta calorosa circonda il mio cuore, e un sentimento che mai mi era capitato di provare mi colpisce in pieno.
Un sentimento che ero convinto, tempo fa, avrei dovuto provare per qualcun altro, nonché il mio padre biologico, ma che invece sto provando per il padre della mia ragazza.
Bene.
Jack lo reputo come un secondo padre, perché è così che mi sono sempre immaginato che mi dovesse trattare un padre, e lui mi ha sempre trattato come se fossi un figlio, per lui, sin dall'inizio.
«Grazie.» sussurro.
«Di niente figliolo. E ricordati che per qualsiasi cosa, se avessi mai bisogno di aiuto, e non intendo solo per Kia, puoi fare affidamento su di me. Mi farebbe solo che piacere aiutarti.» stringe la mia spalla in una stretta amichevole.
Mai, in tutta la mia vita, mi sono sentito in questo modo, come se avessi davvero un padre pronto ad aiutarmi nel momento del bisogno.
Il mio c'era si, ma non mi dava amore, la cosa che a mio parere è più importante.
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DARKNESS INSIDE
Romance«In tutte le oscurità c'è uno spiraglio di luce, il problema è individuarlo. Non tutta l'oscurità, è buia come sembra.» Quando la loro scuola viene distrutta dalle fiamme, un gruppo chiamato Dark Serpents, composto da sei membri e considerato il più...