7. I've always liked to play with fire

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POV AMELIA

Derek parcheggia la macchina poco lontano dalla pista, e lo stesso fa William vicino a noi. Adam invece la parcheggia più avanti, proprio dietro la linea di partenza della pista, così da prepararmela per la corsa.

Scendiamo tutti dalle macchine e le ragazze mi affiancano, specialmente Crystal.

Ci siamo viste prima e mi ha avvertita di stare attenta a questo posto, ci sono molte persone pervertite e alcune che non accettano i ricchi come noi, e mi ha detto di stare attenta soprattutto a quelli del South Side, era ed è alquanto preoccupata.

Io invece non lo sono, anzi, è una sfida in più da affrontare. Mostro a quelli del North Side e del Soth Side che non tutti i "ricchi", come li chiamano loro, sono uguali, mostro che anche noi sappiamo farci valere.

Un rombo di molte moto attira la nostra attenzione, giriamo lo sguardo tutti quanti verso quel rumore. Guardo Ryle che sta scendendo dalla sua moto e gli altri ragazzi, che si mettono al suo fianco come se fossero i suoi segugi, i suoi cani da guardia.

Sembra veramente il capo.

Molte persone ci guardano, fissano principalmente Ryle e il suo gruppo, alcune invece scrutano entrambi, spostando lo sguardo più volte dal mio gruppo al loro, sembrano stupiti. Altri invece ci guardano male, come se fossimo feccia, una minaccia entrata nel loro territorio... li capisco, infondo questo è il loro posto.

Anche se in realtà non è di qualcuno in particolare, essendo che è poco fuori dal North e dal South, ma appartiene comunque a entrambe le fazioni... se possiamo chiamarle così.

«Ho sete.» dico, camminando verso uno stand di bibite e cibi, accanto a un capanno dove dovrei entrare dopo per prendere i soldi della vincita, se vincerò. Anche se più che un capanno sembra una casetta.

Appena arrivata davanti allo stand, un tipo dagli occhi azzurri, posizionato dietro al bancone, scruta il mio volto. Sbatto davanti alla sua faccia una banconota da 100 dollari. «Voglio 5 birre, per favore.»

Guarda i soldi e poi me, le sue labbra si increspano in una smorfia contraria e io alzo un sopracciglio, sfidandolo con lo sguardo.

Non parla, mi passa le birre e prende i soldi, fa per darmi il resto ma lo fermo prima. «Non mi serve il resto, tieni pure i soldi.»

«Non voglio la carità di voi schifosi bastardi che venite dai piani alti.» risponde in un sibilo, allungandomi il resto.

Passo a Eveline e Crystal le birre e mi avvicino al ragazzo, con due dita tocco i soldi e li trascino verso il tipo, fissandolo con rabbia. «Non voglio fare carità. Sai che cos'è una mancia, tesoro?» assottiglia gli occhi e dilata le narici, io invece sorrido. «Puoi dire tutto ma non che faccio carità, sono semplicemente gentile. Ora accetta questi soldi, perché anche se fosse, non li prenderei.»

Apre la bocca, probabilmente per ribattere, ma quando qualcuno si posiziona al mio fianco si ammutolisce di colpo, sembra tra il terrorizzato e l'ammirato.

«Sai già cosa darci, Philip.» afferma Ryle, lasciando sul bancone, vicino ai miei soldi, trenta dollari. «E lascia in pace la ragazza.»

Philip annuisce e prende tutti i soldi, poi passa a Ryle, Riki e Cris qualche bottiglia di birra.

A quanto vedo Ryle è rispettato qui. Meglio così, almeno hanno un motivo in meno per prendersela con me e i miei fratelli, oltre che con le mie amiche, ovviamente.

Crystal mi passa una bottiglia, la stappo e inizio a berla, nel mentre mi sposto insieme a loro davanti al capanno. Mi appoggio contro al muretto alla destra della porta e inizio a scrutare le persone.

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