34. You couldn't save me... (1)

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POV AIDAN

Cammino vicino alla riva del mare, diretto verso scuola.

È presto e, come ogni mattina da quando ne ho memoria, sto facendo una passeggiata, godendomi l'odore di salsedine e il rumore calmo e rilassante delle onde che si infrangono su loro stesse.

Ho sempre pensato che sia alquanto rigenerante camminare, che sia mattina, pomeriggio o sera, per questo motivo lo faccio da anni ormai.

Inoltre, ho letto da qualche parte che passeggiare e fare attività fisica, fa bene, prendere aria pulita e fresca, godersi il paesaggio con tutta la calma del mondo, senza mettersi fretta.

Talvolta, però, specialmente quando sono pieno di pensieri, non aiuta.

Mi opprime soltanto.

Perché rimanere da solo, che stia camminando o meno, aiuta la mia testa a riempirsi di pensieri, certe volte negativi, certe positivi, dipende dal mio stato d'animo e da cosa succede nella mia vita.

Adesso nella mia testa ci soni entrambi, cose negative e positive.

Di cosa sto parlando?

O per meglio dire: di chi?

Cris e mia sorella.

Mia sorella perché sono felice per lei, per il fatto che sia più contenta da qualche giorno, non so cosa sia successo ma credo che abbia fatto pace con Ryle e il che mi solleva parecchio.

Insomma, Amy era molto distante e giù di morale, la litigata con Ryle e il loro allontanamento l'ha ferita parecchio, specialmente per le parole che ha utilizzato lui nei suoi confronti.

Inoltre, Amy ci tiene molto a lui e si vede, e credo che dopo che il suo ex l'ha tradita, subire nuovamente una cosa del genere, soprattutto se di mezzo c'è una delle sue migliore amiche, l'ha distrutta particolarmente.

Avrei voluto uccidere sia Alisha, perché lo sapeva cosa stava facendo, che Ryle, perché è un coglione di prima categoria e avrebbe potuto dire ad Amy le cose subito, senza aspettare.

Non importa, l'importante è che ora Amy stia bene e che sia tutto nella norma.

Le uniche persone che ancora mi risultano strane e mi preoccupano parecchio, sono Kia e Alisha.

Tuttavia, non riesco a soffermarmici molto perché nella mia testa continuano a girare pensieri contrastanti riguardanti una persona soltanto, dopo mia sorella.

Cris.

Si è aperto finalmente con me, raccontandomi una parte del suo passato che mi ha distrutto nel profondo, specialmente quando l'ho sentita uscire dalla sua stessa bocca, con tutto quel dolore che provava.

Il suo sguardo perso, l'odio che si capiva provasse nei confronti di sua madre, che si divertiva nell'infliggere dolore ai suoi stessi figli, al sangue del suo sangue, solo perché sbagliavano a fare qualcosa o commettevano dei minimi errori.

E l'ho provato anche io nel cuore, quel dolore che percepivo in Cris, un dolore che non mi era mai capitato di provare, forse ne ho provato uno simile quando William aveva fatto l'incidente, mesi fa, ma sono due dolori diversi.

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