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POV AMELIA

Apro le palpebre e le tengo socchiuse, muovo freneticamente la mano a destra verso il comodino, cercando il cellulare per spegnere la sveglia, non fa altro che rompermi i timpani da ormai cinque minuti.

Devo smetterla di impostare tre sveglie ogni volta, rischio di svegliarmi con un diavolo al posto del capello.

Spengo la sveglia, lasciando il telefono al mio fianco e mettendomi a sedere, alzo le braccia in alto per stiracchiarmi e mi preparo mentalmente a questo inizio di scuola.

Di nuovo.

Sbuffo e mi dirigo verso la cabina armadio, entro all'interno prendendo da una delle grucce la divisa scolastica, composta da una gonna blu e nera e una camicia bianca con la cravatta.

In teoria ci sarebbe anche la giacca, ma fa troppo caldo a Los Angeles per metterla, perciò non la prendo neanche in mano.

Indosso la divisa scolastica e poi infilo dei calzini alti fino al polpaccio, infine metto delle scarpe sportive bianche, giusto per stare comoda.

Mi dirigo in bagno, lavo i denti, pettino velocemente i capelli mori lunghi e ondulati, subito dopo spalmo un po' di correttore sotto gli occhi e passo del mascara sulle ciglia folte, per far risaltare meglio i miei occhi chiari.

Ho sempre amato i miei occhi, sono particolari.

Uno è verde acqua mentre l'altro è per metà dello stesso colore e per metà marrone, mia madre mi ha sempre detto che quel colore assomiglia molto a uno degli occhi di mia nonna.

Tocco la collana che ho al collo, guardando la foto di mia madre e la mia nonna defunta, non l'ho mai conosciuta ma so per certo che era una donna bellissima.

Mi ricompongo e prendo la borsa, mettendoci dentro il giusto necessario, cioè una penna, un diario e i due trucchi che ho utilizzato prima.

Prendo il telefono dal letto e accarezzo il mio gattino bianco, dalle punte delle zampe nere e gli occhi verdi contornati da due macchie dello stesso colore. «Ciao lucciola, ci vediamo oggi pomeriggio.» esco dalla camera e scendo al piano terra, entrando in cucina.

Sorrido quando ci trovo Adam e William, i miei fratelli. Aidan conoscendolo sarà già andato a scuola, a piedi, lo fa sempre, dice che è rigenerante.

Saltello verso Adam e lui sorride, prendendomi tra le sue braccia e baciandomi la testa, io invece stampo un piccolo bacio sul suo petto.

«Buongiorno sorellina.» sussurra Adam, assonnato almeno quanto me.

«Buongiorno Adam, e buongiorno anche a te Will.» faccio una linguaccia e lui sorride, facendomi un cenno con la mano.

William odia quando qualcuno gli parla la mattina ma se siamo noi, i suoi fratelli, è più che felice. Mi avvicino e gli lascio un piccolo bacio sulla guancia, poi guardo il telefono che squilla all'interno della mia mano.

Le mie labbra si incurvano in un sorriso quando il nome di Alexis lampeggia sullo schermo, accetto la chiamata. «Ehi splendore.» appoggio la borsa sul tavolo e prendo una merendina al cioccolato fondente da un mobiletto.

«Ciao bellezza, pronta per questo nuovo giorno di scuola?» domanda, sento che fa qualcosa dietro al telefono, ma non ci faccio molto caso.

«Si come no, vorrei solo essere di nuovo a letto a dormire.» brontolo, scartando la merendina e iniziando a mangiarla.

«E dai, guarda il lato positivo, adesso vedrai me tutte le mattine. A partire da...» il campanello di casa suona, i miei occhi si spalancano. «...esattamente adesso.»

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