38. Then I'll spill this blood for you

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Dopo aver letto il capitolo, vi prego
di leggere anche l'angolo autrice alla fine perché devo comunicarvi qualcosa di
importante
Ma adesso godetevi la lettura, che al resto ci pensiamo dopo 🌝

‼️ questo capitolo contiene due scene "forti" che potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno, per cui metterò un'emoji "🫵🏻" all'inizio e alla fine, così chi vuole può saltarle ‼️

Vi lascio una foto che spero vi piaccia
(Mi mancava inserirle)


Vi lascio una foto che spero vi piaccia (Mi mancava inserirle)

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POV AMELIA

Guardo la lavagna, dove la professoressa Sullivan sta scrivendo degli esercizi di matematica, spiegandone i passaggi con lentezza per fare capire al meglio lo svolgimento.

Ma io non capisco egualmente.

Potrà essere brava, ma per me la matematica rimarrà sempre un mistero, un'altra lingua a me sconosciuta che non riuscirei mai ad imparare, nemmeno in diecimila anni.

Non la capirò mai se spiegata dalla professoressa Sullivan.

Ma se spiegata da qualcun altro potrebbe diventare molto più semplice.

E quel qualcun altro è proprio il mio bellissimo ragazzo di nome Ryle che, ogni volta che ho bisogno di un aiuto in matematica, corre in mio soccorso per spiegarmela.

È solo grazie a lui se alle scorse verifiche ho preso dei bei voti e se ci capisco qualcosa di questa materia che odio talmente tanto.

Ma chi diamine l'ha inventata?
Si può sapere?

Secondo me qualcuno che si è fatto di tante droghe diverse, perché non è possibile creare tutti questi ragionamenti senza essere sotto effetto di stupefacenti.

Sbuffo leggermente e la prof mi guarda subito, assottigliando le palpebre e abbassando gli occhiali, trafiggendomi con uno sguardo affilato.

Porto una ciocca di capelli dietro a un orecchio e le sorrido dolcemente, e lei, come ogni volta, sorride a sua volta e si rilassa, iniziando nuovamente a spiegare matematica e chissà quale equazione.

Ormai il mio cervello si è disconnesso, credo che l'abbia fatto nello stesso momento in cui la prof Sullivan ha messo piede in classe.

«Non smetterò mai di ripetere che ti invidio.» sussurra Eveline, seduta alla mia sinistra, sospirando rumorosamente e roteando gli occhi al cielo.

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