3. The games

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POV KIA

Cammino insieme a Crystal e le ragazze, per i corridoi della scuola. Siamo dirette in palestra, in quanto oggi dovrebbero estrarre i bigliettini per formare i gruppi per i giochi.

Sono passati due giorni da quando io e James abbiamo parlato a casa di Amy, e in questi due giorni James mi ha cercata quasi sempre, mi parlava e mi raccontava cose stupide ma anche carine.

Lo sto conoscendo meglio e devo ammettere che per quel poco che so ora su di lui, mi piace molto, spero solo che non si dimostri come il mio ex ragazzo... preferisco non pensarci, se né andato via l'anno scorso e spero che non torni.

«Domani sera venite tutte da me, per prepararci prima della festa?» domanda Amy, circondando le mie spalle con un braccio.

Tutte rispondono di si, compresa Crystal che si mette a parlare con Alexis e Eveline subito dopo.

Amy aspetta una mia risposta, sospiro e annuisco.«Va bene, ma non credo che-»

Mi guarda male, sapendo già che cosa sto pensando. «Sciocchezze, te lo metti il vestito, e lo decido io.» sussurra, per non farsi sentire.

Scuoto la testa e lascio perdere. Non mi sento a mio agio con i vestiti troppo attillati o scoperti, preferisco le magliette larghe e i pantaloni in tuta. Anche la divisa scolastica per me è troppo, infatti la indosso solamente perché devo, non per altro.

«Kia, stai bene vero?» domanda Amy, continua a chiederlo da quando è iniziata scuola e l'ha fatto anche in estate.

E io rispondo sempre la stessa cosa, non voglio dire la verità. «Si, sto bene.»

Entriamo dentro palestra, con gli sguardi di tutti addosso, abbasso lo sguardo e lascio che sia Amy a trascinarmi sugli spalti, ci sediamo in dei posti al di sopra di tutti e che sono vuoti, aspettiamo l'arrivo di Britney per aprire i giochi e comporre i gruppi.

Odio Britney, non è vero, non sono capace a odiare, però provo rabbia nei suoi confronti, soprattutto dopo che mi ha presa in giro per anni. Se non fosse stato per Amy, non so cosa avrei fatto.

Scuoto la testa e chiudo gli occhi, appoggiando la schiena al muro dietro di me. Faccio finta di niente, non ascolto nessuno e entro nel mio mondo, nella mia mente fatta solamente di cattiverie rivolte a me stessa.

Tocco la pancia da sopra la camicia e lascio perdere il bruciore e il dolore che non fa altro che attanagliarmi lo stomaco da ieri sera. Non importa, devo solo respirare e bere un po' d'acqua e poi passa tutto.

«Ciao, piccola Kia.» il sussurro profondo di James arriva alle mie orecchie, apro gli occhi e giro il viso di lato, incontrando il suo.

Le sue iridi d'orate ispezionano il mio volto e io mi ritrovo a sorridere e arrossire. «Ciao James.» bacio la sua guancia.

Le sue labbra si incurvano in un piccolo sorriso, con un braccio circonda la mia vita, in un gesto totalmente spontaneo e che mi fa battere il cuore.

«Ti dispiace se-» fa per togliere la mano ma, non so con quale coraggio, la prendo nella mia e lascio che mi tocchi. Mi piace se cerca un contatto con me, mi fa sentire più a mio agio e meno insicura.

Non lo guardo, tengo gli occhi fissi su Britney che ora sta entrando in palestra. Sento lo sguardo di James addosso, infatti le guance si scaldano.

Gira il palmo della mano, spronandomi silenziosamente a mettere la mia mano sulla sua. All'inizio sono un po' scettica ma poi la metto anche io. Appoggio il palmo sopra al suo, incrociamo le dita e io non mi sono mai sentita così rilassata.

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