40.1 Let's begin the...

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POV RYLE

Tiro un pugno dietro l'altro contro il sacco da boxe, spingendolo lontano da me ogni volta che ritorna indietro.

Una goccia di sudore scivola lentamente sul mio volto, e dalla tempia arriva al mento, il petto si muove veloce, ma non tanto quanto lo fanno le mie mani, circondate soltanto da una fascia.

Non dovrei rovinarmele prima di un incontro, ma sono fatto così, solitamente mi alleno anche senza fasce, oggi ho preferito fare diversamente e proteggermi le dita almeno un po'.

Mi sto allenando da più di mezz'ora, ormai, e mancano due ore all'incontro.

Non sono agitato, so che vincerò.

Lo faccio sempre per quanto riguarda la boxe e le corse clandestine, è sempre stato così.

Ogni qualvolta che ho un incontro è sempre contro uno del South Side, e vinco ogni volta, perché non sono capaci di battermi.

L'unica cosa che vorrei davvero, però, è combattere contro Jace, non ne ho mai avuto la possibilità.

Non so per quale razza di motivo, forse perché ha paura che gli faccia il culo.

Non ne ho idea, ma si dimostra soltanto un codardo non combattendo contro di me e spingendo la sua gente a farlo.

Credono tutti di potermi battere, per mostrare al loro capo e alla mia, di gente, che sono un rammollito, e ogni volta falliscono miseramente.

Questa non sarà diversa, e lo so.

Non sono mai stato un tipo modesto, obiettivo si, e adesso lo sono parecchio.

Sono forte, agile, ho una gran mira e dei buoni riflessi, possiedo tutto ciò che è in grado di mettere al tappeto chiunque osi battersi contro di me.

Oltretutto, divento un'altra persona.

Quando tiro pugni e gioco a boxe, sale a galla una parte di me più forte, è come se il mio cervello si spegnesse per lasciare spazio alla parte più oscura, ai mostri che solitamente si aggirano nella mia anima.

Si sfogano tutti, gli permetto io di farlo, perché così mi lasciano in pace per un po'.

Mi libero per un breve periodo, mi sfogo, e questo è un punto a mio favore perché invece che tenermi dentro la rabbia, la manifesto al di fuori, seppur controllandola per evitare di uccidere qualcuno.

E in questi giorni sono molto arrabbiato e anche... deluso da me stesso.

Arrabbiato per ciò che è successo a Isabella, e per l'agitazione che ho letto nei suoi occhi ieri, davanti a scuola.

Deluso perché le sto nascondendo l'incontro, ma lo sto facendo per lei.

La mia gente, il North Side, non sa ancora che adesso, oltre me, c'è un altro capo, un'altra persona che può prendere le redini di tutto al mio fianco, nonché Isabella, e non so come potrebbero reagire.

Non che mi importi, in realtà. Perché sono io a decidere, ma deve comunque guadagnarsi il loro rispetto, e spero che ci riuscirà.

Per non parlare poi del South Side che se la vedesse cercherebbe di farle del male, essendo non solo la mia ragazza, ma anche il nuovo leader del North Side oltre a me.

Non tutti i miei rivali, in realtà, sanno che ha un tatuaggio che la ricollega a noi, che le permette di avere il potere che solo io ho, o per meglio dire, avevo, ma se lo venissero a scoprire...

Potrebbero cercare di farle del male e io proprio non lo voglio, specie stasera che ho bisogno di concentrazione.

Certo, sarebbe comunque sotto mia protezione, quella dei Dark Serpents e anche del North Side, nonostante la mia gente ancora non sappia di lei, e di conseguenza è meno in pericolo adesso rispetto a prima, quando era minacciata da Jackson, ma è comunque un rischio portarla al Delux.

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