37.2 Took an oath, I'ma stick it out to the end (2)

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POV AMELIA

30 minuti prima

Continuo a muovermi a ritmo della musica, sotto le note di The Way I Are di Timbaland, bevendo della vodka alla pesca dal mio bicchiere rosso in plastica.

Sono felice perché i miei fratelli hanno vinto alla partita, cosa scontata in realtà, perché Eveline si sta divertendo insieme a me, cantando persino, e perché adesso siamo ad una festa che sarebbe in parte anche il compleanno dei miei fratelli.

Anche se, in realtà, il loro compleanno vero e proprio è stato una settimana fa circa, adesso lo stiamo soltanto festeggiando insieme ad altre persone.

Ma da una parte sono anche dispiaciuta, in quanto Alexis è stata portata via da mio fratello Adam, e per un altro motivo specifico...

Alisha.

So che non dovrei dispiacermi, che dovrei ignorare il tutto e basta, e invece proprio non ci riesco.

Le voglio troppo bene per non provare del bene nei suoi confronti, e per non rivolerla con me, parlarle, chiacchierare normalmente, raccontarci tutto.

Eppure, l'orgoglio per me è più importante, insieme al dolore, in questo momento.

Ha baciato il ragazzo che amo senza farsi scrupoli, e questo non è giustificabile.

Oltretutto, non ha nemmeno provato a parlarmi, in nessun tipo di modo.

Neanche mi ha cercata.

Mi guarda e basta, da lontano, senza fare niente di niente.

E questa cosa mi ferisce ancora di più rispetto al fatto che ha baciato il mio ragazzo, perché mi aspettavo un comportamento totalmente diverso da lei.

E invece si è dimostrata un'amica di merda.

Il che mi ferisce parecchio, tanto che qualche volta, in realtà quasi sempre, sento un dolorare strano al petto, nel punto in cui batte il cuore.

Come se lo stessero prendendo e continuando a torturare ripetutamente, più volte.

E ogni volta che succede manca poco perché io scoppi a piangere.

La conosco da una vita e più di tutto mi fa male che non tenta nemmeno di dirmi una parole, neppure una.

E io non ho intenzione di andare da lei per parlarle, non dopo ciò che è successo.

Dovrebbe essere lei a venire da me.

Butto giù un altro sorso, più lungo del precedente, una scia di fuoco, nonché l'alcol, scende nella mia gola fino ad arrivare nel mio stomaco.

Il leggero bruciore passa poco dopo e io sorrido, cercando di non pensare a nulla, ma ciò mi viene difficile nel momento esatto in cui incontro due occhi neri come la pece, che mi guardano dall'altra parte della stanza.

Due occhi che mi accendono nuovamente tutto il corpo, ma in questo caso in modo diverso rispetto all'alcol.

Un modo che mi fa formicolare e che mi piace parecchio.

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