23. Cause you never, ever, ever did. (2)

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POV CRYSTAL

Assaggio il liquido presente nel mio bicchiere in plastica rosso, è dolce e buono. Non amo gli alcolici, perciò mi sono versata un semplice the alla pesca.

Sono agitata, perché devo vedere Derek.

Certo, stiamo spesso insieme ma ogni volta i sentimenti sono gli stessi.

Il mio cuore prende a battere forte, sembra che io stia per avere un infarto ogni volta.

Mi sento bene a stare insieme a lui, mi fa sentire a mio agio e non mi costringe mai a parlare quando non me la sento. Parla lui, mi fa domande o semplicemente sta in silenzio insieme a me, e questi gesti da parte sua mi fanno sentire capita e anche felice.

E i silenzi che a volte alleggiano tra di noi non sono imbarazzanti, tutto il contrario.

Sono felice di aver trovato qualcuno a cui piaccio e con cui sto così tanto bene, mesi fa non avrei mai pensato di riuscire a legare con un ragazzo all'infuori dei Dark Serpents, neanche per quanto riguarda amicizie.

Infatti, sto cercando di abituarmi a questi cambiamenti, al fatto di star facendo amicizia anche con i ragazzi del gruppo di Amy e soprattutto di star avendo una relazione con qualcuno.

Con Derek...

È sia bello dentro che fuori, non potrei chiedere di meglio, se devo essere onesta non avevo alte aspettative sul trovare qualcuno, anzi proprio non ne avevo, ero convinta che sarei rimasta da sola a livello sentimentale, ma invece ora ho lui ed è tutto stupendo.

Giro lo sguardo per la stanza, soffermandomi un attimo sul vetro della portafinestra che dà al terrazzo. È pieno di goccioline di pioggia, e purtroppo oggi non si è visto molto il tramonto, mi sarebbe piaciuto.

Scuoto la testa e riprendo a guardare il salotto pieno di gente che balla sotto a delle canzoni, altre persone invece, stanno giocando a dei giochi alcolici, come bearbong.

Io preferisco stare in disparte o cercare Derek, non voglio stare in mezzo a tutte queste persone, non da sola. Mi sento troppo... a disagio, oppressa. Mi sento così tutt'ora, se devo essere completamente sincera con me stessa.

Per questo sono da sola, in disparte.

Cerco per la stanza Derek, tentando di capire se si trova qui e non appena lo trovo, sorrido spontaneamente e sinceramente.

È fermo sotto lo stipite della porta, dall'altra parte della stanza rispetto alla mia, il suo busto è fasciato da una camicia nera e le gambe da dei pantaloni del medesimo colore.

Mordicchio il labbro inferiore e, per cercare di alleviare l'improvviso calore che provo, bevo un sorso del mio drink.

I suoi occhi trovano subito la mia figura, come richiamato dal mio sguardo, e scruta il mio corpo, rinchiuso in un vestito nero e corto fino alle ginocchia.

Volevo mettermi qualcosa di semplice, niente di troppo appariscente, anche perché non sarebbe da me, preferisco mettere vestiti poco scoperti, soprattutto perché non voglio si veda la cicatrice che ho sul fianco destro.

Sorrido dolcemente mentre lui si avvicina piano a me, finché non mi è davanti. Allunga una mano verso il mio viso, spostando una ciocca di capelli dietro all'orecchio. «Sei bellissima.»

Arrossisco ulteriormente, abbassando lo sguardo sulle sue labbra schiuse e carnose. «Grazie... lo sei anche tu.» riporto gli occhi nei suoi, notando che luccicano quasi.

Non so da quando ho iniziato a vederlo quel luccichio, so solo che probabilmente lo stesso si vede anche nei miei di occhi, e non solo nei suoi.

Ho questo presentimento.

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