Capitolo 44

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In diversi suoi video avevo visto una cosa che mi aveva sempre affascinato e che avrei voluto vedergli usare: la sua chitarra. Era blu, elettrica e dalla forma strafiga. "Lory, sai suonarla?" gli dissi indicando la chitarra. "Sì, non benissimo ma qualcosa so fare." mi disse prendendola e accomodandosi sul letto accanto a me. "Hai preso lezioni?" gli dissi guardandola. "Sì un po' di anni fa. Ho studiato principalmente da autodidatta. Non so fare cose pazzesche ma me la cavo." mi disse giocherellando con le corde. "Mi fai sentire qualcosa?" dissi fremendo. "Io.." mi disse titubante. "Sì dai!" dissi porgendogli il plettro. "E va bene!" disse un po' timido. Mi fece ascoltare qualche pezzo: ma c'è qualcosa che questo ragazzo non sa fare? Cavolo. Lorenzo ha tutto quello che potrei volere in un ragazzo. Ero ammaliata dal suono di quella chitarra, era davvero bravissimo e adoravo sentirlo e vederlo suonare. "Basta così per oggi! E tu invece? Suoni qualcosa?" mi disse spostando lo sguardo su di me. Dovetti tornare sulla terra e scuotendo leggermente la testa dissi "Sì, sto imparando a suonare la chitarra acustica". "Seriamente? È meraviglioso! Hai mai provato con un'elettrica?" mi disse sorridendo. "Beh.. no. Ma mi piacerebbe un casino!" gli dissi ricambiando il sorriso. "Vieni qui, oggi suonerai roba forte!" disse porgendomi lo strumento. "Cosa?! Ma non ne sono capace!" gli dissi prendendola con insicurezza. Mi spiegò le basi e mi fece fare qualche esercizio. Passammo tutto il pomeriggio solo noi due e la chitarra, suonando, facendo casino e ridendo. Lo adoravo sempre di più.

Favij? No, Lorenzo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora