Favij? No, Lorenzo.

Capitolo 35

Ci eravamo appena alzati, quando tutto diventò buio. La luce andò via e il computer si spense. I nostri genitori erano già andati a dormire e noi urlammo come degli idioti. "LORENZO STIAMO PER MORIRE?!"- "SÌ ALE, SLENDERMAN È ARRIVATO PER UCCIDERCI"- Mentre urlavamo, ridevamo, ci cercavamo nel buio agitando le mani. Quando ci trovammo lui mi prese le mani, si avvicinò e mi disse piano in tono di scherzo: "Hai paura?" e io allora quasi seria gli risposi "Quando sono con te non posso avere paura..". Lui mi tirò verso di sé e mi buttò le braccia al collo e io lo abbracciai, mentre ero ancora sconvolta. Amo la sua imprevedibilità. Sapevo che con lui nulla era certo e nulla impossibile. Quell'abbraccio durò per qualche minuto. Poi lui mi prese per mano e mi trascinò via. "Lory dove stiamo andando?"- usciamo dalla porta della stanza -"Ma dove vuoi andare? È notte fonda!"- correvamo giù dalle scale e poi fuori, all'aperto. "Vieni, conosco un posto meraviglioso." dopo aver detto questa frase si fermò e si girò a guardarmi "Ti fidi di me?" e io sempre più stupita da lui feci "Sì..". Corremmo per un paio di minuti, fino ad arrivare non molto lontano da casa. Davanti a noi solo una distesa d'erba corta, l'ideale per un picnic. Poi si sentivano solo i rumori notturni delle civette e dei grilli. Ammirando quel posto mi fermai un attimo a pensare: avevo appena lasciato casa alle 2 di notte, con un ragazzo che conoscevo realmente da 2 giorni e anche più grande di me, per andare in un posto sconosciuto totalmente affidata a lui. Ma non mi preoccupai minimamente: era Lorenzo. Io mi fido di Lorenzo. Qualche minuto dopo, non appena ebbimo ripreso fiato, mi condusse sull'erba e si sdraiò lì chiedendomi di fare lo stesso. Io non esitai e così, dopo essermi sdraiata sull'erba accanto a lui, con lo sguardo rivolto verso il cielo stellato, realizzai di essere in uno dei posti più romantici con l'unica persona con cui avrei mai voluto trovarmici.