Capitolo 47

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Di scatto mi misi seduta, mi guardai attorno. Tutto normale. La luce del sole entrava dalla finestra, smorzata leggermente da una tenda blu. C'era un leggero fresco, e le coperte che mi avvolgevano erano davvero morbide. Poi cominciai a pensare: "Ma Lorenzo?" dissi piano. Lì non c'era, poi guardai a terra, vicino al letto. Era lì, con un lenzuolo e un cuscino sotto la testa. Era ranicchiato fra le lenzuola e le gambe erano totalmente scoperte. Era facile dedurre cosa poteva essere successo quella notte: io mi sono addormentata sulla sua scrivania, lui mi ha portata nel suo letto e mi ha lasciato dormire lì. Lui invece si è arrangiato con coperta e cuscino dormendo a terra standomi vicino. Adesso mi sento in colpa. È stato così tenero e dolce! Non posso crederci. Io.. non capisco. Non merito la sua dolcezza. Decido di fare qualcosa per sdebitarmi, d'altronde è sempre stato lui fin'ora a fare qualcosa di carino per me.
Guardo l'ora sul suo cellulare: sono le 11:15. Mh, posso permettermi di svegliarlo. Così vado in cucina, do il buongiorno ai nostri genitori e spiego perché non ho dormito in stanza quella notte, dato che giustamente esigevano spiegazioni. Dopodiché prendo una fetta di pane e ci spalmo sopra molta Nutella, poi torno in stanza. Mi metto in ginocchio davanti la sua faccia, a terra. Prendo la fetta e la strofino poco poco sulla punta del suo naso, sporcandolo di Nutella. Trattengo le risate, nel frattempo lui si sveglia, mi guarda e mi sorride. Oh, come vorrei svegliarmi così tutte le mattine!

Favij? No, Lorenzo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora