Capitolo 53

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Mi stringeva forte a sé. Poi si staccò leggermente, quanto bastava per guardarmi in volto. Mi passò una mano fra i capelli, portandoli all'indietro. Continuavamo a fissarci. Noi non parlavamo, ma i nostri occhi... parlavano eccome! Penso che entrambi desideravamo la stessa cosa. Lui guardava le mie labbra e l'acqua che gocciolava da esse. Mi portò una mano sotto il mento, continuando a fissarmi. Sentii la stessa sensazione che mi assalì quella notte sul divano. Il cuore mi batteva forte. Eravamo lì, pochi secondi ci separavano da un momento stupendo, quando sentì un male atroce alla caviglia sinistra. Mi piegai dolorante e subito lui mi soccorse mettendomi una mano sulla spalla. "Ale? Ale, cos'è successo? Che hai fatto?" disse preoccupato. "N-non lo so... ahia... fa male..." dissi toccandomi la caviglia. "Vieni, ti porto fuori" e dicendo queste parole mi prese in braccio e mi portò sull'asciugamano. Avevo una ferita alla caviglia, sicuramente qualcosa mi aveva morso in acqua. Lui pensò anche di chiamare qualcuno, ma io lo fermai. "Stai tranquillo, adesso passa." gli dissi rassicurandolo. Era più preoccupato lui che io! Cominciai a parlargli prendendo un discorso a caso per non fargli pensare alla ferita e cominciammo a parlare. Dopo un po' la caviglia stava molto meglio, così mangiammo i panini. Scherzammo, ridemmo e ci divertimmo un sacco! Verso ormai le 23 decidemmo di andare a casa. La caviglia stava benissimo ormai, quindi rifiutai la sua proposta di essere portata in braccio. A metà tragitto però cominciò a piovere molto forte...

Favij? No, Lorenzo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora