Capitolo 40

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Prima di voltarmi lo guardai a bocca aperta, poi mi girai e vidi il più grande parco divertimenti che io avessi mai visto. C'erano giostre enormi, altissime e stupende. "Ma.. seriamente? Noi andremo.. lì?" dissi contentissima ma incredula. Poi gli gettai le braccia al collo e ridendo gli feci fretta. Gli presi la mano e cominciai a correre verso l'entrata trascinandolo via. "Voglio fare un giro su tutto!" dissi saltellando gioiosa. "Sembri proprio una bambina!" disse lui intenerito dalla mia reazione. Facemmo i biglietti per entrare e cominciammo a correre dentro tutto il parco scegliendo cosa fare per prima. "Questo! Ora!" dissi indicando le montagne russe più alte che c'erano. "Cos- Ma sei pazza? Io ci muoio lì sopra!" disse con la sua vocina stridula. "Oh oh, eccome se ci salirai!" dissi prendendolo per mano e cominciando a correre verso l'entrata. Arrivammo davanti colui che ci avrebbe fatto sedere sulla giostra e che ci avrebbe allacciato le cinture: non c'era nessuno. "Vedi? Chi è quel pazzo che farebbe una giostra del genere?!" disse spaventato. "Noi! Forza andiamo cagasotto!" Ci sedemmo sulla giostra e io ridevo guardandolo entrare nel panico, sclerare e urlare ancor prima di partire. Si girava a destra e a sinistra, guardava in basso poi mi urlava contro. Si faceva i ricciolini nei capelli sulla nuca e mi strattonava per averlo portato lì. Era esilarante. Poi la giostra partì. Fu un continuo urlare e ridere. Adoravo i suoi urletti da femminuccia. Non ho neanche avuto paura! Ero troppo impegnata a ridere per lui. Quando arrivammo in cima ci aspettava una discesa a picco lunghissima e lì urlammo come i pazzi abbracciandoci. Si sentivano solo le nostre urla. Io non potevo essere più felice in quel momento.

Favij? No, Lorenzo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora