Capitolo 55

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Quello fu il miglior regalo che io potessi ricevere, desideravo tanto quella maglia! Poi quel regalo era doppiamente speciale per il semplice motivo che me lo aveva fatto Lorenzo. Andammo a mangiare in un Mc Donald in zona, poi facemmo una passeggiata per le vie di Torino. Verso le 15 rientrammo a casa. L'avere la maglia tra le mani mi fece ricordare che quella sera ci sarebbe stata la partita della Juve. Speravo tanto che Lorenzo se ne ricordasse e che avessimo potuto guardarla insieme, magari sul divano mangiando patatine. Sarebbe stato fantastico. Decisi però di non dirgli nulla e mi diressi verso la sua stanza. Passammo tutto il pomeriggio a parlare e a ripensare alla settimana appena trascorsa e al mio vicinissimo ritorno in Sicilia: Domenica mattina sarei dovuta partire per tornare a casa. Eravamo entrambi distrutti da questo, però a dire il vero non mi aspettavo da parte sua una reazione simile alla mia al pensiero di quel "a presto" che presto non sarebbe stato. Erano le 19 e Lorenzo mi disse: "Ale vai a prepararti, stasera ti porto fuori". Io all'impatto ero felice, poi mi ricordai della partita e mi rattristai un po' dato che non avremmo potuto guardarla insieme come speravo tanto. Obbedii e indossai la cosa più carina che avevo, mi pettinai e alle 19:45 uscimmo di casa. Dopo aver fatto parecchia strada lui si fermò e mi mise una benda sugli occhi. "Non voglio che tu veda niente, è una sorpresa" disse tranquillo. "Dev'essere un ristorante di lusso allora" dissi ridendo. Facemmo altra strada e io tenevo ancora la benda sugli occhi, fino a quando non si fermò e mi disse: "Ecco prendi questi in mano... cosa sono?"

Favij? No, Lorenzo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora