Capitolo 13

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Mi sapeva troppo di stalker incallita. Ma diamine quanto desideravo vederlo dormire! Esitai. Non posso farlo.. o forse si? Ma si dai. Solo pochi secondi e vado via. Durante il tragitto dal letto alla porta inciampai in una scarpa a terra, sbattei contro un mobile e feci cadere un libro che stava sopra esso. Dite che ho fatto un po' di rumore? Beh, mia madre che ha il sonno leggero lo sentì di sicuro. "Ma che stai facendo?! Addormentati che è tardi!" Mi disse con una voce assonnata. "S-sto andando in bagno. Torno subito, tu addormentati". E senza farselo ripetere due volte si girò dall'altra parte. Tirai un sospiro di sollievo, e uscii dalla stanza. Arrivai dietro la porta della sua stanza. Stavo per appoggiare la mano sulla maniglia, ma mi fermai e feci per tornare indietro. No, ormai dovevo farlo. Mi feci coraggio, e nel modo più silenzioso che potevo, entrai dentro. C'era la bajour del suo comodino accesa. "L'avevo detto io che sei un cagasotto" sussurrai ridendo piano. Lui era dentro il suo letto, con un braccio fuori dalla coperta, e l'altra mano sotto la testa. Era tenerissimo. Sembrava piccolo e indifeso. Dolcissimo. Lo fissai per qualche minuto, ferma immobile davanti a lui. Poi decisi di guardare più da vicino le pagine dello Slender e altre cose del canale. Ero precisamente davanti il computer, quando ad un tratto..

Favij? No, Lorenzo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora