Capitolo 5

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Sono le 15, sto per tornare a scuola per le audizioni. Mentre sto prendendo le chiavi la voce di Nicolò mi ferma:

"Stiamo andando a scuola anche noi, facciamo parte della squadra di calcio, ti diamo un passaggio, non serve che prendi l'autobus".

Normalmente avrei rifiutato ma non me la sentivo di prendere l'autobus quindi annuisco.

Ci pensai un attimo poi realizzai.

COSA? Mi vedranno ballare, sarà veramente imbarazzante, in più ci sarà anche Gray, devo fare del mio meglio.

Arrivate a scuola le altre cheerleaders ci danno la tuta per le audizioni, composta da una gonna fin troppo corta che appena ti pieghi fa vedere pure gli organi e un top un po' troppo stretto, quasi da farmi uscire il seno fuori al primo movimento. Non ero l'unica a pensarla così, tutte le ragazze si sentivano a disagio.
Denise stava facendo la carina solo perché c'era il coach, quella vipera.
Dopo esserci cambiate ci siamo incamminate verso il campo da calcio.
I ragazzi sono seduti sugli spalti, il coach di calcio è seduto vicino alla coach delle cheerleaders in prima fila.
Intravedo Gray, Luca, Nicolò e Thomas.

"Cuore! Gray ti sta guardando troppo ardentemente, tra poco ti mette in cinta con lo sguardo"

"Max ma che dici, e poi guarda come Thomas ti guarda, ma credo che quella che resterà in cinta sarà Levy"

Io e Max ci scambiamo un occhiata e scoppiano a ridere, Levy e Nicolò non si tolgono gli occhi di dosso, che carini!

Se solo non odiassi quella famiglia.

"Ragazze avete detto il mio nome" dice Levy imbarazzata.

"Nono tranquilla" le rispondo ridendo.

"Bene ragazze fate una bella riga, ora vi spiego come funziona, Denise, Carola e Lucia vi faranno vedere una coreografia, voi dovrete farla il più simile possibile, so che è difficile e lo faccio apposta così nessuno si unisce alla squadra, odio questa scuola, bene potete iniziare" dice la coach.

"Bel discorso di incoraggiamento" dice una delle ragazze venuta anche lei per le audizioni.

La musica parte, per fortuna la coreografia è molto semplice.
"Ora che l'avete vista la replicate a gruppi da tre, iniziate voi" dice la coach indicando tre ragazze bionde.

"Ma sono bravissime" dice Levy terrorizzata.

"Levy non dire così terrorizzi Lucy, tranquille andremo benissimo"
dice la signorina troppo sicura.

"Tocca voi tre dell'ave maria venite qui" dice la coach riferendosi a noi.

Faccio un bel respiro e boom, parte la musica ed è come se il mio corpo si muovesse da solo. Penso di essere stata abbastanza brava, così anche le altre, i ragazzi ci stanno facendo dei fischi di approvazione, non sono sicura che mi faccia piacere ma al momento non ci faccio molto caso.

È passata un ora, stiamo aspettando il verdetto della coach.

"Eccola che arriva"dice una voce femminile.

"Ragazze non mi dispiace per niente dirvelo, non ho voglia di fare i calcoli vi scriverò i risultati via mail a domani per chi passa"

"Che donna particolare " dice Max.

"Senti da che pulpito " le rispondo ridendo.

"Bene abbiamo sprecato anche abbastanza tempo andiamo a cambiarci e poi di corsa al centro commerciale" dice Levy entusiasta.

Ci cambiamo velocemente e poi con la macchina di Max andiamo al centro commerciale.
In macchina Max mette la musica a palla.
Cantiamo e ci scuotiamo come delle bambine al concerto di soy luna.

"Ci abbiamo messo una vita ma finalmente Lucy ha trovato qualcosa che le piace " mi rimprovera Levy.

"Almeno non sono come Max che ha svaligiato tutti i negozi" mi difendo.

"Vero! Quanta roba hai comprato Max non credi di aver un po' esagerato?" continua Levy.

"Assolutamente no anzi mi serve altra roba" si difende lei.

"SIGNORE E SIGNORI VI COMUNICHIAMO CHE IL CENTRO STA CHIUDENDO VI PREGHIAMO DI RECARVI ALLE CASSE"

"Purtroppo per te cara dovrai prenderle un altro giorno" le dico sapendo di essermi salvata per un pelo.

Al ritorno Max non riesce ad accompagnarci ed è tardi per il bus quindi sono costretta a chiamare Nicolò.
In meno di 5 minuti lui e Thomas sono da noi ma Luca non c'è.

"Siete state bravissime oggi vi abbiamo dato 10" dice Nicolò.

"Grazie mille ragazzi" risponde Levy vedendomi inteta a ignorarli.

Noto però che Levy e Nicolò fanno eye- contact dallo specchietto retrovisore.

"Insomma un po' di contegno Nicolò sei 3 anni più grande" tutti si girano verso di me e realizzo di averlo detto ad alta voce.

"Ops" è l'unica cosa che riesco a dire.

"Almeno mi hai rivolto la parola è un passo avanti" dice lui sorridendo.

Cavolo devo ammettere che mi manca, ma non posso farmi abbindolare così facilmente.

"Cosa avete comprato?" chiede Thomas.

"Dei vestiti per una festa" risponde Levy.

"Quale festa?" continua il corvino.

"Quella di Gray" si ferma un secondo, pensa a quello che deve dire, mi guarda con un occhiata maliziosa e dice :" Ci ha invitato perché vuole farsi Lucy" divento rossa come un peperone.

Intanto Luca era salito in macchina e non me ne ero accorta fino ad ora. È seduto proprio di fianco a me, proprio quello che sopporto di meno.

Che fortuna!

"La nostra Lulù rimorchia" dice Thomas ridendo.

È l'unico che è sempre stato meno geloso degli altri, mi chiedo se ora che sono più grande lo sono ancora o no. Non fraintendete non è gelosia pura è gelosia fraterna, è come se volessero essere protettivi nei miei confronti.
Nicolò stringe le mani al volante fin che le nocche diventano bianche e con finta tranquillità chiede
"Lulù e chi sarebbe questo Gray?" sorrido a quella scena, ma mi infastidisce che mi chiamino Lulù, non hanno più questo rapporto con me.

Stavo per rispondere ma Luca mi batte sul tempo:

" Quindi sei diventata una puttana in questi 3 anni, l'esibizione a scuola ne è la prova" una fitta mi trafigge il cuore, ma che gli prende? dovrei essere io quella arrabbiata.

"Luca chiedi scusa hai esagerato " lo sancisce Nicolò.

"Smettetela di chiamarmi Lulù per voi sono solo Lucy " Nicolò e Thomas mi guardano con occhi cupi mentre Luca mi guarda scocciato.

"Tiratela meno ragazzina sono sicuro che non c'è l'hai d'oro" aggiunge quest'ultimo.

Cazzo questa ha fatto male. Lo odio ogni parola di più. Sto per mettermi a piangere sono sconvolta.

"Luca ma che dici cosa ti prende" dice Thomas alzando la voce.

"Luca hai esagerato" continua Levy.

"Oh ma fammi il piacere questo sarebbe il tuo modo di tenermi lontano sei patetico" non so da dove mi siano uscite queste parole ma sono fiera di me.

Mi guardano tutti allibiti, Levy mi fa un sorriso, Luca non risponde più.
Il viaggio verso casa prosegue silenzioso.
Una volta entrati vado in camera saltando la cena.
Mi faccio un bagno e corro a letto, mi addormento quasi subito.

Innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora