Capitolo 39: L'influenza

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Quando mi svegliai eravamo ancora lì, nella stessa posizione in cui c'eravamo addormentati.

Aveva iniziato a diluviare. Chissà da quanto.

"Luca svegliati, sta piovendo dobbiamo entrare" lo scuoto ma niente.

"LUCA" gli urlo nell'orecchio.

"Non urlare" mi rimprovera svegliandosi "Cosa c'è?" chiede.

"Sta diluviando"

"E quindi?"

"Siamo fuori"

"Oh cazzo. Rientriamo"

"Buongiorno fiorellino"

Sono più o meno le due di mattina, dormono tutti, fortunatamente la porta era aperta.

"Andiamo in camera mia" sussurra per non svegliare nessuno.

"Vado a prendere dei vestiti"

"Ti darò qualcosa di mio, non fare rumore"

Annuisco e lo seguo.
Accende la luce. Ora mi sta guardando intensamente.

"Che c'è?" chiedo.

"Hai la maglia bianca"

Ci metto qualche secondo a realizzare.

"Girati e dammi qualcosa da mettere"

Ride di gusto e mi passa una felpa grigia.

"Mi arriva a malapena a metà coscia" mi lamento.

"Meglio per me" dice leccandosi le labbra.

Arrossisco e gli do le spalle imbarazzata.

Mi prende e mi butta sul letto.

"Torniamo a dormire" dice spegnendo la luce.

"Dormi senza maglia?" chiedo.

"Si"

"Fa freddo"

"Io sento caldo"

"Allora le coperte sono mie" dico tirandole nella mia direzione.

Mi addormento poco dopo.

La mattina dopo sono tutti malati.
Mi sono salvata per miracolo.
Max è venuta a darmi un mano.
5 malati in casa sono ingestibili.
Si è compresa anche Levy.

Posso capire Luca che ha dormito sotto la pioggia ma gli altri come hanno fatto?

Stiamo preparando una zuppa di cipolle a tutti quanti. Sarà disgustosa ma è un rimedio della nonna di Max.
Dall'odore sembra anche invitante.

"Non voglio la zuppa a colazione" si lamenta Levy.

"Levy sei la paziente peggiore" la rimprovero.

Sono tutti in salotto. Sono spiaggiati sul divano come balene. Will e Thomas sono per terra perché sono arrivati tardi.

"Non è così che immaginavo di passare la mia domenica" dice Max disgustata.

"Questo e altro per i tuoi amici" le risponde Will.

"Lucy vieni qui" dice Luca.

Quando mi avvicino mi tira il braccio facendomi cadere su di lui.

"Così mi ammali scarafaggio"

"È quello l'obbiettivo" risponde.

"La zuppa è pronta" dice Max rientrando in sala.

La serviamo a tutti e torniamo in cucina a mangiarci i pancake.

"Siamo dei mostri" dico.

"Guarda il lato positivo, non stiamo mangiando davanti a loro"

"Il tuo modo di vedere le cose è particolare"

"Particolarmente stupido" dice Thomas entrando e posandole un bacio sulla guancia.

"Da quando siete così intimi?" chiedo.

"Me lo domando anche io" continua Max.

Prende il sale e torna in sala.

"Sei troppo dura con lui" la rimprovero.

La mia fortuna durò poco.
Dopo un paio di ore stavamo male anche io e Max.
Sono in camera mia, sembro un cadavere.
Lisanna e la nonna di Max sono venute a darci una mano.
Abbiamo gonfiato il materassino perché se no le due malate peggioravano.

Tutta colpa di Luca, gli avevo detto che faceva freddo.

Mi sembra di vedere gli unicorni.

Io, Max e Levy stiamo facendo discorsi insensati. Non ci capiamo nemmeno tra di noi.

Il giorno dopo stavamo tutti meglio. A detta di Levy "non state così male andiamo a scuola"

E quindi siamo qui. A seguire le lezioni.

Però sinceramente sto molto meglio, devo ringraziarla almeno non ho perso un giorno di scuola.

La scuola darà un ballo per San Valentino. È la nostra piccola e sfortunata Levy a doverlo organizzare.
Mi sono proposta di aiutarla ma non ha voluto.

Con le cheerleaders dobbiamo preparare una coreografia che esibiremo esibiremo davanti a tutti.

Perfetto non vedo l'ora

Questa gonna è troppo corta e gli occhi dei calciatori sono troppo lunghi.

Uno di loro mi ferma dopo gli allenamenti per chiedermi il numero.
Glielo do senza pensarci molto e vado via.

Levy è giù di morale perché suo padre passa poco tempo a casa ultimamente.
Le propongo di dormire a casa sua, ma lei dice che preferisce venire da me.
Qualcosa mi dice che è perché c'è Nico ma faccio finta di niente.

Passo la serata con Levy e Nico, non mi sento per niente ma terza in comodo.
Stanno organizzando la festa e io sono qui a guardarli come una cretina.
Lo faccio solo perché me l'ha chiesto Levy.
Cosa non si fa per un amica.




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Capitolo un po' particolare.





Innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora