Capitolo 48: Pensieri

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Oggi mi sono svegliata con la voglia di stuzzicare Luca, senza poi dargli nulla di effettivo.

Ho la testa poggiata sul suo petto.
Lui sta ancora dormendo. Non lo sveglio perché ormai è tardi per andare a scuola.

Metto la mano sotto il cuscino in cerca del mio telefono ma non lo trovo.

Sarà scivolato giù nel letto

Infilo la testa sotto le coperte e lo cerco.

"Uffa, ma dov'è finito?"

"Cerchi questo?" dice tirando fuori il mio telefono.

"Da quanto sei sveglio?"

"Da un po'. Ti stavo guardando dormire"

"Sei un maniaco"

"E tu sei troppo carina"

"Me lo ridai?" chiedo indicando il telefono.

"Prendilo se lo vuoi"

"Non ho voglia di giocare, ti odio ancora"

"Se mi odi perché hai la testa proprio sul mio cuore?"

"Non lo so ci sarò finita mentre dormivo, hai detto tu che dopo avrei potuto odiarti. Adesso è dopo"

"Puoi scordarti il telefono"

"Ok" dico prendendo il suo e scappando in bagno.

Lo accendo. Ci sono messaggi da innumerevoli  ragazze.
Riconosco la foto profilo di una.
È la receptionist.

Perdo un battito quando vedo che si sono scritti.

Esco dal bagno più arrabbiata di prima.

"Questo cosa significa?" chiedo indicando la chat.

"Non stiamo insieme mocciosa"

"Beh avevi detto che avresti aspettato"

"Lo sto facendo"

"Non mi sembra"

"Apri la chat"

Faccio come dice. In effetti sono solo messaggi dalla ragazza. Ha mandato anche qualche foto.

"Ti ha fatto un regalino" dico mostrandogli la foto che ha appena inviato.

"Le tue sono più belle" mi fa l'occhiolino.

"Ridammi il telefono" dico.

"Prendilo"

Mi dirigo verso di lui, ancora sdraiato sul letto.
Non sarà difficile prenderlo, lui è sdraiato, io in piedi.

"Così è troppo facile" dice inserendolo nei boxer.

"Disgustoso" mi lamento.

"Dai su, prendilo" prima che possa muovermi mi blocca le braccia.

"Come faccio senza mani"

"Usa la bocca"

Sento un formicolio la sotto.

"Sei un pervertito"

"Il tuo corpo sta dicendo che ti piace"

È vero. Non so per quale motivo, ma quando mi dice cosa fare impazzisco.

"Non sarà che ti piace l'idea di essere sottomessa da me?" chiede.

Sento le guance colorarsi di rosso.

"Sarebbe un problema?" chiedo.

"Niente affatto"

"Posso riavere il telefono?"

"Certo, appena riesci a prenderlo" insiste.

Devo vedere come sta Levy quindi lo faccio senza pensarci troppo.

Prendo i boxer con i denti e li sposto verso il basso. Mordo la cover del telefono trascinandolo verso di me. Infine metto i boxer a posto.

"È stato facile" dico liberandomi dalla sua presa.

"È stato eccitante" mi corregge lui.

Anche le altre non vanno a scuola.
Decidiamo di passare la giornata insieme.

"Riportami a casa" torna il mio tono freddo.

Fa come dico.

"Ho un idea" dice Max.

"Quando inizi una frase così non finisce bene" le rispondo.

Ride e continua.

"Dobbiamo vivere questa settimana come se fosse l'ultima"

"Non è male come idea" la appoggia Stella.

"Hai qualcosa in mente?" chiede Levy.

"Si, ho comprato un gioco che si chiama sbronzami, in pratica si deve fare quello che c'è scritto sulla carta, è come un non ho mai. Voglio fare una specie di riunione con molte persone dove ci giochiamo"

"Chi sono queste persone?" chiedo.

"La squadra di calcio e le cheerleaders"

"Mi piace come idea" dico.

"Anche a me" continua Stella.

"Ok allora si fa" dice Levy.

"Adesso potremmo farci un bagno in piscina" se proprio devo godermi la settimana, non voglio pensare alle mie insicurezze.

"Ci sto" dice Max frugando tra i miei costumi.

Stiamo ancora tutte male per ieri sera. Siamo solo brave a fingere.

Prendo degli asciugamani e raggiungo le altre.

"Ho delle canne" dice Max tirandole fuori.

"Si può sapere da dove le prendi?" chiede Levy.

"Le ho rubate a Thomas" alza le spalle.

"Saranno quelle forti" dico io.

"Va beh la vita è una" Stella ne accende una.

"Ne ho prese quattro giuste" continua Max.

"Era quello che ci voleva" dice Levy mettendo un lettino gonfiabile in acqua. Ci si butta sopra e inizia a fumare tranquillamente.

Beh come si suol dire non c'è 3 senza 4. Accendo anche io la mia.

"Fra tutti i ragazzi del mondo ci siamo prese i peggiori" si lamenta Levy.

Non parliamo più. Rimaniamo solo lì a fissare il vuoto.

"Che mortorio" Max accende la musica.

In un attimo ci riprendiamo tutta e iniziamo a ballare in acqua.

Per qualche ora i nostri problemi spariscono.

Innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora