Capitolo 14

262 6 0
                                    

Tra poco iniziano le vacanze di natale.
Io e le ragazze abbiamo tanti progetti.
Prima di tutto mi piacerebbe leggere qualche libro, è da tanto che non lo faccio.
Poi guarderemo tanti film, andremo una giornata al mare e un weekend in montagna.
Direi che ci sarà da divertirsi.

Oggi però abbiamo le ultime verifiche e domani ci sarà il ballo di Natale. Sono l'unica che non ha un accompagnatore, Levy va con Nico e Max va con Thomas.
Sono contenta che tra di loro le cose vadano così bene.
Gray non lo vedo in giro da un po'. Questa cosa mi rende molto tranquilla.
Dopo l'accaduto il mio rapporto con Luca è tornato quello di sempre con odio e insulti.

"Come vi è andata la verifica?" ci chiede Levy.

"Bene era semplice" rispondo.

"Semplice? Penso che prenderò 3" sbuffa Max.

L'abbiamo aiutata in tutte le altre materie ma il debito in francese se lo becca di sicuro.

"Dai Max abbiamo studiato per ore" la rimprovera Levy.

"Dove avevi la testa?" le chiedo.

"È il penultimo giorno prima delle vacanze, ovviamente la mia testa è già in vacanza" risponde con un sorriso stampato in faccia.

"Come fai a sorridere in questa situazione?" chiede Levy.

"È solo una materia, rilassatevi" si difende la corvina.

"Vado a prendere una cioccolata, volete qualcosa?" chiedo alle ragazze.

"Per me un caffè" dice Levy.

"Io voglio un tè" aggiunge Max.

"Va bene, speriamo non ci sia la cosa" dico uscendo.

"Guasto. Recarsi alla macchinetta dell'edificio accanto"

La scuola è composta da più edifici, ovviamente quello peggiore doveva capitare a noi.
Sta per mettersi a piovere devo sbrigarmi. Fortunatamente non c'è la coda.
Prendo le 3 bevande velocemente, con una destrezza da equilibrista, e torno in classe di corsa.
Ha iniziato a piovere. C'era da aspettarselo.
Mentre corri scorgo due figure in un angolo a fare le loro cose. Mi ci volle un attimo a capire che si trattava di Gray. Ho sentito il mio cuore spezzarsi. Nonostante tutto il male che mi ha fatto mi piace ancora tanto.
Per di più doveva farsi la regina delle galline. Denise.
Sono fissa a guardarli. Sono diventata fradicia. Meglio entrare non voglio ammalarmi.
Loro due insieme. Quell'immagine continua a ripetersi nella mia mente.

"Lucy ma sei fradicia che è successo?" domanda Levy.

"La macchinetta qui è guasta, sono dovuta andare dall'altra parte ma pioveva"

"Piove così tanto?" chiede voltandosi alla finestra.

"Effettivamente sta diluviando" continua.

"Potevi prenderle più tardi" dice Max.
" Avevo voglia di cioccolata" rispondo facendo spallucce.

"Ok. Levy mi stava raccontando come è iniziata tra lei e Nico" aggiunge Max.

"È vero non c'è l'hai mai raccontato" dico curiosa.

I miei occhi sono spenti. Continuo a pensare a quei due. Dovrei odiarlo e invece non riesco a smettere di pensarlo.
Levy inizia il suo racconto.

Levy's Pov

Oggi è il giorno in cui devo lavorare con Nicolò per organizzare la gita.
Speriamo di finire tutto oggi o dovremo rincontrarci.
Mi sento a disagio intorno a lui. Probabilmente è perché lo trovo carino.
Sta venendo a casa mia. Ho preparato tutto l'occorrente.

"Quali sono le informazioni principali da sapere?" mi chiede.

Siamo seduti sul mio letto, uno di fronte all'altro. Lui è molto più alto di me quindi devo alzare lo sguardo per vederlo.

"5 notti ai Caraibi" rispondo.

"Sei riuscita a farti convincere" esclama ridendo.

"Certo chi non vorrebbe andarci" faccio altrettanto.

"La gita deve essere fatta per forza a marzo, a febbraio fa ancora freschino, ad aprile ci sono le vacanze e maggio è pieno di verifiche" espongo le mie ricerche.

"Perfetto, il problema sarà trovare un hotel libero, abbastanza grande da ospitare tutte le classi" continua lui.

"Sarà una ricerca difficile e lunga quindi direi di iniziare dalle date, dal volo e dalle attività da fare una volta arrivati lì. Lasciamo l'hotel alla fine." aggiungo.

"Va bene come vuole lei signorina" dice prendendomi in giro.

Nonostante le molte cose da fare il tempo con lui passava in fretta. Mi sentivo a mio agio.
Ci siamo dovuti incontrare più volte.
Oggi siamo nella biblioteca vicino casa mia.

"Vado a prendere qualcosa da bere" dice allontanandosi.

Decido di fare una pausa e cerco qualche libro da leggere.
Amo questa biblioteca ce ne sono tantissimi e viene aggiornata di continuo.
Ne trovo uno che attira la mia attenzione, è in alto ma se mi metto sulle punte dei piedi dovrei arrivarci.
Sto per prenderlo e... Oh ecco che sta per cadermi in testa. Chiudo gli occhi pronta all'impatto. Non cade, mi giro e vedo che Nicolò l'aveva fermato.

"Grazie" gli dico e cerco di prendere il libro.

Lui alza il braccio più in alto che può.
"È questo che vuoi?" mi chiede "Prendilo allora" dice con aria di sfida.

Le probabilità che io arrivi a quel libro sono pari a 0. Lui è troppo alto e io sono un tappino. "Nella botte piccola c'è il vino buono" penso, cercando di rassicurarmi.
I miei sforzi sono vani. Sto saltando il più in alto possibile ma gli arrivo a malapena al mento.

"Se vuoi qualcosa devi convincermi a dartela" dice prendendomi in giro.

"Per favore mi daresti quel libro?" dico facendo gli occhi da gattino bastonato e incurvando leggermente il labbro inferiore.

Abbassa il braccio e lo mette dietro la sua schiena. Allungo il mio per prenderlo. Adesso i nostri visi sono a un centimetro di distanza. Lui è piegato per raggiungere la mia testa, io sono sulle punte.
A quella poca distanza mi sussurra

"Non sai che potere hai su di me Levy"

Ci stiamo guardando negli occhi per un momento che sembra infinito. Sento le farfalle nello stomaco. No altro che farfalle. Un intero universo pieno di farfalle.
Decido di sfruttare l'occasione per prendere il libro.
Lo afferro e gli volte le spalle.
Con uno scatto mi rigira verso di lui.

"Non farlo mai più" sussurra.

"Fare co-" non riesco a finire la frase che mi bacia.

È un bacio dolce ma che allo stesso tempo a bisogno di altro.

________________________
Capitolo speciale

Innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora