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Anche se non avrei voluto, anche se mi sentivo morto, anche se ero distrutto e totalmente assente fui trascinato alla cena con la produzione.
Ad un tratto una rabbia cieca mi pervase, mi sentivo impotente e avrei voluto chiedere direttamente a Soohyun se era vero, se per me non provava nulla, ma avrebbe dovuto dirmelo guardandomi negli occhi. Avrei voluto tornare a Seoul immediatamente e andare sotto casa sua per avere le mie risposte e perché...mi mancava, mi mancava sul serio. Non sarei stato capace di lasciarla andare così facilmente.

Dalla parte opposta della sala vedo prendere posto ad uno dei tavoli Hae-rin. Spero non mi abbia visto, ma, neanche farlo apposta, i suoi occhi proprio in questo momento stanno incrociando i miei.
Non so come faccia, ma ha il potere di apparire sempre quando sono alterato e c'è qualche situazione fuoriposto con Soohyun.
Il fatto che stia continuando a lanciarmi occhiate e stia in compagnia di un ragazzo che non conosco non mi sta minimamente facendo ingelosire, se questo è il suo intento. Speravo di essere stato chiaro l'ultima volta.

La cena fortunatamente è passata velocemente, o così mi è parso, d'altronde la mia testa era da tutt'altra parte. Fortunatamente i miei amici sono riusciti a salvarmi in corner in alcune circostanze, quando proprio con la testa mi sono assentato completamente e non riuscivo a seguire i vari discorsi. Mi dispiace, ho fatto del mio meglio, ma non ero davvero in vena.

Si era fatta una certa e stavamo per andare via. Mi avvicinai al guardaroba per indossare il mio giubbotto, quando qualcuno mi tirò per la manica dell'indumento.

-Ciao Hae-rin-ssi-, dissi privo di ogni colore.

-Jimin-

-Ti consiglio di andare dal tuo accompagnatore.-

-Mi sei mancato...-, disse con gli occhi lucidi.

-Senti Hae-rin, io...-

-So cosa vuoi dirmi..., ma volevo innanzitutto dirti che mi dispiace, non avevo il diritto di dirti quelle cose, non è colpa di nessuno se poi ho iniziato a provare dei sentimenti nei tuoi confronti, ma per te non era lo stesso.-

-Mi dispiace se da parte mia in qualche modo ti ho illusa.-

-È acqua passata adesso, vedi ho conosciuto Alec, mi è stato vicino e piano piano ho capito che lui è quello giusto, che avevo bisogno di qualcuno che mi amasse totalmente, che facesse parte del mio mondo, con cui condividere tutto.
Pensandoci la nostra storia sarebbe stata fatta di separazioni e brevi ricongiungimenti in giro per il mondo.-

-Sono sollevato di sapere che stai bene almeno tu.-, dissi sorridendo sinceramente.

-Beh, ecco, vedi, ci sarebbe una cosa importante che dovrei dirti e che ancora nessuno sa, ci tenevo a parlarne prima con te. Ti ricordi quella notte in cui sei arrivato alla mia porta totalmente ubriaco mentre eravamo in Sud America?-

Oh si, l'errore più grande della mia vita, quello che mi svegliò e mi fece correre dalla persona che amavo davvero.
Annuii.

-Yah non so proprio come dirtelo...-.

Mille campanelli d'allarme iniziarono a suonare nella mia testa.

-Aspetto un bambino, l'ho scoperto solo di recente, sai con tutte le diete e lo stress a cui siamo sottoposte credevo che il ritardo fosse per quello e...-

-Yah, Hae-rin! Non, non prendevi precauzioni?-.

-Si, in effetti, non so proprio come possa essere accaduto... mi dispiace, ma dopotutto, visto che l'ho scoperto solo da poco, potrebbe essere stato concepito in un secondo momento e il padre allora sarebbe Alec. Non ho il coraggio di parlargliene, sono cosi spaventata, non so cosa fare-.

Mi passai la mano fra i capelli, la mia vita si stava trasformando in un incubo.
Chiusi gli occhi e feci un gran respiro.
Mi poggiai al muro sperando che questo in qualche modo mi inglobasse facendomi sparire dal mondo.

-Ascoltami bene, appena tornerai a Seoul andremo a fare un test per capire se sono io il padre, poi decideremo il da farsi, fino ad allora non una parola con nessuno. Stai tranquilla, se hai bisogno chiamami, non ho intenzione di abbandonare nè te nè...il bambino.-

Mi faceva davvero strano dirlo, forse solo con Soohyun ero riuscito a fare questo tipo di pensieri. Avere una famiglia tutta mia.

Vedendola così fragile non potei far altro che chiuderla in un abbraccio, in fondo anche lei ne aveva passate tante, anche per colpa mia, ne ero consapevole.

Proprio in quel momento passò di lì Namjoon che probabilmente stava cercando di capire che fine avessi fatto. Vedendomi con la ragazza mi sorrise come a volermi dire: "ben fatto", sicuramente felice che non abbia fatto nulla di insensato data la situazione in cui stavo. Non avrebbe mai indovinato che la mia vita stava prendendo una brutta piega. Se solo avesse saputo cosa implicava quell'abbraccio, non so se ne sarebbe stato altrettanto contento.

Aspettai che Hae-rin si riprendesse, la salutai con la promessa di rivederci una volta tornati a casa.
Raggiunsi gli altri, senza ovviamente fare parola dell'incontro con la ragazza.
L'indomani avevamo un aereo da prendere per rientrare, ma ora come ora non ne avevo nessuna voglia.
Avevo paura che tornado a casa avrei perso per sempre Soohyun e mi sarei ritrovato padre di un bambino che non ero pronto ad avere.
Scappare non sarebbe comunque servito a nulla e nè tanto meno avrebbe cambiato le cose.
Dovevo semplicemente affrontare la realtà dei fatti, per quanto dura, ed essere forte. Dopotutto, il fatto che Soohyun fosse viva e non l'avessi persa del tutto era già qualcosa di grande.
Se è proprio così che doveva andare, allora mi limiterò a guardala diventare una stupenda farfalla colorata, seppur tra le braccia di un altro.
Qualora fosse mio, mi impegnerò ad imparare ad essere un buon padre per questo bambino, anche se purtroppo non esistono per questo manuali che ti dicano come poter fare.

La ragazza fantasma - Can I exist?       ||PJM FF||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora