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Jimin POV

L'acqua calda della doccia scorre sul mio corpo lavando via ogni traccia di Hae-rin, la quale è andata via ancor prima che mi svegliassi.
Con lei è così, non ci sono legami sentimentali e lei lo sa, ad entrambi va bene così.
Lei è una modella, io sono ciò che sono, non converrebbe a nessuno dei due andarsi a complicare la vita.
Per la vita che conduciamo, infatti, impegnarsi seriamente con qualcuno, sarebbe davvero difficile.
Non nego che l'alcool e il sesso mi hanno aiutato nei momenti di debolezza, di timore e depressione.
Non mi sono, infatti, tirato indietro né mi son fatto troppi problemi se, di tanto in tanto, capitava l'occasione di trovarsi difronte una bella ragazza disponibile.
Anche essendo rispettoso e gentile nei confornti delle mie patners, in quei momenti non pensavo a nulla, sentivo solo me stesso e quello di cui avevo bisogno, tutto il resto spariva.
Forse qualcuno mi giudicherebbe egoista, ma era l'unico modo in cui trovavo poi la forza per dover fingere che era tutto ok, mentre dentro tutto era uno schifo.
Tutto è partito dal fatto che con i membri si è deciso di andare a vivere separatamente. Siamo ormai cresciuti e ciascuno di noi ha bisogno dei suoi spazi e della sua privacy.
Sarebbe stato, per esempio, un problema portare una ragazza al dormitorio e per di più i fans sapevano bene dove trovarci, per non parlare dei paparazzi.
Io, un po' per il mio carattere, un po' per la situazione che stavo vivendo, non l'ho presa proprio bene.
Dopo essere stato tanto tempo, una cosa sola con il gruppo, quando era la mia unica famiglia, la mia unica certezza e forza, nel percorso che avevo deciso di seguire, allontanarmi mi è costato fatica.
Odio rientrare a casa e trovare il vuoto e il silenzio, non aver nessuno con cui parlare della giornata e con cui confidarmi.
Poi sono iniziati ad arrivare post e messaggi malevoli e qualche tempo fa questa aggressione gratuita, per me è stato un trauma.
Cosa ho fatto di male? Ho continuato a chiedermi. Non è mai stata mia intenzione ferire o far del male a qualcuno. Perchè io?...
Ho sentito che tutto il lavoro fatto era andato perso... A volte mi sono sentito solo, insicuro e avvertivo timore difronte ai fans più audaci o chiassosi. Ho iniziato ad avere degli attacchi di panico.
Su suggerimento dell'agenzia e la preoccupazione degli altri membri, che hanno dato il via al programma "Proteggiamo Jimin", ho iniziato una terapia fatta di psicoanalisi e qualche antidepressivo, che tutti continuano a chiamare "pasticca per l'umore".
La vita di un Idol non è facile e non è tutta rose e fiori come si può immaginare.
Io, tuttosommato, mi sento fortunato perchè sia il nostro Ceo che il nostro manager tengono molto alla nostra salute e sono davvero la nostra famiglia.
Alla fine, per quanto duro, amo il mio lavoro, anche perchè molti dei nostri fans sono comprensivi e ci sostengono sempre ed incondizionatamente.
Ci ripagano del duro lavoro, con molto affetto.

Quando sento di essermi rilassato abbastanza, esco dalla doccia, senza tanto curarmi di sgocciolare in giro, credo, che come al solito sarò in ritardo.

Poggio una mano sullo specchio per togliere un po'di condensa formatasi sulla superficie, Accidenti! Noto che, nonostante eravamo di comune accordo, Hae-rin mi ha lasciato un segno rosso appena sotto la clavicola.
Ci eravamo promessi che non ci saremmo lasciati segni addosso, a volte le fans sanno essere molto perspicaci.
Per fortuna posso coprirlo facilmente. La prossima volta saprò vendicarmi. Non gliela farò passare liscia.
Alzo lo sguardo e qualcosa in alto a destra cattura la mia attenzione.
Una scritta con un saluto, una faccina sorridente e un nome, Soohyun...
In base al nome di certo non può essere stata Hae-rin, nè tanto meno una qualsiasi altra ragazza. Solo una persona ha libero accesso al mio appartamento, se così si può dire.
Resto a fissare la scritta per qualche istante, forse sorrido anche, trovando simpatico il gesto, ma, poco dopo, una sensazione a cui non so dare un nome mi pervade e mi sento da schifo.

-Sei uno stronzo Jimin...-.

Avevo promesso di aiutarla, di provare a mettermi in contatto con lei...
Certo, non è che non ci abbia provato, ma... Sento che ero a tanto così dal riuscirci, ma sono stato interrotto. Se poi ci aggiungiamo tutti gli impegni di lavoro, trovare del tempo per qualcosa di personale è quasi impossibile.
Riguardo la faccina sorridente e non posso, comunque, non sorridere ancora, Soohyun..., il suo nome è carino.
Mi dà l'idea che sia una ragazza solare e forse anche un peperino, sì, è proprio così che la immagino.
Non so perché, ma anche in questo momento mi sento di buon umore, contrariamente a qualche tempo fa, ho più voglia di vivere, credo che abbia un' influenza positiva su di me.
Sono contento di averla intorno, mi sento rassicurato in qualche modo, anche se, a pensarci, è un paradosso, lei è un fantasma, dovrei essere terrorizzato, ma non ci riesco.
Ora che ci penso, è da quando è successa questa cosa che non sto prendendo più medicine. La situazione mi ha talmente preso e sono stato così concentrato a venirne a capo, che non ho avuto tempo di deprimermi o di pensare ad altro, fatta eccezione di quell'attacco di panico recente, che però credo aver superato anche grazie a Soohyun. Ad essere sincero credo di averla percepita ancora, con maggiore intensità, penso abbia voluto confortarmi. Questa ragazza, non solo mi ha salvato fisicamente, ma mi sta salvando anche da me stesso.
Se mai dovessi avere una relazione degna di questo nome, vorrei fosse con una ragazza come lei, che mi capisca, che mi rispetti, che mi sappia aspettare e confortare. Peccato che non abbia tempo per questo, o forse, semplicemente, non ho trovato la persona giusta. Se fossi innamorato... forse però... Da quando Jiminie fantastichi su queste cose?
Finisco di prepararmi e scendo per dare la colazione Kirin che protesta per il fatto che sia in ritardo.

- Non ti ci mettere anche tu!-, le dico mettendo il broncio.

La ragazza fantasma - Can I exist?       ||PJM FF||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora