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La mattina mi alzai presto per fare una doccia e preparare qualcosa per colazione, ma tutti i miei buoni propositi vennero meno quando aprendo il frigorifero sfarfallai interamente come successe la notte di Natale.
Mi guardai intorno con panico sperando che Jimin stesse ancora dormendo e per fortuna era proprio così.
Quando fui sicura che il problema fosse rientrato, con le mani tremanti, continuai a preparare la colazione.
Poggiai i piatti sul tavolo e ancora una volta accadde.

-Soohyun. Torna.-

Ancora quella voce.

In un attimo tutti i miei timori tornarono vividi e dolorosi, non riuscì a trattenere le lacrime, perchè avevo perfettamente intuito cosa comportava tutto ciò che stava accadendo.
Non so perchè con lo spegnimento della candela semplicemente non sparii, ma sentivo che, per quanto lo desiderassi, non era quello il mio posto.
Portai una mano alla bocca per soffocare un singhiozzio che minacciava di sfuggire, non avrei turbato il mio ragazzo, non ancora, almeno fin quando la situazione non l'avrebbe richiesto.
Mi intimai di calmarmi e facendomi vento con la parte inferiore del grembiule che avevo indossato cercai di riprendermi, giusto in tempo perchè Jimin fece la sua comparsa in cucina.

-Buongiorno-, disse abbracciandomi da dietro e poggiando il mento sulla mia spalla, mentre io rimasi girata a torturare l'impasto per fare un paio di focaccette.

-Buongiorno-, dissi fingendomi super concentrata.

-C'è un posto carino in cui ti vorrei portare, oggi è previsto bel tempo, ti va un pic-nic?-

-Mmmm... è un posto dove porti le tue amichette per impressionarle?-, dissi per stuzzicarlo.

- No, è un posto dove vado per stare tranquillo, da solo e poi te l'ho detto, non devi essere gelosa, per me ci sei solo tu. Ma se non ti va non importa.-

-No! Andiamoci ti prego!-, dissi prendendogli la mano e abbassando poi lo sguardo, non mi andava di rischiare che mi vedesse con gli occhi rossi.

-Facciamo colazione, così poi ci possiamo preparare. Sei riuscita a proposito a trovare qualcosa di commestibile? Stasera i ragazzi porteranno un po' di spesa. -

-Si, credo di aver attinto alla riserva di cibo che lasciano per ogni evenienza, ma sinceramente abbiamo proprio necessità di cibo.-, dissi sorridendo e cercando di distogliere subito lo sguardo.

Non so perchè ma in cuor mio sapevo che lui aveva già capito che qualcosa non andava, anche perchè quando mi allontanai per andare a prepararmi mi guardò in modo strano come se volesse leggermi dentro. Mi conosceva troppo bene.

Dopo aver raggiunto la nostra meta, cercammo un posto dove poter sistemare stuoie e coperte per il nostro pic-nic. Il luogo segreto in cui Chimchim si rifuggia è davvero incantevole! Una piccola radura coperta ora di neve con in mezzo un laghetto blu, oltretutto non troppo lontano dalla baita.
Un luogo che a me sembrava in qualche modo e stranamente familiare.
Rimasi a fissare un punto vicino alla sponde del laghetto ed ebbi la sensazione di vedere un ragazzo, un ragazzo dai capelli rosa confetto, seduto intento a scribacchiare qualcosa su un taccuino. Che fosse davvero uno spirito dei boschi?

-Soohyunie?-

- Uhm...? Scusa, mi è sembrato di vedere qualcosa.-

Avendo fatto colazione tardi portammo solo qualcosa da spizzicare per quando avremmo avuto fame.

-Facciamo gli angeli della neve?-, proposi e poco dopo ci trovammo a nuotare nella neve lasciando così la nostra impronta alla quale si aggiunsero due bellissime ali.

-Soohyun...Soohyun...-.

Scossi la testa.

-Tutto bene Soohyunie? È da stamattina che ti comporti in modo strano...-

-Ehm... si, anzi, in verità no, sono un pò preoccupata... sento che non è finita Jimin, io ho... paura.-

Mi accolse subito tra le sue braccia e mi tenne stretta quasi avesse paura di lasciarmi andare.

-Ricordi la promessa che mi hai fatto? Se dovesse accadere qualcosa...-

-Ma Soohyun, la candela si è spenta e...-

-Se dovesse succedermi qualcosa, qualsiasi cosa, ti prego, va avanti e sii felice, me lo hai promesso.-

Sentii la pressione delle mani di Jimin sulle mie guance e le sue labbra sulle mie muoversi in un bacio struggente e disperato.
Ricambiai subito quel bacio provando le sue stesse emozioni.
Quando ci staccammo mi accorsi che entrambi stavamo piangendo.

-Non la ascoltare, non andare, resta con me, non ti lascerò andare.-, mi disse con gli occhi ancora umidi.
Annui e sorrisi debolmente cercando di rassicurarlo, ma sapendo che in fondo c'era ben poco che potesse fare.
Mi avvicinai e lo abbracciai, forte, forte per trasmettergli tutto il mio amore.
Ci baciammo e, visto che il posto era isolato, fecemmo l'amore, avvolti in una morbida e calda coperta, sentendo la necessità di dimostrare i nostri sentimenti in ogni modo possibile e senza alcuna barriera.

Per un po' fu come se la conversazione di poco prima non fosse mai avvenuta, i nostri sentimenti sono un potente antidoto alla tristezza e la disperazione.

Era pomeriggio e da lì a poco sarebbero arrivati gli altri. Iniziammo a raccattare le nostre cose e ad un tratto tirammo entrambi un lembo della coperta stesa a terra dando il via ad un tiro alla fune improvvisato.
Ridendo iniziammo a tirare ognuno dalla propria parte fin quando io non riuscì a recuperare tutta la coperta. Ridendo mi diedi alla fuga invitando Jimin a seguirmi e prendermi.

Riuscì a seminarlo sparendo dietro a un piccolo dosso.

Mi voltai e non lo vidi, ci stava mettendo troppo a raggiungermi eppure la distanza non era grande.
Mi guardai intorno e non ero neanche più nella radura.
Era tutto ugualmente bianco, ma erano spariti gli alberi e tutta la vegetazione intorno, persino i rumori della natura erano spariti. Non sentivo più il freddo pungente sul viso. Mi sentì sola e impaurita mentre tutto quel bianco sembrava soffocarmi.

La ragazza fantasma - Can I exist?       ||PJM FF||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora