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Soohyun POV

Restammo in silenzio per tutto il tragitto. Non sono riuscita a capire se fosse preoccupato o arrabbiato per qualcosa. Forse lo era entrambi.
Stava comunque pensando a qualcosa, potevo vedere gli ingranaggi nella sua mente girare, qualcosa lo turbava.
Ha tenuto lo sguardo attento sulla strada e ha guidato in modo veloce e quasi spericolato.
Per ciò che riguarda me, non saprei dire come mi sentivo, avevo salutato i ragazzi, adesso veniva la parte più difficile, quella che poi ho sempre temuto. Questa volta il tempo stava davvero per finire.
Notando l'umore particolare di Chimchim, per buona parte del viaggio finsi di ammirare qualcosa fuori dal finestrino. Solo di tanto in tanto, con la coda dell'occhio, guardavo dalla sua parte, la mascella era contratta e un muscolo guizzava sulla sua guancia mettendo così in risalto i lineamenti perfetti del suo viso, lo sguardo era concentrato, ma allo stesso tempo serio e accigliato.
Nonostante la situazione riuscivo a trovarlo terribilmente sexy.

Arrivati a casa aprì la porta e mi fece entrare, la richiuse e vi si appoggiò contro.

-Perchè non me l'hai detto?-

Mi voltai a guardarlo, sembrava addolorato, ma anche arrabbiato.
D'istinto indietreggiai, mentre lui avanzava verso di me.

-Perchè non mi hai detto cosa ti era successo?-

In un attimo, indietreggiando, mi ritrovai con la schiena al muro, mentre lui si era avvicinato ulteriormente fino ad appoggiare i palmi delle mani ai lati della mia testa, mettendomi in trappola.
Non riuscì a rispondere perchè se lo avessi fatto non sarei riuscita a trattenermi e i miei sentimenti si sarebbero riversati con la forza di un fiume in piena su di lui.
Sostenni il suo sguardo anche se i miei occhi erano appena lucidi e spalancati per la sorpresa di averlo cosi vicino.

-Pensavo che avremmo affrontato insieme questa situazione. Speravo avresti condiviso le cose importanti con me! Invece lo vengo a sapere da altri... dimmi, perchè hai preferito confidarti con lui? C'è altro che devo sapere?-

Il suo respiro era una dolce, calda carezza sul mio viso. Non riuscì ancora una volta a dire nulla, in un attimo azzerai la breve distanza tra i nostri visi poggiando le mie labbra sulle sue in un semplice casto bacio.

Ecco. L'ho fatto. Mi son presa ciò che tanto bramavo. Sono pietrificata, stupita anche io di questo momento di coraggio.

Restammo così per un attimo che parve interminabile.
Sbattei le palpebre un paio di volte, mi staccai e imbarazzata abbassai il capo.

-Mi dispiace...-, dissi con un fil di voce.

Sentii sollevarmi il mento, lo guardai negli occhi per tentare di carpire le sue emozioni in questo momento.

-Niente più mi dispiace, ricordi? L'abbiamo promesso-.

Questa volta fu lui a poggiare le sue labbra morbide e vellutate sulle mie e poco dopo le sentii muoversi invitandomi in modo seducente a fare lo stesso.
Iniziai a ricambiare quel bacio e lo sentì sorridere sulle mie labbra.
Il bacio si fece più esigente e profondo, sentii le sue mani poggiare su i miei fianchi e scivolare poco dopo in modo gentile verso il sedere per far sì di avvicinarmi di più a lui.
Mi spinse, se possibile, ancor di più al muro mentre ora le sue mani percorrevano bramose e frenetiche il mio corpo.
Passai le mie mani fra i suoi capelli per poi scendere e fermarmi sulla sua nuca.
Mi aggrappai alle sue spalle, percorsi poi i suoi pettorali e passai le mie braccia intorno alla sua vita, adesso ero io a desisderare la vicinanza tra i nostri corpi, così poggiai le mani su i suoi glutei e lo sospinsi verso di me, un suono roco lasciò le sue labbra.

E pensare che mi stavo preparando a dirgli addio! Perchè ogni volta che pianificavo di fare qualcosa puntualmente succedeva tutt'altro?

Piano piano iniziammo a camminare per raggiungere il divano senza interrompere il bacio, ma appena ci scontrammo con l'isola centrale della cucina mi sentii tirata su e in un attimo mi ci ritrovai seduta sopra.
Jimin rallentò il bacio e prese il mio labbro inferiore fra le sue, iniziò così un gioco in cui le nostre labbra scappavano e si rincorrevano a vicenda, mordicchiandosi, assaporandosi. Si posizionò tra le mie gambe, riprese a baciarmi con passione. I nostri bacini ora erano a stretto contatto, potevo benissimo percepire quanto mi desiderava e posso dire che la cosa era reciproca. Eravamo come due calamite che si attraggono, non riuscivamo più a stare l'uno lontano dall'altra. I nostri corpi si bramavano, agognavano a fondersi in una cosa sola. Le sue mani accarezzarono le mie gambe andando a finire appena sotto la gonna e proprio allora si fermò. Con il respiro affannato, poggiò le mani sul ripiano ai lati delle mie gambe.
Il leggero tremore che lo percorreva celava il profondo desiderio di farmi sua. Ma perchè allora si era fermato?

-No, tu non sei Hae-rin...-, disse abbassando il capo, staccandosi da me e cercando di regolarizzare il respiro.

Mi ridestai dal mondo delle meraviglie in cui mi aveva appena introdotto per restare raggelata mentre le parole dette mi riecheggiavano in loop nella mente.
Non dissi nulla, non feci nulla, ma una lacrima solitaria scesa fino alle mie labbra parlò per me, in quella lacrima c'era tutta la delusione, il dolore, l'insicurezza che stavo provando.

-No, no, per favore non piangere, lascia che ti spieghi, lasciami finire...-

-Cosa c'è da spiegare mi sembra che tu sia stato chiaro.- dissi con un filo di voce e voltando il viso, non volevo mi guardasse in questo momento.
-Vi ho visti questa sera...-

Chimchim mi prese il viso tra le sue mani obbligandomi a guardarlo, mentre con i pollici asciugava le mie lacrime che ormai scaturivano al di là della mia volontà.

Avrei voluto sparire ed è effettivamente quello che accadde a giudicare dalla faccia di Jimin.

-No, non puoi andartene, mi devi un desiderio e lo voglio ora.-

Questo ebbe il potere di bloccare le lacrime lasciandomi a questo punto un po' confusa.

-Non vorrai mica rimangiarti la parola! È il mio regalo di Natale!- piagnucolò come un bimbo, probabilmente per strapparmi un sorriso, gliene regalai uno tirato e appena accennato.

Scossi la testa.
Lui sorrise.

-Stammi bene a sentire, quello che hai visto questa sera non è quello che pensi, aspetta, non dire nulla.
È stata lei a saltarmi addosso, io per lei non provo nulla, perchè già da qualche tempo c'è qualcun'altro che occupa i miei pensieri e si è impossessato del mio cuore. Forse per paura l'ho capito troppo tardi, ma è così... Per quello che ho detto prima, è vero, tu non sei lei, sei diversa, speciale, sopratutto... non voglio sia solo sesso...
Voglio assaporare ogni momento con te, fino alla fine. Credo proprio di essermi innamorato di te... Vuoi essere la mia ragazza Soohyun? Questo è quello che desidero più di ogni altra cosa.-

Ero rimasta, ancora seduta sull'isola, in silenzio ad ascoltarlo ed ora ero semplicemente sconvolta, questo ragazzo aveva il potere di annientarmi o portarmi in paradiso.

-Io..., Jimin..., Non credo possa farlo, lo sai che non ho più molto tempo, e poi? Poi io non ci sarò più e tu a causa di ciò sarai triste. Ti sono stata vicina e sò quanto non è stato facile per te, non voglio che si ripeta. So che tutto questo succederà perchè proverei lo stesso anche io se dovessi perderti, perchè, perchè anche io mi sono innamorata di te e...-

Non feci in tempo a finire di parlare perchè le sue labbra si erano impossessate delle mie in uno struggente, dolce bacio.

-Non importa se abbiamo una settimana, un giorno o un ora, voglio passare questo tempo con te.- disse a fior di labbra e poggiando poi la fronte contro la mia.

-Ad una condizione soltanto... Per quanto sarà dura, promettimi che quando non ci sarò più, andrai avanti con la tua vita, cercherai di essere felice e io sarò solo un dolce ricordo, nulla di più. Dovrai vivere anche per me, ricorda se sei felice tu lo sarò anche io. Non temere, ti starò sempre accanto.-

-Ti amo- disse sorridendomi con gli occhi lucidi.

Due semplici parole che ebbero un effetto devastante su di me.

-Ti amo anch'io Jimin-.

La ragazza fantasma - Can I exist?       ||PJM FF||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora