Jimin POV
Quello che mi ha detto la signora Choi, mi ha tenuto distratto per tutto il resto della giornata di lavoro, tanto che diverse volte ho sbagliato i passi della coreografia e sono stato ripreso spesso dagli altri, che per colpa mia hanno dovuto ripetere la dance practice più del dovuto.
Un turbinio di emozioni si era impossessato di me. Preoccupazione, incertezza, senso di perdita, senso di colpa, rabbia, delusione, dispiacere...
Soohyun è arrabbiata con me? E se fosse sparita perchè le è successo qualcosa?
Dovevo fare di più, potevo fare di più...
Per tutto il tempo che ero a lavoro ho aspettato con trepidazione di poter tornare a casa, di fatti, quando sono stati dichiarati conclusi i lavori, sono scattato via come una scheggia, senza dare troppe spiegazioni, lasciando attoniti e incuriositi gli altri membri.Tornato a casa poggio subito, sull'isola della cucina, tutti gli oggetti che mi ha consegnato la sciamana. Velocemente mi lavo e mi metto comodo per poi tornare di sotto.
Anche Kirin sembra giù di corda.-Sistemeremo tutto vedrai-, dico più a me stesso che a lei, mentre gli faccio velocemente un grattino.
Fisso tutto ciò che è disposto sul ripiano, sarà saggio farlo? E se qualcosa andasse storto? Mi passo una mano fra i capelli per poi fermarla sulla nuca. Coraggio Jimin, glielo devi!
Accendo per prima cosa gli incensi e subito il profumo si propaga nell'ambiente. Procedo con la candela.
Mi fermo per un istante e fisso la piccola pergamena tra le mie dita, sospiro e chiudo, solo per un attimo, gli occhi per poi aprirli e procedere avvicinandola alla fiamma alta. Il talismano in un attimo arde e con un movimento veloce e improvviso allontano la mia mano.
Resto lì, in piedi ad aspettare che succeda qualcosa, ad aspettare un minimo cambiamento, ma dopo alcuni minuti ancora non succede nulla.-Soohyun?-, chiamo, ma non ottengo nessuna risposta, di nessun tipo.
Resto perplesso e disorientato. Cosa non ha funzionato?
Dovrei mangiare o andare comunque a riposare, ma non riesco a fare né l'una né l'altra cosa, mi sento veramente frustrato. Decido di andare a correre per smaltire l'ansia e schiarirmi le idee.
Guardo l'orologio. Perfetto, a quest'ora non c'è in giro tanta gente.Dopo aver fatto un minimo di stretching, inizio una corsetta prendendo la via sulla destra perchè a quest'ora non c'è traffico e perchè mi piace guardare le abitazioni con design tradizionale, mi riporta a qualche tempo fa, quando abitavo con i miei a Busan.
Indosso gli auricolari e faccio partire, a basso volume, un po' di musica di sottofondo per avere un po' di compagnia.
Mi inoltro ancora nel quartiere tradizionale, ma noto che le illuminazioni non funzionano bene, alcuni lampioni sfarfallano, altri sono proprio spenti.
Avverto un senso di inquietudine. Non faccio in tempo a razionalizzare la cosa che d'improvviso mi sento spingere da dietro, come se qualcuno mi avesse urtato con forza. Un attimo prima stavo correndo e poco dopo mi sono trovato a pancia in giù sull'asfalto.
È successo tutto così rapidamente che sono tutt'ora frastornato. Confuso mi sorreggo sugli avambracci. Cosa è stato?
Faccio per mettermi carponi, lentamente, constatando che non ci sia nulla di rotto o qualche ferita, quando la mia attenzione viene attirata da delle voci.
Mi volto alla mia destra e subito noto un motorino per le consegne a terra, poco più in là un ragazzo è intento a parlare concitatamente con una ragazza, seduta a terra.- Stai bene?... Mi dispiace!... Che guaio!-, esclama il ragazzo, mentre la ragazza resta seduta senza proferire parola.
Non riesco a vederla in volto per via dei lunghi capelli che la nascondono al mio sguardo.
Che strano, sono sicuro che non ci fosse nessuno sulla strada... Da dove è sbucata?
Questo evento non può non riportarmi alla memoria quella volta in cui Soohyun mi ha salvato dall'incidente sul palco.
Questa, però, è una ragazza in carne ed ossa.
Scuoto la testa per ridestarmi dai miei pensieri e zoppicante mi avvicino ai due.
Mi accuccio davanti alla ragazza, nonostante mi faccia male la gamba.-Stai bene?-, le domando.
Lei tira su la testa e i nostri occhi si incontrano per la prima volta. Resto un po' sorpreso, mi sembra di conoscerla, ma non ho idea di dove l'abbia vista.
Resta a fissarmi per qualche secondo, sta tremando, poi mi risponde con un balbettante flebile -S-sì.-.Mi volto verso il ragazzo che mi guarda costernato.
-Mi dispiace, io...-.
Mi alzo, guardo il motorino, poi ancora il ragazzo. Non mi va di attirare l'attenzione e cerco di liquidare la cosa in modo da non creare troppi problemi.
- Come ti è saltato in mente di correre su una strada abitata e male illuminata?- gli chiedo, cercando di non perdere le staffe, ma facendogli capire che sono alterato.
Il ragazzo, a disagio, poggia una mano dietro la nuca ed abbassa lo sguardo.
-Mi dispiace, mi dispiace tremendamente! Il fatto è che sto lavorando tanto e volevo solo ritornare presto al ristorante per poter poi andare dalla mia famiglia.-.
Dò un'altra occhiata alla ragazza alle mie spalle, che ancora non si è mossa e preoccupato liquido la faccenda.
-Va bene, va bene, tieni, prendi questi, sono per le ciotole che sicuramente si saranno rotte nel portavivande. Mi raccomando non una parola su quanto è accaduto, intesi?-, gli chiedo mentre gli porgo delle banconote per evitare che gli venga addebitato il danno delle ciotole rotte. Il fatto che volesse tornare presto dalla sua famiglia, mi ha toccato.
Anche a me spesso manca la mia.
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La ragazza fantasma - Can I exist? ||PJM FF||
FanficHo aperto gli occhi e mi sono trovata in un pronto soccorso di un ospedale, poi ho incontrato il suo sguardo e ho voluto solo seguirlo. Con il tempo mi sono innamorata di lui e ho desiderato con tutta l'anima che la mia condizione potesse cambiare...