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Soohyun POV

Finalmente sono riuscita a passare alla riabilitazione per far funzionare le gambe. Appena posso, per quanto faticoso e doloroso sia, mi faccio portare nella stanza con le attrezzature apposite per allenarmi.
Ed eccomi qui, davanti alle due barre parallele che fungeranno da supporto per reggermi e dove potrò appoggiare le mani.
Un passo dopo l'altro riesco a fare avanti e indietro per ben due volte.

-Sono fiera di te Soohyun-, mi dice la mia fisioterapista.

Le sorrido. E sì, sono davvero felice, a breve sarò capace di lasciare questo ospedale.

Un'infermiera entra tutta trafelata nella piccola palestra e sussurra qualcosa alla mia istruttrice, questa lanciandomi uno sguardo mi dice che c'è un'urgenza e dovrà assentarsi un attimo.

La rassicuro che me la sarei cavata alla grande e l'avrei aspettata proprio qui dove mi aveva lasciata, così lei uscì seguendo l'infermiera.

I minuti passavano ed io mi stavo annoiando terribilmente, così decisi di tentare di fare qualche passo da sola, senza la sicurezza di entrambe le sbarre di supporto.

Un passo, due passi, tre passi, quattr...oooooo...

Chiusi forte gli occhi preparandomi a finire sul pavimento, ma qualcosa aveva fermato la mia rovinosa caduta.
Aprii prima un occhio e poi l'altro, due braccia circondavano il mio busto.

-Fai attenzione Soohyunie. Ti sei fatta male? Stai bene?-.

Questa voce... la riconosco è mi volto per confermare la mia ipotesi.

Girandomi persi ancora l'equilibrio, ma lui prontamente mi sorresse.

Jimin.

Le mie guance si coloriscono di rosso, mentre lui mi guarda con un misto di ammirazione e preoccupazione.
Perchè mi fa quest'effetto? Ogni volta che i nostri sguardi si incrociano, ogni volta che siamo vicini sento addosso mille brividi.
Mi stacco da lui appigliandomi ad una delle due barre di supporto, ma lui mi rimane vicino, troppo vicino.

-Visto, lo stai facendo di nuovo, vuoi smetterla di preoccuparti per me?-, i miei occhi si alzarono al cielo.

-Scusa, non posso farne a meno di preoccuparmi...-.

Ad un tratto ride e io non posso far altro, in cuor mio, che apprezzarlo. Non l'ho detto a nessuno, neanche dovrebbe essere così, ma adoro il suo sorriso.
Ha il potere di rendere allegra anche me.

-Cosa c'è da ridere?-, mi fingo contrariata.

-Scusa, è che abbiamo avuto già una discussione simile.-

Ciò che ha appena detto cattura la mia attenzione, lo scruto, cerco di ricordare, ma niente.

-Perdonami, ma non riesco a ricordare-, dico mettendo il broncio.

-Tranquilla una cosa per volta... ah dimenticavo! Tra un poco con il gruppo partiremo per un tour, così sono passato a lasciarti questi-, dice mostrandomi una busta.

-Lo so che il dottore ha detto niente sforzi, ma magari questi oggetti potranno aiutarti a ricordare.-

Prendo la busta in carta marrone che mi porge e ci guardo dentro.

Una sciarpa.

-Oh, quella te l'ho regalata quando siamo andati a fare shopping insieme.-

Guardo attentamente la striscia di tessuto caldo che tengo fra le mani, ma non evoca in me nessun ricordo particolare.

Nella busta c'è ancora una piccola scatola che prendo tra le mani e apro.
Dentro c'è una catenina con un ciondolo a farfalla.
Sfioro il ciondolo con le dita.

-È molto bella, come sai che mi son sempre piaciute le farfalle?-

-Posso?-, mi chiede indicando la catenina e la chiara intenzione di farmela indossare.

-Certo-, dico scostando i capelli di lato e offrendo il collo per agevolare l'operazione.

Percepii il suo caldo respiro sulla nuca e sentì delicate le sue mani armeggiare con la chiusura della catenina.

In un attimo mi vidi sul terrazzo di un'abitazione con un abito elegante e Jimin che stava ripetendo gli stessi gesti.
Poi ci trovammo a ballare stretti l'uno all'altro, persi l'uno negli occhi dell'altro...

-Ti sta una meraviglia, è nato per essere tuo.-

Mi riscossi dal mio stato di trance, lo guardai e portai una mano sul ciondolo, poi barcollai appena.

Subito mi fu vicino, fu questione di un attimo e le nostre labbra quasi si sfioravano. Presi le distanze facendo un passo indietro e sciogliendo così quell'abbraccio improvviso.

-Apparteneva a qualcuno questo ciondolo, vero?-

Lui annuì.

-A chi?-

-A una persona per me importante e speciale... Soohyun?-.

Penso che avere dipinta in volto un'espressione stravolta era a dir poco.
Era successo davvero o era frutto della mia fantasia?
Soprattutto quando era successo tutto ciò?
Non ricordo di aver mai parlato con lui prima di adesso e oltretutto sono sempre stata impegnata con Jaehoon prima dell'incidente.

Mi lasciai cadere in terra e presi la testa tra le mani.

Sentii Jimin imprecare sottovoce e poco dopo chiamare un dottore.

Sentivo di impazzire, nella mia mente regnava il caos.
Sono sicura però che quei ricordi, in un modo o in un altro, mi appartenessero.

-Jimin? Chi siamo l'uno per l'altra?-, quasi sussurrai.

-Noi...-

Non fece in tempo a rispondere che arrivò il dottore seguito da Jaehoon.

-Soohyun!-

Mi aiutò ad alzarmi e mi fece sedere sulla sedia a rotelle che usavo per percorrere "lunghe" distanze.

-Grazie Jimin, adesso posso pensarci io a Soohyun. Mentre il dottore la visita ti posso offrire un caffè?-, disse il mio ragazzo guardando torvo il moro.

-Certo-, rispose Jimin, ricambiando lo sguardo.

Jimin POV

Soohyun mi ha chiesto cosa siamo noi...
Sinceramente non avrei saputo cosa rispondere, o meglio lo sapevo eccome, ma preferisco che ci arrivi lei da sola, avrei potuto dirle qualsiasi cosa in fondo.
Sicuramente non mi sbagliavo, il ciondolo le ha evocato qualche ricordo, ma sembra che ricordare per lei sia doloroso.
Preso dal panico chiamai un dottore, ma non mi aspettavo di imbattermi in Jaehoon.

Uscimmo dalla stanza, non so cosa vuole dirmi, ma sono pronto a tirare fuori le unghie se serve.

-Perchè adesso? Perchè dopo tutto questo tempo sei venuto a cercarla?-

E adesso cosa gli dico?

- Noi, ci conosciamo da tempo, anche se lei non ricorda...-

-Senti, lascia stare, solo non le ronzare intorno-, mi disse girandomi le spalle.

-Jaehoon?- lo chiamai facendolo voltare indietro.

-Dove eri la notte dell'incidente?-

In un attimo me lo ritrovai addosso a tenermi stretto dal colletto del giubbotto.

-Non ti immischiare in cose che non  ti riguardano- mi ringhia in volto.

I miei amici hanno avuto un tempismo perfetto a fare la loro comparsa.
Subito Namjoon si avvicina a noi cercando di dividerci.

-Ya! Devo ricordarvi che siamo in un ospedale?-

Entrambi ci allontanammo e capo chino e guardandoci comunque in cagnesco.

-Forza Jiminie, siamo venuti a prenderti, abbiamo del lavoro da fare.-

Mi allontanai dall'ospedale, non prima però di chiedere come di consueto al dottor Cha di dare un occhiata a Soohyun.

La ragazza fantasma - Can I exist?       ||PJM FF||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora