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Soohyun POV

Osservo Jimin impegnato a far salire su delicatamente la gamba del mio pantalone per evitare che sfreghi sulla ferita. Il contatto leggero della sua mano sul mio polpaccio, sulla mia pelle nuda, mi provoca, ancora, delle scariche elettriche. Mi sporgo leggermente in avanti per osservare meglio i suoi movimenti.
Mi irrigidisco un po' e soffio fra i denti quando appoggia il batuffolo imbevuto di disinfettante sulla ferita. Per darmi sollievo ci soffia sopra e in fine ci applica un cerotto.

-Ecco fatto!-, esclama ed alza il suo volto, che è vicinissimo al mio.

Rimaniamo a fissarci per qualche secondo, il cuore mi batte veramente forte.
Gli occhi mi cadono sulle sue labbra che si sta torturando, mordicchiandosele.

Jimin si schiarisce la voce, afferra la cassettina del primo soccorso, si alza e si allontana per tornare poco dopo.

- Ehm, sarai sicuramente affamata, cosa ti andrebbe da mangiare?-, mi chiede avviandosi verso la credenza.

-Jjanjangmyeon!-, esclamo mentre lui è di spalle e sta valutando le sue provviste in frigo.

-Anzi, no! Pollo, pollo fritto!-, dico cambiando idea.

Jimin sorride divertito, prende il telefono e dopo aver digitato il numero resta in attesa.

-Sì, pronto, vorrei ordinare un Jjanjangmyeon e due porzioni di pollo fritto. Ah, potrebbe aggiungere una salsa piccante, come al solito. Sì, grazie.-.

Posa il telefono sul tavolo e viene a sedersi vicino a me.

-Allora...-, esordisce, - Per la cena ci vorrà un pochino, intanto, ti andrebbe di raccontarmi di te?-.

Faccio un sospiro profondo ed inizio a raccontare che mi sono ritrovata in un pronto soccorso senza sapere come ci fossi finita, fin quando ho incontrato lui.
Vorrei togliermi una curiosità, anche se ho un po' paura di sentire la verità...

- Per caso...Tu riuscivi davvero a sentirmi, vedermi?-.

Jimin poggia la schiena al divano portando la testa all'indietro sul poggiatesta.

-Sinceramente? No, mi dispiace. Avevo semplicemente la sensazione di essere seguito, ma non posso francamente dirti se era una sensazione mia o se era perchè avvertivo te. Purtroppo vengo da un periodo un po' particolare, come forse già saprai.-

Sinceramente sono un poco dispiaciuta di questo, era bello poter credere che lui fosse l'unico a potermi realmente sentire.

-Comunque, poi, quando ho saputo della tua "esistenza", ho iniziato quantomeno a percepirti, credo.-.

Ha seguito un attimo in cui ciascuno assimila quanto detto. È Jimin a rompere il silenzio.

-Quindi dobbiamo solo tornare in quell'ospedale e iniziare da lì la nostra indagine, giusto?-, dice voltandosi verso di me.

-Beh, sì.-, rispondo stando al filo logico delle cose e seguendo quello che era il mio piano originario.

-Allora domani possiamo andare lì e...-.

-No!-, esordisco istintivamente afferando il polso di Jimin che si stava alzando dal divano.

Si volta verso di me e questa volta sembra sia lui a sobbalzare a causa del contatto tra noi.

-Voglio dire...-, mi affretto a spiegare.
-Adesso conosci la mia storia, non so quanto mi resta qui, dopodiché dovrò comunque passare oltre, mentre tu potrai indagare dopo e se c'è qualcosa da scoprire, sono sicura che ci riuscirai... Vorrei chiederti una cosa, se per te va bene... Potrei vivere questo periodo come una ragazza come tante? Non voglio essere ancora ignorata e sola e, comunque, sarà per un periodo di tempo limitato...-.

-È questo che vuoi?-, chiede serio Chimchim piegando di lato la testa.

-Sì, non sai quanto l'ho desiderato... Vedere gli altri intorno a me pieni di vita, mi ha fatto venir voglia di vivere.
Come ti ho detto non ricordo nulla prima del mio "risveglio" singolare in ospedale, ma sento che vorrei fare ancora tante cose prima di andare via da questo mondo.-.

-Non vorresti rivedere la tua famiglia, le persone che tengono a te?-.

Scuoto la testa.

-No, non voglio che soffrano ancora per avermi persa una seconda volta. Solo... Quando e se li incontrerai, ti prego, digli che gli voglio bene e che devono andare avanti con la loro vita ed essere felici. Devono vivere a pieno, devono farlo anche per me. Io sarò sempre con loro.-

- Va bene, allora è deciso!- Jiminie, porta una mano sulla mia testa per scompigliare poi i miei capelli.

Proprio in quel momento suona il campanello.

-Ciao Jimin!-, la voce allegra della ragazza fuori dalla porta arriva fino a me, mentre Jimin apre di poco la porta per pagare e ritirare il nostro cibo.

-Ciao Choeun.-

-Ci sono i ragazzi? Posso entrare?-, chiede la ragazza tutto d'un fiato cercando di sbirciare dietro le spalle del biondo.

-No, non stasera. Ti farei entrare lo stesso, ma scusami sono un attimo impegnato.- dice il biondo grattandosi la nuca.

-Oh, capisco...-.

-Yah, signorinella, non è nulla di tutto ciò che la tua testolina perversa da adolescente sta producendo in questo momento!-.

Lei semplicemente scoppia a ridere lasciando Jimin imbarazzato.

- Fai attenzione al ritorno e saluta i signori Cha.-, la saluta Chimchim.

Chiude la porta e si volta verso di me con un sorrisino a fior di labbra per poi tornare serio.

-Mi dispiace-, dico.

Lui mi guarda con aria interrogativa.

-Se non ci fossi stata, magari avresti potuto passare del tempo con lei.-, spiego abbassando lo sguardo sulle mie mani posate in grembo.

Nel frattempo Jimin ha iniziato ad aprire i contenitori del cibo e a ridacchiare.

-Non è come pensi, Choeun è la figlia dei proprietari del ristorante che mi sono stati vicini in un periodo difficile. Si sono preoccupati di farmi mangiare quando non ne avevo molta voglia.
Poi lei è una ragazzina, una ragazzina che, corre dietro a Taehyung, ma stuzzica Jungkook.- dice, scuotendo il capo e ridacchiando sotto i baffi.

-E tu quanti anni hai?-, chiede poi, passandomi le bacchette.

-19.-, rispondo prendendo la vaschetta con il Jjanjangmyeon.

-Io ne ho 24.-.

Jimin POV

Restiamo a mangiare in silenzio, la guardo assaporare e gustarsi il cibo, come se le fosse davvero mancato molto.
Sul suo volto, così delicato, è dipinta un'espressione di puro piacere e questa immagine rischia di farmi strozzare.
Andiamo Jimin, cosa ti passa per la testa! Poi lei è ancora una ragazzina. No, non lo è proprio.
Tossisco per cercare di riprendermi, quando sento delle piccole pacche sulla schiena.
Alzo lo sguardo e noto che è seriamente preoccupata.

-È tutto ok, grazie-, cerco di rassicurarla.

Cerco di sapere qualche altra cosa su di lei.

-Mi dispiace, a parte quello che già ti ho detto non ricordo praticamente nulla.-, mi dice sospirando mestamente.

Poso la mia mano sulla sua spalla facendo leggermente pressione con le dita, tanto per dirle che ci sono e può contare su di me.

-Sarà stata dura per te...-, penso a voce alta.

Soohyun mi guarda con gli occhi carichi di lacrime che, poco dopo, non riesce a trattenere, così faccio l'unica cosa che possa confortarla in questo momento.
L'accolgo tra le mie braccia, mentre con una mano accarezzo la sua testa.

-Va tutto bene, andrà tutto bene-, le sussurro, cercando di infonderle calma.

Lentamente si calma, ma quando sto per sciogliere l'abbraccio, lei si aggrappa alla mia maglia e poggia il capo sul mio petto.
Neanche io, sinceramente, ho tanta fretta di allontanarla da me in questo momento.

La ragazza fantasma - Can I exist?       ||PJM FF||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora