{41} Neteyam...

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Neteyam pov:

Cavolo, la testa mi fa malissimo...
macché, tutto mi fa malissimo...

Strizzai un po' gli occhi aprendoli piano e per poco non mi accecai, per fortuna ero abituato alla luce forte e non ebbi grossi problemi a vedere subito cos'avevo intorno.

Un'altro laboratorio... sul serio?
Cavolo appena tutto questo finisce mi trovo un albero solitario nella foresta e mi trasferisco lì da solo per almeno due mesi...

Non era uno dei nostri laboratori.
Cercai di muovere una mano ma capii di avere polsi e caviglie bloccati.
Cercai di fare forza ma un'improvvisa fitta di dolore puro mi fece pietrificare sul posto, girai la testa sul lato e iniziai a tossire a ripetizione, ero convinto di stare per vomitare, però non successe.
Continuai così per un tempo che mi parve infinito, iniziavo a tossire con attacchi così violenti che mi sembrava di stare per vomitare, riuscivo a riprendermi e smettere di tossire recuperando fiato e poi ricominciavo a tossire.

Finalmente sentii il suono di una porta che si apriva, almeno quell'agonia avrebbe avuto un cambiamento.

X: "Buongiorno Neteyam, hai avuto un buon risveglio?"

Non mi sforzai neanche di girarmi per cercare di capire chi fosse, mi limitai a tenere la testa di lato.

Nt: "Il mio risveglio ha fatto schifo tanto quanto l'averti incontrato."

X: Bhe se la pensi così non ti piaceranno le notizie che ti porto."

Nt: "Da parte tua anche gli auguri del compleanno fanno schifo."

X: "Com'è che la tua sfacciataggine è anche peggiore di quella di tuo fratello ma io lo vengo a scoprire solo ora?"

Mi affiancò appoggiandosi quasi a sedere dov'ero sdraiato e mi guardò dritto negli occhi, io però non la degnai neanche di uno sguardo.

Nt: "Perché sono abituato a farmi vedere come quello responsabile. Dove sono i miei fratelli e i miei amici?"

X: "Ahi ahi ahi, i tuoi compagni sono quasi tutti proprio accanto a te, a due muri/specchio di distanza."

Nt: "Muri specchio?"

X: "Sono dei vetri che possono riprodurre in maniera perfetta una parete."

Nt: "Cosa volevi dire con quasi tutti?"

X: "Mi pare che si chiami Dakota... il resto, così come ho già detto a tuo fratello, lo scoprirai presto. Hai altre domande?"

...

Nt: "Dove mi avete colpito questa volta?"

X: "Tra il polmone e la spalla sinistra, puoi stare tranquillo, non hai niente di rotto."

Nt: "Incoraggiante."

Sentii di nuovo la porta aprirsi per poi richiudersi.

X: "Comunque hai notato? Siamo stati così gentili da offrirvi delle intere stanze con la vostra aria."

Nt: "Se pensi che scoppierò a piangere e cadrò in ginocchio per ringraziarti allora continua pure a sognare."

Continuai a non guardarla ma nel mio campo visivo comparve un uomo, aveva un camice bianco e un'espressione impacciata.
Spostai la testa a vedere verso l'alto per non dover guardare nessuno dei due e chiusi gli occhi.

X: "Bene, vi lascio da soli."

Si staccò dal tavolo sul quale ero sdraiato e se ne andò senza dire una parola.
Girai la testa dove prima c'era la militare così da poter riaprire gli occhi senza incrociare lo sguardo dello scienziato.

oltre i confini dell'acqua e del cielo {neteyam x aonung}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora