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Mi sento scuotere violentemente <<Svegliatevi>> sentivo urlare ancora assonnata e ancora tra le braccia di Oscar <<Dai Oscar tirati su>> alla fine apro gli occhi e vedo Luisa e Lando ancora in pigiama che ci stavano scuotendo <<Ma che diavolo fate>> Oscar si alza staccandosi da me <<Siamo in ritardo abbiamo dimenticato la sveglia>> mi avvicino a prendere il telefono ed erano le otto e trena avevo già diverse chiamate perse <<Dobbiamo essere in scuderia tra un quarto d'ora>> continua Lando <<Cazzo>> Oscar si alza delicatamente da me <<E noi cosa facciamo?>> avevo gli occhi chiusi visto la luce diretta della lampadina del salotto <<Si preparano loro e dopo andiamo anche noi>> sentivo già il freddo di Londra stava per fino piovendo <<Oggi ci vestiamo matchate>> si alza e mi fa segno di seguirla <<Ti ho comprato una cosa>> io mi stavo già sentendo male perchè se mi aveva fatto un regalo e io no mi sentivo in colpa <<Dai sai che non mi piacciono i regali>> mi lamento entrando in camera sua <<Tappati sta bocca ogni tanto e guarda>> apre l'armadio e tira fuori due completi magnifici  era un completo giacca e gonna uno a quadri blu e verdi e l'altro nero <<Quello nero è per te>> me lo sporge e più lo guardavo più era bello <<Sotto ci mettiamo degli stivali e bon>> continuavo a sorridere <<Luisa è stupendo>>  dico prima di essere interrotta <<Ragazze noi andiamo a dopo>> Salutiamo Oscar e dopo Lando che stava correndo per raggiungerlo <<Vatti a cambiare che dopo ti faccio i capelli>>.

Mi sento scuotere violentemente <<Svegliatevi>> sentivo urlare ancora assonnata e ancora tra le braccia di Oscar <<Dai Oscar tirati su>> alla fine apro gli occhi e vedo Luisa e Lando ancora in pigiama che ci stavano scuotendo <<Ma che diavolo fate...

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<<Una parole stupende>> dice per l'ennesima volta Luisa mentre eravamo davanti allo specchio <<Tu di più>> continuo, il verde e il blu gli donavano la rendevano più luminosa e gli illuminavano il viso <<Ora usciamo che facciamo qualche foto>> Londra era forse un pò come Parigi o Milano se possiamo definirlo così piena di paparazzi pronti a vedere qualche foto quindi dovevamo andare in zone più tranquille e per fortuna Luisa conosceva Londra perfettamente a differenza mia che mi perdevo per fino nel vialetto dove stava la nostra casa <<Ti ricordo che oggi pomeriggio abbiamo lo shooting>> si perché l'azienda lo aveva spostato da sta mattina a oggi pomeriggio fino a sera e non potevamo nemmeno accompagnare i ragazzi in palestra <<È vero mi ero totalmente dimenticata>> come sempre diciamo.

Arriviamo davanti a un hotel abbastanza famoso di Londra, stava in un quartiere dove tutte le case erano colorate nei pressi del Big Bang e inizio a fare qualche foto a Luisa con il telefono visto che non eravamo attrezzate con chissà che cosa dopo dieci minuti inizia a farmele a me anche se io e le foto non andavamo molto d'accordo odiavo la forma del mio viso e soprattutto il mio sorriso cercavo sempre di fare foto dove non mi si vedeva totalmente il viso e quando ero a casa foto dalla vita in su non mi piacevo per nulla però Luisa mi aiutava tanto a mettermi a mio agio <<Aspetta ancora una>> mi urla mentre io le stavo già andando in contro <<Fatto>> mi fermo aspettando una conferma mentre lei mi affretta un si.

Ora ci dovevamo incamminare nel quartiere di Convent Garden dove si trovava il mercato <<Poi sta sera le postiamo>>. Iniziamo a scendere per prendere la metro e la metro di Londra era una delle più belle erano dei centri commerciali più belli <<Allora arriva alla linea blu e poi dovremmo aspettare cinque fermate tra cui Russell square>> stavo cercando di trovare la metro giusta <<Hai capito?>> le chiedo visto che non sentivo una risposta e continuando a non sentirla mi giro e la trovo a fissare una vetrina di Dolce e gabbana <<Luisa>> la raggiungo <<Hai visto che bello>> stava ammirando un vestito beige per poi sentire che la nostra metro stava arrivando <<Dai che è la nostra metro>> iniziamo a correre e a scende due piani di scale per arrivare giusto in tempo <<Ok ora possiamo stare tranquille due minuti>>.

Vita e destino//Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora