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La giornata è partita benissimo erano a malapena le cinque con fuori dalla finestra un temporale abbastanza forte quindi non sono più riuscita a chiudere occhio, Mi alzo e come facevo di solito ho iniziato a girare per casa se vedovo qualcosa fuori posto lo mettevo apposto una volta Carlos mi ha beccata a mettere a posto dei libri alle due di notte ma erano solo particolari, fatto sta che sento qualcuno tirare l'acqua in bagno ed io ero proprio nel corridoio del bagno non ho tempo a nascondermi che chi c'era in bagno apre la porta <<Emily sei tu?>> mi giro di scatto facendo finta che dovevo andare in bagno <<Charles aspettavo per il bagno>> lui mi accenna un si un pò spaesato per poi tornare nella sua camera Pericolo scampato penso poi torno nella mia stanza non prendendo più sonno <<Che palle>> dico parlando da sola non potevo neanche andare a fare un giro da qualche parte con Cherie visto che pioveva a dirotto poi mi è venuto in mente che se qui sono le cinque del mattino in Australia sono le tredici di pomeriggio quindi Oscar che era andato a trovare i suoi era sveglio quindi decido di chiamarlo per tenermi compagnia 

<<Oscar, ciao>> dico sotto voce e lui tranquillamente mi saluta <<Nanaa come stai? prossima settimana vieni a Londra vero?>> mi risponde in un secondo poi si ferma <<Aspetta ma perchè sei sveglia che ore sono li?>> io gli sorrido <<Sono esattamente le cinque, e comunque si vengo la prossima settimana ma starò poco devo aiutare mio zio e sono sveglia perchè, ti sembrerà una cosa infantile ma ho paura del temporale>> lui non mi risponde ma si siede sul divano <<Allora ti terrò compagnia finchè non finisce>> iniziamo a parlare dei giorni a Barcellona e di quanto era entusiasto di essere in formula uno, io me lo ricordo Oscar quando era in prema <<Prossima settimana che giorno arrivi?>> bella domanda in realtà non lo sapevo <<Penso che starò da giovedì fino a domenica mattina poi riparto per dare una mano in scuderia e dopo ci vediamo in Bahrain>> poi c'è un tuono fortissimo mi spavento e la piccola abat jour si spegne <<Emily è tutto ok?>> mi chiede preoccupato <<Penso sia saltata la luce>> mi alzo e prendo una candele e per fortuna tenevo sempre l'accendino vicino la accendo <<Vado a vedere se è scattato il salva-vita>> dopo qualche sclero e chiedermi chi me lo ha fatto fare esco dalla mia stanza con la mia candela dalla vaniglia che era dentro a questo bicchiere con le stelline <<Oscar se mai muoio digli a quella stronza di mia sorella che anche se sono morta gli farò passare le peggio cose>> lui ride <<Molto poetiche come ultime parole>> mi avvio per il corridoio passo davanti alla camera di Arthur poi quella di Carlos e supero anche quella di Charles <<Aspetta fammi vedere se c'è qualcuno in bagno>>  con una piccola spinta apro la porta del bagno e non c'era nessuno <<Emily sei un meme vivente>> Oscar continuava a ridere come un matto poi arriva la parte critica scendere in cantina <<E ora chi ha le palle di scendere>> per il bene di tutti dovevo andare almeno a riattaccare la corrente << Ok sono pronta>> metto la mano sulla maniglia e piano piano la abbasso e dopo la spingo fino ad aprirsi non fa nessun rumore e si apre senza problemi appena scendo vero una luce muoversi e vedo un ombra muoversi <<O cazzooo>> urlo buttando per terra la candela che si rompe in mille pezzi e la fiamma si estingue all'istante, inizio a correre fuori dalla cantina <<Oscar chi cacchio è, ti ho voluto bene>> poi sento bussare dall'altra parte <<Emi sono Carlos>> apro la cantina e mi avvicino a lui <<Madonna che infarto>> saluto un secondo Oscar dicendo che lo avrei richiamato dopo <<Cosa cazzo ci fai nella cantina>> gli chiedo cercando i suoi occhi <<Stavo guardando il telefono e poi è saltata la luce tu?>> mi chiede <<C'è il temporale e non riuscivo a dormire e visto che Oscar è in Australia>> non finisco la frase che veniamo interrotti da Charles che era in boxer <<Emily cosa è successo>> arriva tutto affannato <<Nulla Carlos sembrava Jeffrey Dahmer e perchè sei in boxer??>> gli faccio notare lui mi si avvicina e mi abbraccia <<Sono corso il camera tua e non c'eri quindi ti ho cercato per tutta la casa e avendoti sentito urlare ho pensato di cercarti invece di vestirmi>> rido per un secondo poi torna un altro tuono <<Charles mi dai una mano a riattaccare la corrente>> lui si stacca da me <<Aspettaci se vuoi>> mi siedo su un gradino e intanto li guardavo improvvisarsi elettricisti ogni tanto Charles mi guardava con quella torcia piantata in bocca perchè con le mani stava aiutando Carlos <<Ok forse è questo>> tira su una levetta e la luce della cantina si riaccende.

Vita e destino//Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora