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📌Barcellona, Spagna, Lunedì 16 Maggio

Ero sola seduta su una delle tante panchine dell'aeroporto di El prat di Barcellona, sono stata la prima ad atterrare visto che Carlos e Isa sono partiti da Madrid circa una mezz'ora fa quindi mancano più o meno quaranta minuti,  Luisa, Lando e Oscar stavano per atterrare direttamente da Londra mentre Charles era già arrivato a Monaco da un bel pò. <<Amore>> sento urlare prima di vedere Luisa correre verso di me <<Luli>> mi alzo raggiungendola <<Come stai>> sorride <<Bene, mi devi troppo raccontare su com'è andata questa settimana>> ci stacchiamo così che posso salutare anche Lando <<Ancora tu?>> Lando mi guarda male <<Hai visto, l'erba cattiva non muore mai>> ci mettiamo a ridere prima di abbracciarci <<Nana>> saluto anche Oscar con i suoi capelli tutti scompigliati che mi suggerivano che si era addormentato in aereo. Ora dovevamo solo più aspettare Isa e Carlos <<Noi andiamo a fare un giro, a dopo>> Luisa mi trascina via iniziando a girare per dei negozi <<Allora com'è andata?>> mi chiede mentre osserva i numerosi souvenir <<Molto bene, il posto magnifico>> mi interrompe <<E con Charles com'è andata?>> mi fissa per qualche secondo <<Il solito>> mi interrompe una seconda volta <<Dai, che palle non avete concluso nulla, ancora>> si lamenta uscendo dal negozio <<Però mi ha regalato un orsacchiotto e ne ha vinto uno uguale per P>> ovviamente avevo portato con me il suo orsacchiotto e mi aveva lasciato anche quello per P che gli avremmo portato venerdì mattina quando sarebbe arrivata <<Che patati che siete. IIl braccialetto gli è piaciuto vero?>> Luisa mi aveva aiutato molto nella scelta del braccialetto <<Si da quando glielo ho dato l'ha sempre tenuto>> quindi significava che gli piaceva. Ci eravamo perse per i negozi finchè Lando non ci chiama per tornare da loro <<Ora dobbiamo organizzare la settimana con Isa, non vedo l'ora>> iniziamo a camminare sempre più veloci visto che erano anche arrivati Carlos e Isa <<Ciao Isa>> la abbracciamo visto che non la vedevamo da Imola e l'umore era già migliore da quando ci eravamo lasciate.

Avevamo lasciato l'aeroporto e dopo aver preso due macchine visto che su una non ci stavamo essendo in sei ci dirigiamo verso casa di Carlos <<Lo sapete che ha fatto mettere la piscina>> ci raggiunge Isa <<Cavoli dall'ultima volta che sono venuta è cambiata tanto>> una volta non c'era nemmeno il giardino <<Chicos ora vi mostro le stanze>> inizia a distribuirci le stanze finchè non rimango io con Carlos e Isa <<Per i piloti della Ferrari ovviamente le stanze più in alto, come sul podio>> urla Carlos così che Lando e Oscar soprattutto Lando possano sentire <<Ma Carlos perchè vai direttamente a farti fottere>> urla a sua volta Lando dal piano inferiore mentre io e Isa scoppiamo a ridere <<Questa è la stanza per te e Charles>> me la inizia a mostrare Isa <<Sempre se vuoi, se invece non vuoi spediamo Carlos con Charles e stiamo noi due>> mi appoggia una mano sulla spalla <<Penso che vada bene,  grazie>> sorride lasciandomi da sola in stanza inizio ad aprire le tende e la finestra che dava sul giardino interno dove c'era anche la piscina di cui ci parlava Isa <<Nana>> mi sento chiamare, subito guardo dietro di me <<Sotto>> continua Oscar con la testa di fuori dalla sua finestra <<Non è giusto che mi mettono sempre in stanza con Arthur>> ci mettiamo a ridere <<Siete così carini insieme>> lo prendo in giro <<Dopo ti butto in piscina sappilo>> rientriamo entrambi e dopo essere stata appena cinque minuti in quella stanza stavo già morendo di caldo, non mi ero resa conto che avevamo lasciato la fredda Liverpool per poi arrivare alla caldissima Barcellona e direi che Jeans lunghi e maglietta era un abbigliamento troppo pesante. Apro subito la valigia e tipo fuori dei pantaloncini bianchi e una canottiera bianca, ora che stavo decisamente meglio mi ero dimenticata di avvisare Charles che ero atterrata <<Cavolo>> esclamo appena me ne rendo conto, corro a chiamarlo anche per sapere se era tutto ok anche da lui, dopo qualche squillo mi stacca la chiamata si vede che era con Riccardo e gli altri, almeno sapeva che ero viva. 

Vita e destino//Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora