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Oggi era l'ultimo giorno qui a Imola, domani sarei stata a Londra e tra una settimana sarei stata in Florida per la precisione a Miami dove si sarebbe svolto il gran premio per la prima volta, questa cosa mi incuriosiva molto una nuova pista dove tutti erano ad armi pari e fino alle prime prove libere non si sapeva un tempo preciso, ma prima di pensare a Miami oggi dovevamo pensare alla tanto attesa gara di questo pomeriggio <<Emily>> sento come un mugugno provenire dalle mie spalle <<Torna a dormire, è presto>> gli dico mentre Charles sbatte la mano sul letto visto che io ero attaccata alla finestra per vedere se stava piovendo <<Si però vieni anche tu, saranno le cinque del mattino>> si tira sù per controllare l'ora <<Ci ho provato ma non riesco più a prendere sonno>> mi siedo vicino a lui <<E come mai?>> mi abbraccia <<Non lo so nemmeno io>> accenno una piccola risata, Charles si corica e mi fa segno di appoggiarmi al suo petto <<So che sei in ansia per la gara ma hai dormito tipo due ore e poi domani hai un viaggio da fare quindi riposati>> lo guardo mentre stava sorridendo abbastanza assonnato <<Ci provo>> con un movimento regolare inizia ad accarezzarmi i capelli.

***

Dopo non so quanto tempo sento dell'aria calda vicino a me come se fosse un respiro quindi apro gli occhi e mi trovo davanti Charles <<Bonjour mon petite>> sorride allontanandosi <<Che stai facendo?>> mi sdraio a pancia in giù <<Volevo svegliarmi ma mi hai preceduto di un centesimo>> anche lui si sdraia vicino a me <<Solo di un centesimo? Come ti ha preceduto Max per la pole intendi?>> Charles era una persona con cui potevi scherzare come lui poteva fare con me quindi era sempre guerra aperta, sposta i capelli dalla spalla alla mia schiena prima di posare un bacio sulla spalla poi con uno scatto imprevedibile mi  inizia a fare il solletico <<Questa cosa non va bene>> dice mentre stavo morendo dal ridere <<Dai, Scherzavo non te la prendere>> cerco di dire tra una risata e l'altra <<Ormai me lo hai detto>> cercavo di scappare in qualche modo <<Quindi per quanto mi ha preceduto Max per la pole?>> si ferma un secondo <<Di un centesimo>> assottiglia gli occhi per poi continuare a farmi il solletico per i seguenti dieci minuti finchè non gli squilla il telefono <<Ti è andata bene questa volta>> risponde al telefono mentre senza pensarci gli faccio il dito medio mentre lui si mette a ridere. Per non stare ad ascoltare la sua telefonata inizio a scegliere i vestiti per oggi,  avevo già in mente l'acconciatura ovvero una mezza coda e con la parte raccolta ci avrei fatto una treccia <<Madres de dios>> esclamo spostando lo sguardo dall'armadio alla veglia ancora rotta dall'Australia <<Buenos dìas chica, ?dormisteis bieni?>> Entra in stanza Carlos <<Hermanita come stai?>> mi appoggia un braccio sulle spalle <<Bene dai>> non mi lascia il tempo di rispondergli che mi parla sopra  <<Ti aspetto giù tra cinque minuti>> esce dalla stanza sempre urlando pronto per andare a importunare qualcun'altro, non avevano notato Charles visto che nel mentre che era al telefono si era chiuso nel bagno. Dopo qualche minuto che stavo ancora decidendo cosa mettere <<Ok, ci sono>> Charles si mette di fianco a me cercando di capire cosa stavo guardando <<Mamma mia, è ancora rotta?>> esclama sedendosi di fianco alla mia valigia <<Si, non ho avuto ancora tempo di aggiustarla>> la guarda <<Ti impresto la mia perchè questa non arriva a Miami>> accenno un no <<Serve a te, io tanto torno a Monaco e ne ho altre a casa>> sorride soddisfatto mentre io non ero ancora d'accordo <<Anche io torno a Londra>> si alza accennando un no <<Provo a fare un gesto carino e tu lo distruggi sempre>> si lamenta uscendo dalla stanza mentre io rimango senza parole cercando di capire che problemi lo affliggessero. 

Avevo optato per un giubbotto di pelle visto che secondo me ci stava bene con l'acconciatura e visto che volevo essere anche elegante avevo messo una gonna nera larga e sopra una maglia nera con una striscia bianca che si intrecciava con il tessuto nero senza spalline <<È permesso?>> arriva sull'uscio della porta Oscar <<Certo Osc>> sorride prima di entrare <<Andata bene ieri sera?>> sospira prima di sedersi <<Si dai mi sono divertita mi erano mancate le cene pre gran premio>> mi avvicino per abbracciarlo mentre era ancora seduto <<Tu invece, sei pronto per oggi?>>  Anche lui ricambia il mio abbraccio <<Si dai, speriamo in un buon risultato>> Per ora Oscar era undicesimo anche se era un buon risultato visto che aveva solo disputato tre gare in formula 1 ma si sa che un pilota cerca sempre il meglio <<Che ne dici scendiamo per colazione?>> gli dò dei colpetti alla schiena <<Si perchè mi è venuta fame>>. Appena arrivati di sotto troviamo già seduti a tavola Joris, Arthur, Lando, Alice, Nicole e Luisa <<Ma buongiorno>> spalanca le braccia Lando <<Sono arrivati i piccolini di casa>> continua prendendoci in giro <<Lando per piacere>> mi siedo davanti a lui <<Darling oggi ci siamo svegliati nervosi?>> mi chiede ironico <<Si sente che oggi c'è la gara?>> sussurra Luisa mentre io li inizio a guardare male <<Ti sei svegliata>> esce da un altra stanza Charles e mi viene incontro <<Buongiorno Emily>> lo guardo non capendo visto che ci eravamo visti appena dieci minuti fa e abbiamo dormito insieme, mi supera e mi fa segno di stare zitta <<Ieri sera qualcuno ha fatto le ore piccole>> mi indica <<Anche lui>> incolpo anche Carlos <<Il più responsabile sono sempre io comunque>> si alza Joris e subito dopo ci mettiamo a ridere almeno tutti tranne Alice e Nicole.

Vita e destino//Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora