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<<Emi>> sento una mano spostarmi una ciocca dei miei capelli dietro all'orecchio <<Dai forza>> faccio un piccolo mugugno ancora assonnata prima di coprirmi con le coperte fino sopra la testa  <<Petite, s'il te plait>> tiro giù le coperte sorridendo <<Così non è giusto>>  incrocio le braccia guardandolo <<Non è giusto cosa?>> Charles si corica di fianco a me <<Pourquoi tu ne peux pas rèsister quando je parle en francaise?>> si avvicina prima di lasciarmi un bacio sulla guancia <<Può essere>> mi giro verso di lui <<Non voglio sapere cosa è successo ieri sera>> ci mettiamo a ridere <<No, non hai fatto nulla di che>> assottiglio gli occhi <<Lo giuro>>  mi appoggia una amano sul fianco per poi farmi avvicinare <<Alle dieci dobbiamo essere al paddock>> dice con un tono basso <<E che ore sono?>> si sporge per prendere il suo telefono <<Le nove e un quarto>> mi catapulto giù dal letto <<Sono in ritardissimo allora>> metti che ci mettevamo un quarto d'ora ad arrivare lì poi un quarto d'ora a prepararmi ed ero fregata. Avevo trovato in valigia una canottiera blu che per oggi ci stava ci avevo abbinato una piccola collana con la stella che mi aveva regalato mio padre in un momento delle sue lunghissime assenza da casa, era legata a un brutto ricordo ma la adoravo lo stesso.

<<Come farò a rispondere con delle frasi sensate se ci sarà anche la mia petite lì>> mi metto a ridere <<E non hai visto l'outfit per domenica>> mi guarda incuriosito <<No, non te lo faccio vedere>> si avvicina per abbracciarmi da dietro <<Dai>> a...

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<<Come farò a rispondere con delle frasi sensate se ci sarà anche la mia petite lì>> mi metto a ridere <<E non hai visto l'outfit per domenica>> mi guarda incuriosito <<No, non te lo faccio vedere>> si avvicina per abbracciarmi da dietro <<Dai>> accenno un no e allora mi inizia a far oscillare <<Smettila, scemo>> mi rimette giù ridendo di buon gusto <<Questo lo prendo io, così glielo diamo insieme>> Charles prende l'orsacchiotto che avremmo dovuto dare a P <<Non vedo l'ora di rivederla>> si non la vedevo da troppo tempo, praticamente da Imola. Dopo essere scesi vedo Luisa salire sulla McLaren di Lando <<Mi sa che il mio passaggio è andato a farsi fottere>> seguo la macchina arancione finchè non esce dal cancello <<Vieni con me no?>> Charles mi agita le sue chiavi davanti <<Si certo perchè arrivare al paddock con te in macchina rientrerebbe nella fase "Non facciamoci notare">> continua a ridere fino ad arrivare alla macchina <<Sai che forse hai ragione>> apre la portiera <<Allora ci vediamo là>> Sale in macchina mettendola in moto mentre io sospiro pensando a cosa potevo fare poi mi viene in mente che non c'era più nessuno a casa <<Charles aspettami>> corro incontro alla macchina dove mi fa salire <<Bonjour>> mi dice tutto sorridente <<Sappi che se succede qualcosa dirò che è colpa tua>> mi lamento allacciando la cintura <<E cosa dovrebbe succedere?>> appoggia una mano sulla mia gamba <<Qualsiasi cosa>> sposto dallo sguardo dalla mia gamba a lui sentivo le mie guance bollire finchè lui non stringe la presa ancora una volta <<Cos'è non mi resisti Emily?>> aveva una voce fredda quasi di sfida <<Io, no>> inizio a balbettare tenendo lo sguardo basso, subito dopo sento battere sul mio vetro e mi spavento <<Ragazzi andati al paddock?>> ci chiede Arthur attaccato al vetro <<Si, ci vediamo dopo moccioso>> Charles se ne va lasciando il povero Arthur li da solo <<Ma dai poverino>> guardo indietro <<Non è vero>> mugugna per poi spostare lo sguardo sulla mia gamba che stava tremando <<Hai freddo?>> accenno un no <<Sto bene per ora>> cerco di ribaltare la domanda, io non sapevo assolutamente controllare le mie emozioni e quei colpi mi avevano spaventato non aspettandomeli e soprattutto nella situazione in cui eravamo.

Vita e destino//Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora