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Per chi non se la sentisse se volete potete passare questa parte dove è presente una relazione tossica quindi per chi non se la sentisse andate dove finisce la parte in corsivo ❤️

*<<Edo>> dico avvicinandomi a lui mentre stava fumando l'ennesima sigaretta di oggi sul balcone <<Si>> mi chiede abbastanza scocciato mentre con un piccolo colpetto fa cadere la cenere nel posacenere<<Dobbiamo andare al gran premio>> dico euforica non vedendo l'ora visto che finalmente avrei visto Luisa, Lando, Seb e Kimi che non vedevo da molto e anche Pierre che ho visto qualche giorno fa <<Sai, oggi non vi va>> mi risponde con tono di superiorità mentre si avvia vicino all'ingresso <<In che senso?>> ero confusa, avevo detto a Pierre che tra dieci minuti sarei andata da lui a salutarlo <<Oggi tu non andrai proprio da nessuna parte, sai non mi piacciono le persone che frequenti lì>> subito pensavo che stesse scherzando, mi schivo dalla portafinestra visto che stava per entrare in casa e darmi una spallata <<Ok, è un battuta? Dovrei ridere?>> Ho capito che faceva sul serio dal suo comportamento<<Questo atteggiamento da puttanella non mi piace per nulla>> entro anche io in casa <<E se ti dicessi che neanche a me piace come ti comporti?>> ormai erano mesi che non andavamo più d'accordo <<Se tu mi portassi più rispetto>> dice dopo avermi spinto contro il muro mentre mi teneva per i fianchi in mezzo tra lui e il muro <<ok, ma allontanati>> cerco di spostarmi senza riuscirci <<Se io voglio ti arrivo anche a due millimetri hai capito>> mi prese i polsi per stringergli <<mi fai male così>> inizio a di gemere di dolore <<così magari impari prima di scriverti con Gasly>> le mie gambe iniziano a cedere e a tremare  avevo paura di quello che poteva farmi <<guardati tremi come una foglia, non c'è neanche divertimento di darti fastidio>> mi lascia di scatto e finalmente il mio cuore inizia a battere regolarmente <<non volevo, lo sai non mi oserei a guardare gli altri>> mi avvicino per prendergli il volto con le mani <<Smettila mi devi lasciar in pace>> mi spinge via con forza. Dopo più di mezz'ora inizio a cercare il mio telefono ma senza trovarlo <<hai visto il mio telefono?>> Gli chiedo non trovandolo <<Hai capito che non ti voglio in torno>> a quel punto mi irrito anche io <<Senti se hai qualcosa che non va, almeno lasciami andare da mio padre>> si alza dal divano e vedo quella chioma nera folta sopra di me mi prende il polso destro stringendolo prima che mi tiri uno schiaffo <<Sai avrei preferito non ripeterlo due volte>> mi porta nella camera da letto <<adesso ti faccio capire che non sei nulla, sei con me per essere usata e non ti degni neanche di avvicinarti a me>> il mio volto si trasforma in un fiume cerco di dimenarmi cercare di urlare <<Stai zitta troietta>> mi fissa prima di coprirmi la bocca. Dopo qualche minuto mi inizio a mettere le mani sotto i vestiti <<Lasciami ti prego>> non avevo più la forza per parlare fino a quando non mi ritrovo senza forze sotto il leggero piumino che avevo appena messo a posto*

Mi sveglio di scatto iniziando a piangere <<petite che è successo?>> Mi chiede Charles che si sveglia anche lui di colpo sentendomi che mi sono agitata per tutta la notte <<stai tranquilla>> sento che mi abbraccia cercando di farmi sentire protetta, mentre io mi stringo ancora di più a lui cercando di liberare la mente da quel momento <<stai male? O hai fatto un brutto sogno?>> Aveva la voce calma e tranquilla e continuava ad accarezzarmi il braccio, non riuscivo a rispondergli era un misto di tutto quello che si poteva provare <<ora sei qui, con me>> forse è questo che non mi ha mandato in panico che ero con lui,  ieri sera parlarne ha mosso quel ricordo che poi questa notte mi ha fatto rivivere, rivivendo questa situazione mi viene voglia di rimettere quindi mi alzo quasi correndo e mi dirigo in bagno seguita da Charles anche se non se lo aspettava <<Cazzo Emily>> mi rincorre ancora un pochino addormentato mentre mi rimprovera visto le mie condizioni. Appena finito stavo già meglio <<Sei sicura di aver finito?>> Mi chiede tranquillamente mentre io ero tutt' altro che tranquilla <<ti ho detto di sì>> dico con tono seccato mentre mi dirigo verso il letto mentre Charles mi stava guardando incredulo del mio comportamento <<È solo gentilezza>> dice seguendomi sotto le coperte però stando verso la sua parte e io nella mia. Dopo qualche minuto mi pento della mia reazione verso lui, che si stava solo preoccupando per me<<Charles>> lo chiamo con tono sottile anche se lui non risponde <<Charles>> lo chiamo una seconda volta per poi realizzare che stava dormendo, mi avvicino cercando di non svegliarlo e mi appoggio sul suo petto << non volevo trattarti male>> dico anche se stava dormendo << lo so>> mi risponde mentre inizia a giocare con una ciocca dei miei capelli <<Ma non stavi dormendo?>> gli chiedo confusa <<Ho il sonno molto leggero>> mi fa avvicinare per bene a lui abbracciandomi <<Ora stai meglio>> accenno un si con la testa appoggiata alla sua spalla mentre le sue braccia mi sostengono vicino a lui. piano piano mi calmo sentendo la sua protezione e come sempre il suo battito.

Vita e destino//Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora