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Scusate ma i primi capitoli sono scritti male cercherò di migliorare
Buona lettura  intanto grazie 😽❤️

Arriviamo al Maranello Village mi soffermo sul giardino uguale come tre anni fa ogni aiuola e ogni singolo centimetro era uguale a come lo avevo lasciato questi secondi diventano minuti girando in torno a guardare tutto come un bambino che ha appena scoperto il mondo.

<<Emily tutto bene?>> mi chiese con premura Luisa <<sisi e che è tutto così uguale me lo aspettavo diverso invece... secondo me se andiamo dietro nel parchetto ci sono ancora i nostri disegni>> per nostri "disegni" intendevo un muretto che i miei zii ce lo avevano lasciato infatti lo avevamo dipinto ed ero curiosa se lo avevano lasciato dissi e poi mi misi a correre nel retro del village seguita da Luisa poi da Carlos e infine da Charles <<guarda Luisa c'è ancora>> io e lei scoppiammo a ridere poi raggiunte da quei due che capendo il motivo scoppiarono pure loro

Dopo esserci calmati entriamo nel Village visto che dovevamo prendere le chiavi delle camere e dovevamo prepararci per la cena.

Io avevo la camera 214,Luisa la 218 al mio stesso piano ovvero il quinto mentre Charles e Carlos avevano le camere numero 98 e 105 al terzo. La cena si sarebbe svolta al piano terra nella sala delle cerimonie.

Appena entriamo troviamo mio zio ad aspettarci <<Ragazzi da quanto tempo>> io corro ad abbracciarlo <<Zio quanto tempo>> lo abbraccia anche Luisa mentre i ragazzi si limitano a una stratta di mano <<Ora andate a cambiarvi, a riposarvi o a farvi una doccia che dopo c'è la cena del team, mi raccomando puntuali>> ci raccomanda e noi come dei bravi ragazzi gli diciamo di si.

Saliamo in ascensore e non parliamo molto <<Comunque sei bassa>> fa notare Carlos <<E tu sempre e comunque deficente>> mi appoggia il gomito sulla mia spalla <<Io non vi sopporto voi due sappiatelo>> sclera Luisa sentendoci già litigare giocosamente <<Non so Emily ma Carlos è sempre così>> interviene Charles <<Sono una bomba ad orologeria loro due>> gli risponde Luisa buttando gli occhi al cielo <<Cabron siamo arrivati>> dice Carlos trascinando Charles fuori dall'ascensore <<A dopo ragazze>> ci saluta Charles.

Dopo neanche trenta secondi arriviamo al nostro piano cerchiamo le stanze e ci salutiamo tanto tra un'oretta ci saremmo riviste.

***

Dopo una doccia era arrivata la parte critica il prepararsi, non so se mettermi un vestito più elegante oppure i miei jeans verde militare e una maglietta bianca molto più semplice ma ad effetto <<Vaffanculo>> prendo tutta la roba più la borsetta dei trucchi e mi dirigo verso la camera 218 solo che prima che possa bussare si spalanca e mi ritrovo in faccia una borsa piena di vestiti <<Aiuto scusa Emily stavo venendo giusto da te>> mi disse Luisa ridendo vedendomi travolta dai suoi vestiti, ancora una volta telepatiche almeno il problema era risolto e come sempre io decidevo per lei e lei decideva per me.

alla fine entrambe abbiamo optato per i jeans solo che io li avrei messi verdi abbinati a una maglietta bianca molto semplice senza scritte e delle all stars bianche che così riprendevano i bianco della maglietta e una semplice giacca di un colore che non è ancora definito però ci stava bene e che non avrei usato perchè fa abbastanza caldo qua al village mentre Luisa si è messa i jeans però azzurri e un top a fiori rosa devo dire che a lei sta bene tutto <<stai d'incanto, così mi abbandonerai nel stare single a vita>> gli dissi facendo il finto broncio, <<ma va, pensi che ti abbandono così facilmente>> mi dice per rassicurarmi incrociando le braccia e copiando il mio broncio.

Guardo di sfuggita l'ora <<Luisa dovevamo essere giù dieci minuti fa mio zio mi ammazza>> Iniziamo a correre e non abbiamo neanche il tempo di aspettare l'ascensore che abbiamo fatto 5 piani di scale in meno di 40 secondi praticamente se ci buttava giù dalla finestra era uguale, fino ad arrivare nella sala "delle cerimonie" anche se le ritardatarie non eravamo solo noi dalle altre scale arrivano correndo pure Charles e Carlos diciamo il gruppo perfetto <<quanto odio essere in ritardo>> dico sottovoce a Luisa che trattiene a stento le risate
<<Scusate il ritardo>> esclama Charles con un tono di scuse <<dai sedetevi ragazzi che tra poco arriva la cena>> risponde mio padre indicandoci i nostri posti

Vita e destino//Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora