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📌Londra, Regno Unito, 1 maggio

Oggi era di nuovo domenica e l'ultima settimana la abbiamo interamente passata con Lando e Oscar anche se erano partiti Giovedì per un ritiro spirituale insieme a Charles, Carlos e Pierre quindi ci aveva abbandonato, Luisa aveva avuto uno shooting con altre due ragazze con cui eravamo molto amiche infatti io e l'altra manager ci siamo divertite a copiarle facendo finta di sfilare sulla passerella non riuscendoci ovviamente, io e Oscar non abbiamo parlato di quello che è successo domenica sera e forse avremmo dovuto per magari mettere in chiaro diverse cose e questo fatto non lo avevo detto nemmeno a Luisa non volevo rischiare che per puro sbaglio saltasse fuori già c'era l'aria tesa tra certe persone direi di non alimentarla. Con Charles? Nulla ci siamo scritti tutti i giorni ma nulla di più giusto per dirci che eravamo vivi e poi finiva lì

<<Sei ore indietro è come se viaggiassimo tre ore>> a Miami erano sei ore indietro e il volo ne durata otto mi veniva da piangere ma almeno saremmo arrivate a Miami con il magnifico caldo della Florida <<Sai a chi fanno consegnare la pole?>> Luisa stava per darmi un informazione che mi interessava molto <<A Sydney Sweeney>> sbarro gli occhi pensando che stesse scherzando <<Ho avuto la stessa reazione>> Sydney era un attrice celebre per la sua partecipazione a una serie ovvero Euphoria una serie che parlava principalmente di degli adolescenti che si drogavano e scopavano <<Hanno puntato in alto>> raramente sceglievano delle attrici anche così giovani per consegnare la pole <<Oggi dove sono?>> gli chiedo visto che non avevo la minima intenzione di scrivere a Charles <<Sono ad Atlanta e poi mercoledì arrivano a Miami, hai ancora ventiquattro ore per mettere da parte l'orgoglio>> mi sorride sbattendo ripetute volte gli occhi <<E lui ha ancora ventiquattro ore per mettere la testa a posto>> contraccambio il sorriso.

📌Miami, Florida, Mercoledì 4 maggio

<<Emily vai ad aprire sono arrivati>> Mi entra in camera Luisa saltellando <<Perchè io?>> sospiro prima di fare come mi ha detto, il primo che mi ritrovo davanti è Lando <<Darling>> mi scompiglia i capelli prima di andare da Luisa, poi Carlos, Pierre e Charles lo guardo avvicinarsi <<Ei>> lo saluto imbarazzato <<Ciao>> sorride prima di sorpassarmi ed entrare nell'appartamento che Luisa aveva prenotato <<Nana>> Oscar mi abbraccia subito prima di entrare anche lui, chiudo la porta fissando la maniglia per qualche secondo pensando a quanto è stato freddo con me <<Allora ci vediamo dopo>> saluto tutti uscendo dalla stanza <<Emi>> Luisa mi segue fino alla porta della mia stanza <<Vieni di là con noi>> accenno un no mordendomi le labbra <<Non stare qui da sola, c'è Pierre, Carlos e soprattutto ci sono io>> continuo a guardare le piastrelle bianche del pavimento <<Tu vai, magari dopo torno>> entro per poi chiudere subito la porta mi porto le mani in volto pensando a tutto il casino che avevo combinato, non era arrabbiato con me mi ha sorriso ma da come si comportava sembrava il contrario, a Miami faceva maledettamente caldo quindi dovevo abbandonare la mia amata felpa e i miei amati jeans e dovevo optare su qualcosa di più leggero, in valigia avevo anche i pantaloncini che mi aveva imprestato Charles in Arabia Saudita ma ho optato per dei pantaloncini blu e una canottiera grigia anche i capelli mi avevano iniziato a tenere caldo quindi li avevo racconti in uno chignon, appena finito di cambiarmi sento bussare <<E ora chi cavolo è>> mi avvicino alla porta <<Ti ho sentito>> apro la porta a Pierre <<Guarda un pò chi c'è>> mi gira il telefono e vedo Kika <<Ciao bellissima>> ci sediamo sul letto mentre Pierre reggeva il telefono <<Ma vieni a Miami vero?>> purtroppo a Imola abbiamo passato poco tempo insieme con me e Luisa che correvamo a destra e a sinistra e lei che correva dietro a Pierre cercando di capire qualcosa, per lei era ancora un ambiente nuovo mi ricordo ancora quando Pierre è venuto a chiedermi di insegnargli lo spagnolo e non sapeva che lei era portoghese <<Certo arrivo venerdì sera però>> ci guarda triste poi viene richiamata dal suo fotografo <<Altre due ore di shooting mi aspettano, eu amo muito vocês dois>> sorride mandandoci un bacio <<Yo también te amo>> ricambio il bacio <<Voi due insieme mi fate paura>> ci mettiamo a ridere <<Come si dice in Francese?>> mi fermo un attimo <<Je t'aime>> continua Pierre <<Esattamente>> così almeno lo avevamo detto in quasi tutte le lingue a noi conosciute. Kika era tornata al suo shooting e non la invidiavo per nulla Luisa in questa settimana ne aveva avuti due e arrivava a casa sfinita alla faccia che devono solo mettersi in posa <<Come mai ti sei chiusa qui?>> Pierre si avvicina aprendo le tende bianche alla porta finestra <<In realtà non lo so>> forse volevo sono scappare da quella situazione al quanto imbarazzante <<E con Charles come va?>> continuava a guardare fuori dalla finestra <<Bene come dovrebbe andare?>> si gira di scatto <<Emily, me lo ha raccontato da ubriaco e mi ha anche detto che ogni volta che lui cercava di chiamarti ogni volta avevi una scusa diversa>> abbasso lo sguardo sapendo che era vero, ma come potevo guardarlo in faccia dopo quello che avevo fatto <<Non ogni volta era sempre il momento sbagliato>> cerco di giustificarmi <<Non dirmi che sei ancora arrabbiata per quello che ti ha detto perchè non ci credo>> io ero una persona che restava arrabbiata per poco tempo, non riuscivo ad evitare le persone da un giorno all'altro <<No non sono arrabbiata>> mi fermo non sapendo se raccontargli tutto o stare zitta <<E allora dimmi>> replica subito dopo <<No è successo una cosa che lui mi ha rinfacciato mentre io gli avevo detto che non era possibile>> si siede vicino a me sapendo già che sotto quella punta di ghiaccio c'era un iceberg <<Vado al punto, quella sera io e Oscar ci siamo baciati ma lui era ubriaco io avevo bevuto ma l'ho subito staccato e poi mi sono ubriacata ma anche prima abbiamo avuto un momento io e Oscar>> mi interrompe <<Non dirmi che ti sei messa con il novellino>> accenno un no spalancando gli occhi <<Quando ero andata alla presentazione della McLaren la sera siamo andati in discoteca anche lì ci siamo ubriacati io avevo appena visto la foto di Charles e una ragazza e lui si era lasciato da qualche settimana>> prendo un bel sospiro <<Siamo finiti nella sua camera d'hotel e>> mi interrompe subito <<Non dirmi che quel pivello ti ha deflorato?>> sbarro gli occhi ed inizio ad arrossire <<No no ci siamo fermati, lo conoscevo da due ore>> Pierre scoppia in una risata profonda <<Non ridere stronzo>> gli dò una piccola pacca sul braccio <<Devi stare zitto sennò ti cavo quei bei occhi blu come il mare qui a Miami>> cerca di smettere di ridere <<E nessuno deve sapere nulla nè del bacio e nemmeno di quella sera che è stato solo un piccolo male inteso fatto da due ubriachi>>.

Vita e destino//Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora