Vita e destino//Charles Leclerc

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Gli ultimi dieci giorni sono passati abbastanza bene praticamente tutti uguali. Ormai ero in scuderia da un mese che è letteralmente volato ma ora non c'era tempo di pensare ad altro domani sarebbe iniziato il primo weekend di gara ed ora mi stavo preparando per prendere l'aereo insieme a Mattia, Laurent Charles e Carlos.

<<Emily sei pronta, stiamo per partire>> mi urla Charles fuori dalla porta di camera mia <<Arrivo>> mi dovevo solo mettere il mascara ed ero pronta. Completo l'outfit con le mie solite All stars nere che riprendevano la felpa nera con alcune righe bianche. Mi affretto a scendere visto che mi stavano aspettando già in macchina <<magnifique>> esclama sotto voce Charles appena esco dalla porta di casa mentre gli sorrido venendogli in contro <<Ci siamo tutti?>> chiede Laurent in macchina con seduto vicino mio zio <<Ciao>> appena salita in macchina si sentiva tutta la tensione, ero sul sedile in mezzo visto che Carlos stava già dormendo a sinistra e Charles mi aveva fatto salire per prima <<Allora ragazzi>> comincia mio zio prima di girarsi verso di noi <<Siete pronti>> veramente ci ha chiesto se eravamo pronti? sta notte non sono riuscita a dormire talmente ero agitata <<Si dai speriamo in bene>> risorge Carlos dal suo sonno <<E tu quando sei arrivata?>> mi chiede appena mi vede <<Sempre stata qui>> ci mettiamo tutti a ridere vedendo la faccia così confusa di Carlos che non ci dà molto peso e ritorna a dormire.

Durante il viaggio io e Charles non parliamo e neanche interagiamo tra di noi, parlavamo con tutti però cercavamo di stare distaccati <<Oggi tutti molto pensierosi a quanto vedo>>commenta Mattia seguito dalle risate di Laurent visto che stavano parlando solo loro due per tutto il viaggio. Entriamo in aeroporto dove c'erano già una decina di fan che li aspettavano solo che non avendo tempo non hanno potuto fermarsi per molto <<Ora vi porteranno al vostro aereo>> ci informa un hostess al gate <<Se volete potete accomodarvi lì>> ci indica delle sedie vicino alla pista. Mi sembrava così stano non parlare con Charles per così tanto tempo dato che in questi giorni ci siamo avvicinati ancora di più solo che se mai ci avrebbero visti così tanto vicini diciamo che tanti potevano fraintendere quindi per ora mi limitavo a guardarlo mentre ero seduta vicino a mio zio più in ansia di me per il gran premio. <<Mio padre non viene?>> chiedo da un momento all'altro visto che me ne ero resa conto che non era con noi <<Lui è già a Sakhir, sai con Maria per fargli fare un giro visto che poi per un pò non avrà più molto tempo per passare con lei>> sinceramente Maria all'inizio non mi è mai stata simpatica forse sono sempre stata io il problema quindi negli ultimi anni ho cercato di esserle almeno amica, cosa che ci sono riuscita visto che ho iniziato uscendo a cena qualche volta con loro, andare a fare shopping insieme o andarla a trovare quando mio padre era via per lavoro. Lei era un infermiera ha conosciuto mio padre proprio mentre io ero lì forse per quello all'inizio è stata dura farmela amica però visto che sta diventando una cosa seria dovrò farmene una ragione.

Stavamo per arrivare alle scale dell'aereo dove mi dovevo farmi forza per salire e senza guardare indietro. Controllo su Google Maps quanto sarebbe dovuto durare il viaggio dall'aeroporto di Bologna fino a Sakhir in Bahrain uno dei miei gran premi preferiti diciamo nella mia top cinque, stavo bevendo un sorso d'acqua prima che mi andasse di traverso leggendo che ci volevano cinque ore e mezza per arrivare in Bahrain <<Emily non soffocare ora>> arriva mio zio a darmi qualche pacca sulla schiena <<Cinque ore e trenta minuti, io muoio>> dico voltando il telefono verso la sua direzione che era in piedi nel corridoio dell'aereo <<Aspetta di andare a Melbeurne dopo ne parliamo>> arriva Carlos che si siede davanti a me per lasciare il posto vicino a me a Charles <<Io ci vengo a nuoto>> almeno venti ore di aereo dove quasi metà devi passarle da sveglio diventerei isterica e soprattutto antipatica perchè mi conosco.