Pov. Josh
Dopo averla chiusa in camera, mi diressi in cucina, intento a mettere gli avanzi in frigorifero...sarebbero diventati il pranzo del giorno dopo...non avrei di certo sprecato il cibo. Il rumore improvviso della suoneria del mio telefono ruppe tutto d'un tratto la quiete della cucina.
-si?- chiesi dopo aver accettato la chiamata
-heiha!- disse urlando la persona dall'altro capo, spostai il cellulare dall'orecchio e pazientemente attesi che l'urlo fuori luogo finisse.
-smetti di urlarmi nelle orecchie e dimmi cosa vuoi...-
-animo! Ripigliati... fai pena come depresso... usciamo... è da quasi due giorni che ti sei rintanato in casa a fare il ferito!- disse l'irlandese con enfasi
- il ferito?- chiesi stranito
-dai... non è una tragedia... non te la prendere, Sory mi ha detto che era nell'aria, non è per te, almeno non lo è del tutto...-
-ma di che diavolo stai parlando?- chiesi abbastanza infastidito
-di Ester! ... non è colpa tua se si è trasferita da un giorno all'altro... Sory, la sua compagna di stanza ha detto che era nell'aria, era già da diverso tempo che ne parlava...-
-oh... no, ma... io non cercavo nulla di serio, se non una botta e via...- dissi scoppiando a ridere
-quindi sei riuscito a scopartela?-
-certo, cosa credi- dessi fra una risata e l'altra
-solo tu potevi riuscirci... -
-cosa vorresti dire?- chiesi curioso
-nulla, nulla solo che è strano, da quanto ho capito, non si era ancora portata a letto nessuno da quando è arrivata qui un anno fa...-
-ne sei certo?-
-emm... si ... -
-grande - dissi con tono falsamente allegro
-allora da ma tra mezz'ora-
-scusa? ... quand'è che l'avremmo deciso?- chiesi stupito
-non l'abbiamo deciso, è così e basta... -
-emm... va bene?- chiesi stranito
Chiusi il telefono e mi diressi verso il mio nuovo giochino. Arrivato alla sua porta, dopo averla aperta con la chiave e senza disturbarmi a bussare... spalancai la porta.
-esco, tu fa pure cosa credi, solo sappi che, se farai delle sciocchezze le mie rappresaglie saranno infinitamente crudeli... hai un'intera stanza per le tue esigenza, non ci sono finestre, questo è vero, ma non posso rischiare la tua fuga, in quanto agli armadi, non disturbarti ad aprirli, sono tutti chiusi a chiave. Hai un letto, un bagno, senza nulla di potenzialmente pericoloso e basta... credo che tu possa accontentarti... oh, si...quasi mi scordavo...in bagno c'è una finestra, volevo solo che sapessi due cosette...è una stanza insonorizzata, quindi puoi urlare quanto vuoi... e da fuori non ti sentiranno, ma tranquilla non ti vedranno nessuno mentre ci provi, così non sembrerai un idiota...è oscurata ah...è anche anti sfondo...- dissi pronto ad uscire.
-a-aspetta...-
-cosa?- chiesi indispettito
-po'-potrei avere ancora una cosa?- mi chiese leggermente terrorizzata
-dipende da cosa vuoi... -
-nulla di pericoloso o nocivo... - disse cominciando a muovere velocemente le mani davanti a se
-vo-vorrei solo...solo un quaderno, o un taccuino e una biro, o una matita...sostanzialmente vorrei qualcosa su cui scrivere e un qualcosa con cui scrivere, per il resto mi accontento...- disse sputando le parole talmente veloci da sembrare quasi incomprensibili...
-ok, va bene, basta che la smetti di parlare! Mi stai facendo venire l'emicrania... -dissi interrompendola bruscamente. Lei stranamente si zitti di colpo, sedendosi meglio sul letto, in attesa.
-non ti muovere!- dissi uscendo frettolosamente dalla camera ed entrando in una stanza da letto poco lontano, la mia per inciso. Aprii il mio comodino, ne estrassi un taccuino e una penna, non ci guardai dentro, in fondo non ricordo di averci mai scritto qualcosa.
Quando rientrai nella camera in cui soggiornava Ester, la trovai esattamente nello stesso punto in cui l'avevo lasciata.
-tieni- dissi buttandole incamera gli oggetti
-grazie- disse raccogliendoli dal letto e custodendoli come tesori.
-bene... io mene vado, attenta a te!- richiusi la porta a tempo di record, non volendo ricevere una risposta. Per essere ancora più sicuro chiusi la porta a doppia mandata.
Rimasto finalmente solo, mi annusai le ascelle, cercando di capire se era necessaria o no una doccia... era necessaria. Dopo una lunga doccia calda, molto rilassante mi misi alla ricerca di vestiti puliti, mi sciugai e completamente nudo, e felice di esserlo, mi diressi verso l'armadio a muro che si trovava a fianco alla mia camera, vestendomi velocemente. In men che non si dica mi ritrovai fuori di casa, pronto per una nottata molto lunga. Era da molto tempo che l'irlandese non m'invitava a casa sua, precisamente da quando lui e la sua anima gemella avevano iniziato a convivere, non potevo negarlo, mi mancavano i festini a casa sua, ma sapevo che in un modo o nell'altro avrebbe mandato tutto a puttane Era solo questione di tempo... poco tempo ...
Infatti, la loro "perfetta storia" durò all'incirca due mesi, poi lei di punto in bianco non tornò la sera, né mai più, la sua roba sparì una mattina in cui l'irlandese non era a casa, e al suo posto lui ci trovò solamente un pezzo di carta... più precisamente una sola parola... 'FANCULO, scritto a caratteri cubitali su un foglio A4.

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ESTER (#Wattys 2016)
HorrorQuesta storia racconta la vicenda tra Ester e Josh. Una storia cruda, con contenuti molto forti, sia riguardanti violenze: fisiche, sessuali o verbali..sia riguardanti la trama stessa. Josh, un ragazzo straordinariamente bello e all'apparenza buono...