Pov. Josh
Sono entrato, alla fine ho optato per la soluzione più corretta...non potevo andarmene, lasciarla chiusa li dentro fino a morte certa. La sto fissando, so che non è una cosa corretta, nè tanto meno educata, ma non posso farne a meno, non riesco a non guardarla divorare ciò che ho cucinato per lei, ho una fissazione per le ragazze mentre mangiano, e lei...lei mi farà diventare matto, già lo so, ma guardarla mangiare mi fa eccitare...
-so che credi di sapere tutto ora che hai letto ciò che ritenevo uno stupido diario del passato, ma non è affatto così, tu non sai proprio nulla di ciò che ho provato dopo che la mia, credo si possa definire madre si è suicidata a pochi metri da me. Tu non sai proprio nulla, non sai come ad anni di distanza il ripensare a tutto ciò che mi fece, mi procurava un erezione talmente dura da diventare dolorosa, non sai che ancora oggi e così, pure parlando a te di lei me la provoca, e so perfettamente che pure tu l'hai notata...- feci una pausa notando l'imbarazzo sul suo volto –ma sai una cosa, sono qui per raccontarti una volta per tutte la verità, la verità è che mia madre mi ha segnato a vita, è grazie a lei, anche se non proprio direttamente che uccisi la mia prima persona...fu mio padre, quel bastardo figlio di puttana, quello stronzo che non riusciva neppure a soddisfare una donna, ma che anzi, la mandava in un centro per malati di mente, solo perché in un qualche modo era geloso del figlio appena adolescente che soddisfava la madre meglio lui...lo stesso padre che dopo aver beccato nuovamente la moglie con il figlio l'ha praticamente condotta al suicidio, lo stesso padre che tornava ogni sera ubriaco e picchiava, ogni giorno più violentemente il figlio, che un giorno, stufatosi della solita routine decise di cambiare, infilando più volte, molte a dirla tutta un coltello nel corpo del padre...esatto ho pugnalato mio padre...e fidati è stata la cosa migliore che io abbia mai fatto, la parte brutta? Non posso rifarlo, ma da quel momento in poi presi di mira le donne, non tutte ovviamente, di solito sceglievo quelle disperate oppure quelle che erano particolarmente zoccole...ma sai una cosa, tu sei la mia eccezione, appena mi hai rifiutato, la prima volta che ci siamo incontrati, è scattato qualcosa in me e tu, sei diventata la mia preda... ora che ti ho qui nulla mi vieta di farti quello che voglio, soprattutto ora che hai finito il tuo pasto... non sei ancora pronta per avere la mia erezione nella tua vagina, ma per ora mi accontento di altre parti- lei rimase impietrita e senza parole davanti alla mia affermazione, e io sorrisi
-inginocchiati davanti a me, voglio scoparti per bene quella tua bocca- timidamente si avvicinò a me, fino ad inginocchiarsi proprio davanti alla mia erezione...
-slacciami i pantaloni e prendimelo in bocca- dissi sapendo perfettamente cosa volevo da lei... le sue mani tremanti si misero a slacciare i miei jeans, per poi abbassarli con una certa insicurezza, poi libero la mia lunghezza dai boxer, non le diedi nemmeno il tempo di prepararsi che glielo spinsi in gola, desiderando soltanto il sollievo di una buona scopata.
-lo senti, senti com'è duro?, senti come mi rende parlare di mia madre? Come ancora mi eccita?- grugni a ogni spinta, prepotente e decisa.
Ero arrivato al culmine, ma ciò che proprio mi fece scoppiare fu vedere le sue lacrime di dolore e di umiliazione, ecco casa mi fece liberare nella sua gola, quasi strozzandola...
Quando uscii da lei, il mio pene era ancora bello eccitato e duro, deciso a volerne ancora.
-sai, lui non si è ancora stancato, mi toccherà usare un altro buco... e visto che la tua figa non è ancora pronta per lui- dissi accennando alla mia erezione ancora pulsante ed eccitata. In un attimo la alzai dalle spalle e la scaraventai praticamente sul letto. Una volta atterrata, non ci misi molto a issarmi a cavalcioni su di lei, slacciarle i pantaloni e girarla chinata davanti a me. Con un movimento netto e duro le abbassai i pantaloni, poi presi i suoi slip e glieli strappai letteralmente di dosso, buttando i resti per terra, tutto stava accadendo velocemente, ma non abbastanza per non farle capire cosa stava succedendo, lo sapeva perfettamente, proprio come sapeva di non potermi fermare... l'unica cosa che poteva fare era piangere e in quello non si risparmiava per niente... ogni minuto che passava la mia erezione si faceva sempre più dura e pulsante... di certo aiutata dai gemiti soffocati del pianto...senza preavviso entrai in lei, con un movimento netto, tutto in una volta, senza tentennamenti... la risposta si si fece attendere, infatti Ester gridò come non mai, un grido straziante e pieno di dolore, che non fece altro che aumentare la mia eccitazione, ad ogni spinta decisa che facevo gli urli diventavano sempre più acuti e doloranti, fino a che dopo l'ennesima spinta neanche riuscì più a respirare dal dolore, in quel preciso istante diedi il mio meglio, iniziando una serie di penetrazioni lunghe e veloci, che in pochi istanti mi portarono all'orgasmo più simile al passato che abbia mai avuto, quasi mi sembrò di percepire mia madre nei paraggi ...
-bene direi che per oggi possa bastare- dissi rivestendomi e uscendo dalla camera
-non puoi andartene così dopo avermi ridotta in questo modo... - sussurrò senza fiato Ester
-oh si che posso, è questo il punto, tu per me sei solo una bocca calda, un culo da scopare... emm... un passatempo, posso usarti per scaricare la frustrazione e andarmene se voglio... che pensa un po' è proprio ciò che sto per fare-.

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ESTER (#Wattys 2016)
TerrorQuesta storia racconta la vicenda tra Ester e Josh. Una storia cruda, con contenuti molto forti, sia riguardanti violenze: fisiche, sessuali o verbali..sia riguardanti la trama stessa. Josh, un ragazzo straordinariamente bello e all'apparenza buono...