Pov. Josh
Non ero neanche arrivato al suo vialetto che già sentivo la musica propagarsi nell'aria, assordante, demotivante, i guai erano all'orizzonte ed io non ero neanche arrivato a casa sua... si prospettava una serata molto lunga...
Appena scesi dalla macchina, parcheggiata sul vialetto dell'enorme villa dell'irlandese, un senso di stordimento e di emicrania m'invasero...la musica era troppo alta per i miei gusti... lo stordimento però si intervallava ad un di oppressione nel petto, quando la musica lasciava il posto ai bassi... anch'essi troppo alti... di quel passo i vicini avrebbero di sicuro chiamato la polizia... che era esattamente l'ultima cosa che volevo fra i pedi.
-che cazzo è tutto sto bordello?- urlai non appena, entrato a casa, spensi quel baccano infernale.
-hey amico, se sei qui per fare il guastafeste puoi anche tornare da quel cazzo di buco da dove sei arrivato!- disse il padrone di casa non appena si accorse della mia interruzione
-calmati! Si può sapere che diavolo ti passa per la testa? Ci manca poco che i vicini ti sbattano via dal quartiere e tu spari musica talmente alta da sentirla dall'inizio della strada... per di più in un giorno feriale! Cazzo devi solo ringraziarmi, ti sto parando quel tuo culo pieno di lentiggini, non urlarmi contro- dissi spingendolo all'indietro con buona parte della mia forza.
- e poi questa non era una festa? Assomiglia più a una fottuta orgia porca troia!- dissi chiudendo gli occhi e cominciando a tirarmi i capelli dalla frustrazione
-lo sai che dopo la prematura scomparsa di Age mi sento solo, con una voragine nel petto... beh loro- dissi indicando le ragazze - mi aiutano a colmare la mia voragine-
-perché parli di Age come se fosse morta, non lo è...sei è solo stancata delle tue cazzate...- affermai alzando gli occhi al cielo
- per me è come se lo fosse... -
-... -
-dai...come hai vecchi tempi...- disse ammiccando e puntandole ragazze che affollavano il salotto mezze nude e oramai praticamente tutte ubriache.
-davvero? Vuoi che ti faccia il culo? Ancora?- chiesi sbuffando
-allora, a chi se ne fa di più?- chiese trepidante
Risposi con un'alzata di spalle, alzando il volume della musica, abbastanza alto da distruggere le orecchie, ma troppo basso perché possano denunciarci, poi mi buttai nella mischia, non volendo perdere.
Dopo aver fatto venire una ragazza dopo l'altra, e aver affondato il mio pene e la mia frustrazione dentro di loro, finalmente mi diedi pace, svuotandomi con un amplesso di enormi dimensioni dentro ad una rossa niente male, l'ultima ragazza, quella che mi avrebbe portato alla vittoria.
-beh... direi che io ho finito qui- dissi non appena uscii dalla rossa
-finalmente!-
-che ne posso io se soffri di eiaculazione precoce?-
-eiaculazione precoce? Nono... sei tu che sei una fottuta macchina del cazzo... chi diavole si mette per quattro lunghissime ore a affondare e affondare in sei diverse ragazze di fila?-
-io?-
-già... – rispose l'irlandese abbattuto
-da non tela prendere... sono sicuro che se prendi qualche pillolina blu... potrai avere i miei stesi risultati... beh... se non conti che a te servono aiuti e a me no-
-sei un bastardo! E smetti di ridere!-
-come vuoi-dissi alzando le mani
Dopo che le ragazze se ne furono andate... cacciate in malo modo dal padrone di casa, ormai arrabbiato dalla sua performance, ci dedicammo ad una gara di alcol...
Nessuno dei due aveva mai vinto... soprattutto perché non eravamo abbastanza lucidi da capire neanche cosa farfugliavamo, figuriamoci eleggere il vincitore...
Quando mi risvegliai dal mio sonnellino, ovviamente per terra, post sbronza colossale, la prima cosa che feci, dopo essermi stiracchiato bene fu di guardare l'ora...era fottutamente tardi...o presto... dipende che lato consideri la faccenda...
Svegliai il rosso con una pacca sulla spalla, in modo molto poco carino e dissi
-io mene vado-
In risposta, lui mugugno qualcosa, nulla di comprensibile... che io presi come un ok.
Quando salii sulla mia macchina, intendo a tornare a casa, non ero ancora del tutto sobrio, la vista in fatti mi risultava ancora un po' annebbiata e lenta, ma ero stanco e volevo il mio fottuto letto. Arrivai a casa, perfettamente incolume, dopo all'incirca dieci minuti, quindici minuti in meno dell'andata.
Varcata la soglia di casa, tutto era nella norma, silenzioso e buoi, proprio come l'avevo lasciato... a questo punto trassi un sospiro di sollievo, di sicuro Ester starà dormendo. Quando passando per il corridoio superai la sua porta però mi stranii... da sotto si intravedeva uno spiraglio di luce che si diffondeva anche su parte del pavimento. Che fosse ancora sveglia... improbabile... cosa mai l'avrebbe lasciata sveglia fino alle cinque, quasi sei del mattino...
Senza indugio la mia mano finì in tasca, alla ricerca della chiave. Appena spalancai la porta, mi accorsi di aver spaventato la ragazza, che a sua volta, allarmata dalla mia vista aveva lasciato cadere a terra il mio taccuino...
-come mai ancora sveglia?-
-n-nulla-
-non mentirmi cazzo... non sono proprio in vena-
-st-stavo leggendo...-
-che cazzo avresti mai potuto leggere fino ad ora? Sei chiusa in una fottuta camera vuota- i suoi occhi subito saettarono al sottile oggetto per terra.
Ebbi un tonfo al cuore non appena riconobbi il quaderno... con quanta leggerezza avevo affidato quell'oggetto a lei... senza neanche aprirlo o guardarlo... e ora lei conosceva.
Mi accorsi di aver raccolto l'oggetto solo quando me lo ritrovai fra le mani, iniziando a rigirandolo a disagio, in me stava crescendo una gran rabbia.
-ch-chi è Josephine?- domando con voce esile la ragazza raggomitolata davanti a me.
Quelle parole mi resero d'un tratto sobrio e ancor più arrabbiato...quel nome suscitava in me ricordi e atteggiamenti ormai cancellati, dissolti...dopo anni.
In un secondo la mia mano entrò in collisione con la sua guancia, provocando non solo la torsione del capo seguito da un sonoro schiocco... ma anche la caduta sul letto del suo corpo a peso morto. Infilando la mano in tasca, estrassi un accendino... e accendendolo, diedi fuoco a tutti i ricordi che quel quaderno si portava dietro... buttandolo successivamente a terra, mi persi un attimo a fissare le fiamme arancioni che a sprazzi diventavano o blu o verdi quando il fuoco bruciava l'inchiostro delle parole. Quando fui sicuro che tutto ciò che rimanesse del taccuino furono le ceneri lasciai la camera... prima di chiudere la porta volli dare un'occhiata anche all'impicciona... ora sdraiata sul letto, con un viso rosso, viola quasi, una mano premuta sulla guancia ferita e gli occhi colmi di lacrime che scendevano copiose in goccioloni sul cuscino... ormai zuppo. Appena chiusi la porta notai che quella vista aveva trasformato la mia rabbia in pura soddisfazione. Mi sdraiai nel letto con il sorriso ancora ben stampato sulle labbra.

STAI LEGGENDO
ESTER (#Wattys 2016)
HorrorQuesta storia racconta la vicenda tra Ester e Josh. Una storia cruda, con contenuti molto forti, sia riguardanti violenze: fisiche, sessuali o verbali..sia riguardanti la trama stessa. Josh, un ragazzo straordinariamente bello e all'apparenza buono...