capitolo 46

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Pov. Josh

-eccomi! Sono venuta appena mi hai chiamato, cosa diavolo è successo? Perché sono qui al posto che assistere un malato che si vuole farsi aiutare? Perché non mi potevi dire tutto per telefono? Cazzo, parla Josh!- disse Jos non appena le aprii la porta, mi aveva letteralmente travolto ed era entrata come una furia, sbattendosi la porta alle spalle e puntando il suo esile e lungo dito sul petto, iniziando poi ad urlare e inveire contro di me...

-cazzo smettila! Porca puttana mi stai fottendo il cervello con tutte le urla che stai facendo!-

-bene, allora parla e basta... o giuro che come sono entrata esco!- mi disse con tono più basso ma al contempo più minaccioso

-più che dirtelo, forse è meglio che te lo mostri... hai portato quello che ti ho chiesto?-

-si, anche se non so a cosa ti possa servire... ma è qui... - mi disse porgendomi il pacchetto che aveva in mano...

-presto capirai, ora seguimi- dissi incamminandomi ed entrando nella sua camera.

Appena fummo arrivati davanti alla porta del bagno, trassi un profondo respiro e tenendo ancora la maniglia nella mano mi voltai verso la mia sorellastra dicendole

-Per cominciare ti chiederei di non urlare-

-emm... farò del mio meglio?- mi rispose con una certa confusione nella voce

-bene, ora, hai presente la nostra lunga emm... conversazione?-

-la tua struggente vita fatta di solo amore? Sì, non credo che riuscirei mai a dimenticarla...- disse ironica alzando un sopracciglio in attesa

-ok, hai presente la ragazza che tenevo segregata?-

-cazzo, non dirmi che sto per conoscere finalmente Ester?- chiese con occhi sognanti come se fosse una delle celebrità più famose e intoccabili del mondo... -

-non proprio, la vedrai sì, ma non credo che tu possa, come dire...conoscerla...-

-di cosa stai par... - la sua voce si incrinò e fermò non appena la porta si aprì.

Una mano le coprì subito la bocca, spalancata per l'orrore e la sorpresa davanti alla scena che le si presentava davanti agli occhi. Gli stessi cocchi che in un attimo si spalancarono e iniziarono ad inumidirsi e che in un secondo schizzarono furenti e accusatori nei miei...

-tu, brutto stronzo che non sei altro! Come diavolo hai potuto? Dopo tutto quello che ha passato quella povera ragazza, come diamine hai potuto ammazzarla veramente, eppure pensavo che avessi capito! Pensavo di averti aperto gli occhi! Cazzo tu sei innamorato di quel cadavere, seriamente non lo hai ancora capito? Sei una persona di merda, dovresti esserci tu al suo posto!- urlo, iniziando a inveire verbalmente e fisicamente su di me, con pugni e schiaffi...

-porta troia! Stai ferma e ascoltami prima di sputare sentenze, come se tu sapessi tutto di tutti!- urlai a mia volta sovrastando la sua voce e afferrandole entrambi i polsi...

-non sono stato io, ha fatto tutto da sola, per questo ti ho chiamato!-

-come?- disse con voce flebile e appena udibile...

ESTER (#Wattys 2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora